Ha fatto triplicare i prezzi degli alberghi a Milano e sta causando inflazione ovunque vada. Stiamo parlando di Taylor Swift, o meglio, della Taylor Swift Economy. Un fenomeno che fa crescere il PIL degli Stati e influenza le economie in tutto il mondo.
Cos’è la Taylor Swift Economy?
Detta facile sono i soldi che si muovono grazie ai concerti di Taylor Swift: il cosiddetto indotto. Pensate alla vendita dei biglietti, ai soldi spesi per muoversi (il biglietto del treno o dell’aereo), ai soldi spesi poi per la stanza dell’albergo, per il taxi, per mangiare al ristorante e via di seguito. Ecco, è proprio quello che sta succedendo a Milano, dove il 13 e il 14 luglio Taylor Swift si esibirà allo stadio San Siro.
Ecco, pensate che “Eras Tour”, il tour di Taylor Swift con 152 date in 20 Paesi diversi, tra cui le 2 date a Milano, potrebbe superare i 2 miliardi di dollari e registrare il più grande incasso di sempre per un tour, battendo il precedente record di 939 milioni di dollari realizzato da Elton John.
Tuttavia, gli incassi dei concerti in sé sono solo una parte rispetto all’indotto che generano gli Swifties (è così che si fanno chiamare i fan di Taylor Swift).
Infatti, a San Siro sono attese circa 160.000 persone e circa il 20% di queste arriva dall’estero. La maggioranza starà a Milano minimo due giorni, spendendo in alberghi, ristoranti, bar e via di seguito. Ora, è difficile fare previsioni accurate, ma si stima che l’Eras Tour porterà all’economia italiana almeno 28 milioni di euro.
E questo è "nulla” se paragonato al volume d’affari negli USA, dove il l'Eras Tour di Taylor Swift ha contribuito al PIL americano per circa 4,6 miliardi.
A Londra, invece, ci saranno otto date (il tour si concluderà proprio a Londra) e sono attese circa 700.000 persone. Si stima che ciò potrebbe portare all’economia inglese circa un miliardo di sterline, anche se ci sono pure stime più contenute, sui 300 milioni.
Quali sono le conseguenze della Swift Economy?
Forse possiamo dire che Taylor Swift è in grado di muovere le dinamiche macroeconomiche. Premettendo che per dinamiche macroeconomiche intendiamo dinamiche come l’andamento del PIL e dell’inflazione.
Il fatto è che i concerti di Taylor Swift muovano così tante persone (in media ogni persona spende più di 1000 euro) porta all'aumento della domanda di beni e servizi nelle città in cui ci sono i concerti. Beni e servizi come cibo, trasporti, alberghi, ristoranti, souvenir e via di seguito.
Perfetto, e cosa succede se in una città c’è il pienone? Cosa fanno, per esempio, gli alberghi? Tendono ad alzare i prezzi. Questa è una regola base dell'economia: più c'è domanda, più i prezzi salgono.
Questa dinamica prende il nome di "inflazione". Quindi, Taylor Swift causa inflazione. Una persona, da sola, è in grado di influenzare l’economia di un Paese.
Questo fenomeno viene chiamato “Swiftinflation” e sarebbe, appunto, l’inflazione generata dai concerti di Taylor Swift. Pensate che il prezzo medio degli hotel nelle città che ospitano i concerti è aumentato del 44% (per il periodo dei concerti ovviamente).
In Inghilterra invece si stima che l’inflazione sui servizi potrebbe aumentare dello 0,3%. Addirittura, la Bank Of England (sarebbe la Banca Centrale inglese) potrebbe decidere di posticipare il taglio dei tassi di interesse anche in virtù di questo fenomeno, una misura che tende ad aumentare l’inflazione.
Comunque, considerate che si tratta di un’inflazione locale, circoscritta ai luoghi dei concerti e momentanea. Però è ugualmente un fenomeno estremamente interessante.
La Swift Economy è un bene o un male?
Per l'economia è un bene. Perché centinaia di migliaia di persone portano, per alcuni giorni, molti soldi nelle città in cui si esibisce Taylor Swift. Prendiamo il caso di Milano: gli alberghi, i ristoranti, i negozi eccetera incasseranno di più in quei giorni, iniettando soldi nell’economia.
E non è tutto, perché più soldi per negozi, alberghi e via di seguito significa anche più soldi per lo Stato, perché poi chi guadagna dovrà pagare imposte e tasse. Il risultato è che lo Stato avrà più soldi da spendere.
Si stimano, infatti, incassi fino a oltre 9 milioni di euro solo grazie all’IVA (cioè l’Imposta sul Valore Aggiunto).