Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha annullato con sentenza il Decreto Legge 14 gennaio 2023, n. 5, "Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonche' di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico".
Il DL Carburanti prevedeva tra le sue misure una maggiore trasparenza in tema di prezzi di vendita dei carburanti, ovvero un obbligo di esposizione del prezzo medio del carburante da parte dei gestori degli impianti. In caso di violazione degli obblighi sulle comunicazioni e sulla pubblicità dei prezzi, sono fissate sanzioni amministrative salate.
Il Decreto imponeva l'obbligo di esporre i cartelloni con i prezzi medi di riferimento accanto a quelli praticati sia per i distributori su strada, che per quelli su autostrade.
Tuttavia, la Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini – Fe.Gi.Ca e la Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti – F.I.G.I.S.C. aveva proposto ricorso avverso il provvedimento e sostenendo come gli obblighi imposti sarebbero stati "sproporzionati, ingiustamente afflittivi e irragionevoli".
Oltre a ciò, secondo i ricorrenti, il Decreto avrebbe fissato una disparità di trattamento a danno di una singola categoria di operatori – ovvero i distributori di carburante – in regime di libera concorrenza, rispetto ad altri soggetti economici nelle medesime condizioni.
Il TAR Lazio ha così analizzato il quadro normativo di riferimento e, focalizzandosi sulla natura del provvedimento oggetto di impugnazione, ha ritenuto il decreto adottato in violazione delle norme procedimentali.
I giudici, infatti, hanno argomentato ritenendo che "è pacifico che, nel caso di specie, sono mancati sia la preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, sia il parere preventivo del Consiglio di Stato".
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione 4, sentenza n. 16777:20Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione 4, sentenza n. 16777/2023 ha accolto il ricorso dei ricorrenti e per l'effetto, annulla il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 31 marzo 2023, detto anche DL del cartello del prezzo medio dei carburanti.