I tassi che paghiamo sui mutui sono sempre più alti e la responsabilità, in un certo senso, è della BCE (Banca Centrale Europea). La ragione è, infatti, da ricercare nell’aumento dei tassi di interesse degli ultimi mesi effettuato per fronteggiare l’aumento dei prezzi. Ma vediamo bene il perché e come tutto questo sia conseguenza dell'elevata inflazione dell’ultimo periodo.
Perché i tassi di interesse della BCE e i tassi dei mutui sono collegati?
Proprio come le persone, anche le banche possono chiedere prestiti. Solo che, mentre le persone chiedono i prestiti prevalentemente alle banche tradizionali, a loro volta le banche li chiedono alla BCE. In pratica, le banche domandano risorse finanziarie in prestito alla BCE per poi prestarle alle persone e alle aziende. Il motivo è che di fatto la BCE ha sostituito nel tempo le banche centrali dei Paesi dell’Eurozona: semplificando, la BCE è diventata la Banca Centrale degli Stati europei che utilizzano l’euro. A questo punto, bisogna sottolineare che come le banche richiedono degli interessi indietro alle persone e alle aziende che necessitano di risorse finanziarie, anche la BCE chiede degli interessi in cambio dei propri prestiti alle banche tradizionali. Una piccola osservazione da fare, inoltre, è che questa (se consideriamo solo gli ultimi anni) è una novità in Europa, perché la BCE ha tenuto i tassi di interesse allo 0% dal 2016 al 2022. Oggi, invece, sono stati portati al 4,25%. É questo il motivo per cui nell’ultimo periodo si è parlato molto dei rialzi dei tassi di interesse della BCE, cioè i tassi che le banche pagano per farsi fare i prestiti. Considerando questo, se le banche devono pagare di più alla BCE, di conseguenza, noi dovremo pagare di più alle banche.
Perché la BCE alza i tassi di interesse?
La BCE sta aumentando i tassi di interesse (a più riprese) per limitare l’inflazione, cioè l’aumento generalizzato dei prezzi. Il motivo per cui alzare i tassi di interesse riduce l'inflazione è che ciò riduce la quantità di denaro in circolazione, facendo calare di conseguenza la domanda di beni e servizi. Il motivo per cui diminuisce la quantità di denaro in circolazione è proprio il costo del denaro, che con l’aumento dei tassi di interesse si incrementa, in quanto per ottenerlo dalla BCE le banche dovranno pagare tassi di interesse più elevati, che peseranno poi soprattutto sull’utente finale. Di conseguenza, l’utente finale sarà meno propenso a richiedere prestiti (come per esempio i mutui), le banche avranno meno domanda e, a loro volta, domanderanno meno denaro alla BCE facendo calare la quantità di denaro in circolazione e rallentando così l'inflazione.