Sì, un avvocato può decidere di difendersi da solo in tribunale ma occorre tener presente le differenze che l’ordinamento impone a seconda del tipo di giudizio instaurato.
“L’avvocato può stare in giudizio personalmente?” è certamente una delle domande più frequenti e la risposta è affermativa.
Tuttavia, decidere di assumere il ruolo di difensore di se stessi è tutt'altro che banale, anche considerando il necessario distacco emotivo e professionale che ci vuole in ambito legale.
Quando un avvocato può difendersi da solo e stare in giudizio personalmente
L’avvocato è un professionista dell’area legale che, nel corso dei suoi studi e della sua carriera, ha dedicato anni all’interpretazione delle norme e allo studio dei diritti.
Non è una domanda scontata, quindi, chiedersi se l’avvocato possa difendersi da solo e se possa farlo in qualunque tipo di procedimento.
Mentre, infatti, vi sono situazioni giuridiche in cui ogni cittadino può andare in tribunale senza avvocato, allo stesso modo l’ordinamento riconosce precise occasioni in cui il difensore può stare in giudizio personalmente
Ma l’avvocato che si difende da solo in tribunale ha diritto alla liquidazione del compenso?
Così come un normale cittadino che si difende da solo non incorre in alcuna spesa, allo stesso modo l’avvocato vittorioso non ha diritto all’onorario ma soltanto alla liquidazione delle spese legali, così come disposto dal giudice.
Un avvocato può difendersi da solo in un processo civile
Come previsto all’art. 86 c.p.c.:
“La parte o la persona che la rappresenta o assiste, quando ha la qualità necessaria per esercitare l'ufficio di difensore con procura presso il giudice adito, può stare in giudizio senza il ministero di altro difensore”.
L’avvocato deve essere inteso come il professionista abilitato all’esercizio della professione forense e che sia anche iscritto all’Albo del distretto della Corte d’appello.
La giurisprudenza è concorde nel ritenere che in un processo civile, l’avvocato non deve conferire l’incarico a un altro collega e può difendersi da solo.
Analogamente, è assolutamente inutile (se non addirittura ultroneo) che conferisca a se stesso la procura alle liti e certifichi la sottoscrizione del mandato autografato, poiché basterà semplicemente che nell’atto sia indicata la regolare iscrizione professionale
Un avvocato può difendersi da solo in un processo penale?
No, un avvocato non può stare in giudizio personalmente se si tratta di una causa penale.
A differenza di quanto vale per le cause civili, nel processo penale non è possibile che l’avvocato si avvalga dell’autodifesa in tribunale.
Ricordiamo, infatti, che per le udienze penali il patrocinio dell’avvocato è obbligatorio.
Sul punto è anche intervenuta la più recente giurisprudenza (Cass. ord. n. 41688/2021), puntualizzando che nessuna previsione di legge dispone che l’avvocato può difendersi da solo in sede penale e, per questo motivo, deve provvedere all’atto di nomina e investire un altro difensore al mandato.
Un avvocato può difendersi da solo in un processo amministrativo?
Così come visto per il processo civile, l’avvocato può stare in giudizio personalmente anche nel processo amministrativo.
Secondo l’ordinamento (ex art. 86 c.p.c.), se la parte processuale ha la qualità necessaria per esercitare il ruolo di difensore – cioè è iscritto all’Albo, non bastando la sola abilitazione all’esercizio della professione – può difendersi da sè e senza nominare un altro avvocato.
L’avvocato può difendersi da solo per le cause instaurate innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure al Consiglio di Stato.
Un avvocato può difendersi da solo nel processo tributario
Purché l’avvocato sia regolarmente iscritto all’albo del distretto della Corte d’appello (non basta, quindi, l’essere soltanto abilitati all’esercizio della professione forense), l’avvocato può difendersi da solo nel processo tributario.