L’Ufficio per l’esecuzione penale esterna, detto anche UEPE, è un'articolazione del Ministero della Giustizia, ovvero un organo chiamato a gestire gli aspetti inerenti l’esecuzione delle pene detentive al di fuori delle mura degli istituti penitenziari.
Si tratta infatti di vere e proprie diramazioni a livello territoriale del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, di cui al D.p.c.m. 84/2015.
Grazie al ruolo svolto dall’UEPE viene data attuazione alla finalità rieducativa e riabilitativa della pena, così come sancito dal nostro ordinamento. gli interventi, infatti, consentono di ridurre il rischio di recidiva mediante un intervento di prevenzione sociale rivolto sia alla persona che ha commesso il reato sia alla sfera sociale e familiare che lo circonda.
Cosa significa l'acronimo UEPE
L’UEPE, acronimo di Ufficio per l’esecuzione penale esterna, è stato istituito per la prima volta dalla Legge 26 luglio 1975, n. 354 e sue successive modificazioni, con l’obiettivo di adottare tutti gli interventi utili ad abbattere il rischio di recidiva e il reinserimento nella società del reo.
L’art. 27 della Costituzione afferma come le pene debbano tendere alla rieducazione del condannato e per questo motivo l’UEPE svolge un ruolo determinante grazie all’ausilio di figure altamente professionali come magistrati, psicologi, assistenti sociali e forze di polizia.
Sin dagli albori, l'istituzione dell'UEPE è stata guidata dall'idea che, per alcuni detenuti, il reinserimento sociale fosse un risultato possibile solo rendendo accessibili le misure alternative alla detenzione, come nel caso degli arresti domiciliari o dei programmi di servizio alla comunità.
Tali benefici possono essere raggiunti dai condannati che siano in possesso di determinati requisiti e che ottemperano alle prescrizioni del Tribunale di Sorveglianza.
L’obiettivo dell’ Ufficio per l’esecuzione penale esterna è promuovere una maggiore responsabilità sociale da parte dei detenuti rispetto ai reati commessi, assicurando la dimensione di sicurezza e legalità.
Oggigiorno, l'UEPE svolge un ruolo fondamentale nel sistema penale italiano, contribuendo al processo di reinserimento sociale dei detenuti e alla gestione delle pene detentive in modo più umano ed efficace.
Cosa fa l’UEPE
L'Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) svolge diverse funzioni volte a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e a garantire il rispetto delle condizioni stabilite dalle misure alternative alla detenzione.
Si tratta di articolazioni territoriali del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, suddivisi in base a uffici distrettuali e interdistrettuali di esecuzione penale esterna.
L’UEPE ha il compito di elaborare e predisporre il programma di trattamento sanzionatorio cui verrà rimesso il condannato in possesso di determinati requisiti, rimettendo la sua valutazione al Magistrato di Sorveglianza.
Le funzioni
L'UEPE svolge un ruolo chiave nell’assicurare che le pene detentive e le misure alternative alla detenzione siano gestite in modo efficace.
Nel nostro ordinamento, infatti, l’applicazione della pena e dell’intero trattamento sanzionatorio non ha finalità punitiva, ma anzi mira al reinserimento sociale dei detenuti ricucendo il patto rotto con la società al momento della commissione dell’illecito penalmente rilevante.
Per questa ragione, l’UEPE agisce lungo cinque aree d’azione:
- svolgendo attività di indagine socio-familiare nei contesti dei soggetti che chiedono di essere ammessi alle misure;
- elaborare e verificare i programmi di trattamento sanzionatorio alternativi;
- adempiere alle richieste della magistratura di sorveglianza in tema di applicazione, modificazione, proroga o revoca delle misure;
- svolgere attività di consulenza presso gli istituti penitenziari;
- dare esecuzione alle misure alternative e alle misure di comunità
I compiti
Ecco un elenco dei principali compiti dell'UEPE:
Controllo dei detenuti in libertà condizionata
L'UEPE monitora i detenuti che sono stati autorizzati a uscire temporaneamente dagli istituti penitenziari per motivi come lavoro, studio o assistenza familiare. Si assicura che essi rispettino le condizioni imposte dal tribunale durante il periodo di libertà condizionata
Gestione delle misure alternative alla detenzione
L'UEPE si occupa della gestione e del monitoraggio delle misure alternative alla detenzione, come gli arresti domiciliari, i lavori socialmente utili o i servizi alla comunità. Garantisce che i detenuti rispettino le condizioni stabilite dal tribunale durante l'esecuzione di queste misure.
Reinserimento sociale dei detenuti, ovvero collaborando con enti e associazioni per offrire programmi di reinserimento sociale e professionale ai detenuti. Questi programmi possono includere corsi di formazione professionale, supporto psicologico, assistenza all'occupazione e altro ancora, al fine di preparare i detenuti per la vita al di fuori della prigione.
Supervisione delle liberazioni condizionali, poichè monitora i detenuti che sono stati rilasciati anticipatamente sulla base di condizioni specifiche. Si assicura che essi rispettino le disposizioni stabilite dalla legge durante il periodo di libertà condizionata e fornisce eventuali supporti o servizi necessari per facilitarne il reinserimento nella società.
Il ruolo dell’assistente sociale
Gli assistenti sociali svolgono un ruolo di particolare importanza nel contesto degli Uffici per l’esecuzione penale esterna poichè si occupano delle relazioni di prossimità, ovvero assicurando una comunicazione capillare.
L’assistente sociale è il primo interlocutore tra il contesto socio-familiare del detenuto e l’UEPE, ed è l'unica figura in grado di riferire sulle problematiche riscontrate e sull’effettiva operatività del programma di recupero e reinserimento nella società.
Inoltre, l’assistente sociale partecipa attivamente all’equipe di osservazione sullo stato di avanzamento degli obiettivi, compie le verifiche lavorative e progetta la realizzazione dei progetti individuali che coinvolgeranno la persona al termine del percorso alternativo.