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31 Agosto 2023
9:00

Supporto per la formazione e il lavoro: cos’è, come funziona e come fare domanda

La circolare INPS del 29 agosto 2023, n. 77 prevede una misura volta a favorire l’inclusione nel mondo del lavoro denominata "Supporto per la formazione e il lavoro (SFL)". Sono previsti 350 euro mensili, per la partecipazione a progetti formativi, per coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, in presenza di determinati requisiti. Vediamo quali sono.

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Supporto per la formazione e il lavoro: cos’è, come funziona e come fare domanda
Avvocato
supporto per la formazione e il lavoro

La recentissima circolare INPS del 29 agosto 2023, n. 77 prevede un’importante misura volta a favorire l’inclusione nel mondo del lavoro. Nella circolare sono contenute le indicazioni sulla misura del supporto per la formazione e il lavoro contemplate nel Decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla Legge 3 luglio 2023, n. 85, recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”.

Si tratta di 350 euro mensili corrisposti per il massimo di 12 mensilità a soggetti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, in presenza di determinati requisiti.

Cos'è il supporto per la formazione e il lavoro?

Il supporto per la formazione e il lavoro (SFL) è una misura volta a facilitare l’impiego nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, attraverso la promozione di:

  • progetti di formazione;
  • progetti di qualificazione e riqualificazione professionale;
  • progetti di orientamento;
  • progetti di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro.

Tali progetti che vengono svolti tramite la piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).

Il SFL è destinato a coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non superiore a 6.000 euro annui e che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione.

Nella circolare INPS, tuttavia, è specificato che possono accedere alla misura anche coloro che percepiscono, dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione e che decidono di partecipare ai percorsi formativi pur non essendo sottoposti agli obblighi previsti, purché non vengano calcolati nella scala di equivalenza.

La misura del SFL è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa (il riferimento è sia al lavoro dipendente che al lavoro autonomo), purché il reddito percepito non superi i valori soglia previsti per accedere alla misura.

Come fare domanda dal 1 settembre secondo le istruzioni INPS

La domanda può essere presentata accedendo all’apposita sezione del sito INPS, tramite SPID, CIE o CNS.

Si può presentare domanda anche presso gli istituti di patronato dal 1° settembre 2023.

E’ possibile presentare domanda anche tramite i CAF a partire dal 1° gennaio 2024.

Come si attua il percorso di attivazione

Il percorso di attivazione si attua attraverso la piattaforma SIISL.

Quando il richiedente presenta la domanda, viene informato che attraverso il SIISL riceverà l’informazione dell’accettazione della sua domanda per poi proseguire il percorso di attivazione.

L’interessato deve inoltre effettuare la dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di un'attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva (DID).

Dopo la presentazione della domanda, il richiedente potrà accedere al portale del Sistema Informativo per l’inclusione sociale (SIISL) dove potrà precompilare il proprio curriculum vitae e il Patto di attivazione digitale (PAD), che sarà operativo dopo la verifica dei requisiti.

Nel patto di attivazione digitale, il beneficiario deve indicare le informazioni per la presa in carico e almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione.

Inoltre, il beneficiario si impegna a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente o altro individuato, per la stipula del patto di servizio personalizzato, e conferma l’autorizzazione alla trasmissione dei propri dati ai centri per l’impiego (CPI), alle Agenzie per il lavoro e agli enti di intermediazione.

Cosa deve fare il beneficiario del SFL

L’adesione alle misure di formazione indicate nel patto deve essere confermata ai servizi competenti, almeno ogni 90 giorni, in caso contrario il servizio viene sospeso.

In caso di mancata adesione, per rifiuto o abbandono dell’attività, si perde l’indennità.

Il beneficiario è tenuto ad accettare la prima offerta di lavoro congrua.

La somma è erogata, tramite bonifico, dall’INPS nel limite massimo di 12 mesi.

I beneficiari devono comunicare ogni variazione del nucleo familiare e lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti il nucleo familiare entro un mese dalla variazione.

Quando si sospende il beneficio?

Nella circolare sono indicate le ipotesi in cui si decade dal beneficio.

Si decade dal beneficio, ad esempio:

  • se non ci si presenta nel termine fissato presso il servizio di lavoro competente, senza giustificato motivo;
  • se non si partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • se non si frequenta regolarmente un percorso di istruzione funzionale all’adempimento dell’obbligo di istruzione;
  • se non si rispettano gli obblighi di comunicazione relativi alle variazioni del reddito o del nucleo.

L’erogazione del beneficio è invece sospesa in una serie di ipotesi.

Tra queste:

  • quando al beneficiario o al richiedente è applicata una misura cautelare personale o è destinatario di uno dei provvedimenti di condanna per i reati indicati nella circolare;
  • quando il beneficiario o il richiedente è dichiarato latitante o si sottrae volontariamente all’esecuzione della pena.

Per ulteriori dettagli si rinvia alla circolare INPS disponibile sul sito: https://www.inps.it/

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
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