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16 Ottobre 2024
12:30

Taglio del cuneo fiscale diventa strutturale con la manovra 2025: a quanto ammonta la misura

Il Governo Meloni ha annunciato la conferma del taglio del cuneo fiscale nel 2025 attraverso un esonero contributivo per i redditi fino a 20 mila euro e un aumento della detrazione per lavoro dipendente per i redditi fino a 35 mila euro. Vediamo come funziona, a quanto ammonta il risparmio e chi ci guadagna.

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Taglio del cuneo fiscale diventa strutturale con la manovra 2025: a quanto ammonta la misura
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
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Il Governo Meloni nel consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2024 ha approvato la proroga del taglio del cuneo fiscale anche nell'anno 2025 attraverso tre misure: la conferma dell'Irpef a tre aliquote, la conferma dell'esonero contributivo per i lavoratori dipendenti con un reddito fino a 20 mila euro e un aumento della detrazione per lavoro dipendente per i lavoratori con un reddito fino a 35 mila euro.

Quindi conferma anche nel 2025 dell'Irpef calcolata su tre aliquote Irpef, conferma per alcuni lavoratori dell'esonero contributivo già in vigore nel 2024 ed elevazione della detrazione del lavoro dipendente per i lavoratori con redditi più elevati e fino a 35 mila euro. A questo si aggiunge una possibile modifica del secondo scaglione Irpef da 28 mila a 60 mila laddove il Governo reperisca 1,5 miliardi di risorse attraverso il concordato preventivo biennale, ed il ravvedimento collegato, per le partite IVA.

Cuneo fiscale 2025: cosa cambia

Gli interventi che si aggiungono alla conferma dell'Irpef 2025 a tre aliquote, sono due. Vediamoli.

Esonero contributivo per redditi fino a 20 mila euro

Ci sarà un'esonero contributivo, quindi una riduzione, probabilmente ancora del 6 o 7% sui contributi a carico dei lavoratori dipendenti per coloro che hanno un imponibile contributivo fino a 20 mila euro. Quindi un taglio del cuneo fiscale di natura contributiva per alcuni  lavoratori.

Aumento detrazione per lavoro dipendente per redditi fino a 35 mila euro

Mentre per i lavoratori con un reddito, imponibile fiscale questa volta, fino a 35 mila euro, non vi sarà un esonero contributivo, ossia uno sconto sui contributi da pagare, ma un aumento della detrazione per lavoro dipendente. Quindi un taglio del cuneo fiscale di natura fiscale.

Si tratta di due modalità di riduzione della forbice tra netto percepito dal dipendente e il costo sostenuto dall'azienda, appunto il cuneo fiscale, completamente diverse tra di loro.

A quanto ammonta il taglio del cuneo fiscale

In termini di aliquote Irpef e imposta Irpef lorda per i contributi non cambia nulla rispetto al 2024. La buona notizia è che la misura che era sperimentale nel 2024 viene confermata anche nel 2025. Quindi chi ha un reddito fino a 28 mila euro continuerà a pagare un'imposta lorda Irpef del 23% e il Governo ha scongiurato un ritorno all'aliquota Irpef del 25%, quindi un aumento di 2 punti percentuali, per la fascia di reddito tra 15 mila e 28 mila euro.

Il Governo ha poi annunciato che diventano strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale.

Il calcolo dell'effettivo risparmio dipende da contribuente a contribuente.

Coloro che hanno un reddito fino a 20 mila euro, laddove fosse confermato l'esonero contribuito del 6 o 7%, risparmieranno fino a 1.200 euro annui, quindi 100 euro mensili mediamente.

Coloro che hanno un reddito fino a 35 mila euro, si vedranno aumentare la detrazione per lavoro dipendente, ma l'entità del risparmio fiscale, così come il testo della bozza di Legge di Bilancio 2025 non è stato comunicato dal Governo.

Per l'anno d'imposta 2024 la detrazione per lavoro dipendente per chi ha un reddito sopra i 20 mila euro e inferiore a 28 mila euro è calcolata con la seguente formula:

"b) 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro".

Mentre coloro che hanno un reddito superiore a 28 mila euro, la detrazione è calcolata secondo la seguente formula:

"c) 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro".

Per i redditi fino a 35 mila euro, l'aumento del cuneo fiscale non passerà attraverso l'aliquota Irpef (a meno che non venga ridotta l'aliquota dal 35% al 33%) ma in una modifica della detrazione per redditi da lavoro dipendente.

Il Governo ha anche intenzione di introdurre un'agevolazione fiscale, in termini di detrazioni, decrescente per i redditi tra 35 e 40 mila euro.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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