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27 Settembre 2024
9:00

Tassi di interesse sul mutuo: quanto e come influisce il taglio BCE

Cosa significa che il taglio dei tassi di interesse di 25 punti base deciso dalla Banca centrale europea influisce direttamente la rata del mutuo?

Tassi di interesse sul mutuo: quanto e come influisce il taglio BCE
Esperta in Diritto Tributario
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Il 12 settembre scorso nella sua ultima riunione di politica monetaria, la Banca centrale europea ha deciso per un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. La riduzione ha effetto sui mutui, specie quelli a tasso variabile.

Secondo i calcoli effettuati dal comparatore Facile.it, una riduzione dei tassi di 25 punti base, che influenza direttamente l'Euribor, si traduce in un risparmio di circa 18 euro sulla rata di un mutuo medio variabile.

Ma cosa sono i tassi di interesse? Quante tipologie esistono? Perché i le decisioni della Bce influenzano direttamente le rate del mutuo? Cerchiamo di rispondere a queste domande facendo un po' di chiarezza.

Cos'è il tasso di interesse?

Il tasso di interesse è il costo del denaro espresso come percentuale sull'importo prestato o depositato, ed è la misura del compenso che il debitore deve pagare al creditore per l'uso del capitale. In sostanza, quando si parla di un prestito o un mutuo, il tasso di interesse rappresenta l'importo che una persona o un'azienda deve pagare alla banca (o ad un'altra istituzione finanziaria) per prendere in prestito del denaro. Per esempio, se si prende in prestito 10.000 euro con un tasso di interesse del 5% annuo, si deve pagare 500 euro all'anno solo per l'interesse.

Quanti tipi di interessi ci sono sul mutuo?

Tra i principali tipi di interesse abbiamo il tasso fisso, ossia quello che rimane invariato per tutta la durata del mutuo e permette di conoscere sempre l'importo delle rate e il debito complessivo. Al contrario il tasso variabile cambia nel tempo in base all’andamento di parametri come Euribor o Libor, con l’aggiunta di uno spread deciso dalla banca.

Il tasso misto consente di cambiare tra tasso fisso e variabile in momenti prestabiliti. Inoltre offre flessibilità, utile in periodi di incertezza economica. Il tasso capped rate (CAP) è un tasso variabile con un limite massimo oltre il quale non può salire, anche se i tassi di mercato lo superano.

Cosa sono il tasso fisso, variabile e misto

Un mutuo a tasso fisso è un tipo di prestito in cui il tasso di interesse rimane costante per tutta la durata del contratto, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato o del costo del denaro. Questo significa che la rata mensile rimarrà invariata dall’inizio alla fine, rendendo più semplice per il mutuatario gestire le proprie finanze, in quanto saprà sempre quale sarà l'importo del pagamento periodico. Il tasso applicato dalla banca è determinato sommando l'IRS (Interest Rate Swap), che riflette l'andamento dei tassi a lungo termine, a uno spread fisso, cioè il margine di profitto della banca.

Un mutuo a tasso variabile è un prestito in cui il tasso di interesse varia periodicamente in base a un indice di riferimento, generalmente l'Euribor (Euro Interbank Offered Rate). Le rate mensili, quindi, possono aumentare o diminuire nel tempo a seconda dell’andamento del costo del denaro. Il tasso a regime viene determinato aggiungendo l'Euribor (che rappresenta il tasso medio a cui le banche si prestano denaro tra di loro) a uno spread fisso, che rappresenta il guadagno della banca.

Il mutuo a tasso misto è una tipologia di prestito che consente al mutuatario di alternare tra tasso fisso e tasso variabile nel corso della durata del mutuo, in base a scadenze e condizioni predefinite dal contratto. Con tale tasso, il mutuatario può scegliere, a intervalli prestabiliti (ad esempio ogni 2, 5 o 10 anni), se mantenere il tasso fisso o passare a quello variabile (o viceversa). Solitamente, il mutuo parte con un tasso fisso o variabile, e successivamente il mutuatario ha la possibilità di scegliere se cambiarlo alla scadenza fissata nel contratto.

Perché il taglio dei tassi influenza la rata del mutuo?

Le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) riguardo ai tassi di interesse hanno un impatto diretto sui mutui, in particolare quelli a tasso variabile. Quando la BCE modifica i tassi, lo fa con l'obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi, controllare l'inflazione e supportare la crescita economica. La BCE regola il flusso di denaro in circolazione nella zona euro modificando i tassi di interesse. Il principale strumento che usa è il tasso di rifinanziamento, che influenza i tassi a breve termine sui mercati interbancari (come l'Euribor).

Chi sceglie un mutuo a tasso fisso, non sarà direttamente influenzato dai cambiamenti della BCE, poiché il tasso che paga rimarrà costante per tutta la durata del prestito. Al contrario chi sceglie un mutuo a tasso variabile, il tasso di interesse che paga dipenderà dagli andamenti di mercato, in particolare dall’Euribor e dal tasso BCE. Se la BCE abbassa i tassi, come successo lo scorso 12 settembre, la rata mensile diminuirà. Al contrario, se la BCE alza i tassi per contrastare l'inflazione, la tua rata aumenterà.

Quanto influisce sul mutuo il taglio dei tassi della BCE

A dare un'idea di quanto il taglio dei tassi di interesse di 25 punti base recentemente deciso dalla BCE è un'analisi di Facile.it secondo cui , con tale riduzione e il relativo calo dell’Euribor, il beneficio per la rata di un mutuo medio variabile italiano, è di circa 18 euro.

Dati alla mano, considerando l'andamento della rata di un mutuo medio variabile –  126.000 euro in 25 anni al 70%, sottoscritto ad inizio 2022 ad esempio – la rata, che ad agosto 2024 era pari a 733 euro, scende a circa 721 euro a settembre per poi calare a 683 euro entro la fine dell’anno e a 634 euro entro giugno 2025.

Come farsi abbassare il tasso di mutuo?

Cosa fare se la rata del mutuo è troppa alta? Le opzioni che si trova di fronte un mutuatario sono due:

  • surroga: permette al mutuatario di trasferire il proprio mutuo da una banca a un'altra senza costi aggiuntivi. Questo strumento, regolamentato dalla Legge Bersani del 2007, permette di ottenere condizioni migliori, come un tasso di interesse più vantaggioso o una durata più flessibile. La surroga non prevede spese per il mutuatario. Le spese notarili, di istruttoria e perizia sono a carico della nuova banca. Il capitale finanziato rimane invariato, si spostano solo le condizioni (tasso di interesse, durata, ecc.).
  • rinegoziazione su base volontaria con la propria banca: è un istituto che permette di  modificare le condizioni del proprio mutuo direttamente con la banca che lo ha erogato, senza dover trasferire il mutuo a un'altra banca. Questa operazione si basa su un accordo volontario tra la banca e il mutuatario, che possono decidere di cambiare elementi come il tasso di interesse, la durata o il tipo di tasso (fisso o variabile). La rinegoziazione avviene solo se la banca e il mutuatario trovano un accordo. A differenza della surroga, non sono coinvolti notai o nuovi contratti di mutuo.
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