Le spese relative al Superbonus, la maxi detrazione fiscale al 110% per una serie di lavori sugli immobili, scesa al 70% nel 2024 e poi al 65% dal 1 gennaio 2025, in relazione all’anno 2023 potrebbero essere spalmate in dieci anni nella denuncia dei redditi.
La Legge di Bilancio 2025 introduce una nuova possibilità di gestione delle detrazioni relative al Superbonus, permettendo di spalmare su dieci anni il recupero fiscale anche per le spese sostenute nel 2023 anzichè in quattro come previsto in precedenza.
Superbonus 2024: cos'è, come funziona e chi può usufruirne
Il Superbonus è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.
Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. L’agevolazione è stata cambiata di volta in volta e il governo Meloni ha promesso di cancellarla definitivamente dal novero delle detrazioni fiscali per interventi sulla casa dal 2026.
Superbonus 2025: aliquota al 65%
Il Superbonus quest’anno è sceso al 70% e dal 1 gennaio 2025 scenderà ancora al 65% per le spese sostenute quest’anno. Inoltre la maxi detrazione è concessa oggi solo a i condomini e le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione, per gli interventi su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.
Sono compresi nel Superbonus gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio, nonché quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione.
Come avere il Superbonus 110% nella dichiarazione dei redditi
Come per il bonus ristrutturazione e il bonus mobili, anche la detrazione al 110, al 70 o al 65%, a seconda degli anni di fruizione, viene concessa direttamente nella denuncia dei redditi.
L'agevolazione viene ripartita tra gli aventi diritto, in cinque anni inizialmente e poi per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2022, in 4 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.
Il Decreto-Legge 11/2023 ha introdotto però la possibilità di diluire in dieci anni (invece che in quattro) le detrazioni per i lavori effettuati con il Superbonus al 110% nel 2022, per i contribuenti che non hanno scelto la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Successivamente con il Decreto-Legge 39/2024, è stato stabilito il blocco definitivo della cessione del credito e dello sconto in fattura e contestualmente, è stata messa a regime la possibilità di spalmare le detrazioni su dieci anni per tutte le spese effettuate nel 2024, garantendo una maggiore flessibilità ai contribuenti.
Cosa potrebbe cambiare dal 2025 per il Superbonus relativo alle spese 2023
La recente Legge di Bilancio 2025 approvata dal Cdm e che attende l’approvazione definitiva entro la fine dell’anno estende la possibilità di recuperare le detrazioni in dieci anni anche per le spese effettuate nel 2023. Questa modifica è stata introdotta per salvaguardare i contribuenti che avrebbero rischiato di perdere parte delle detrazioni non utilizzate nell'anno.
Quindi in sostanza, il Superbonus può essere fruito direttamente in dichiarazione dei redditi in:
- 5 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021;
- 4 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023.
- 10 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, su opzione del contribuente da esercitare nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023
- 10 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024.
Se passa la modifica introdotta dalla legge di bilancio il Superbonus potrà essere spalmato in 10 quote annuali di pari importo per le spese sostenute per il 2023.
Superbonus, Enea: i dati sugli interventi di settembre 2024
Nel frattempo, l’Enea, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha reso noti i dati sul Superbonus, aggiornati a settembre 2024, evidenziando il continuo aumento dell'onere per lo Stato, che ha raggiunto i 123,016 miliardi di euro, a fronte di 496.155 edifici interessati. Questo dato rappresenta un ulteriore incremento rispetto alle cifre di agosto e luglio 2024, quando le detrazioni maturate per i lavori conclusi erano rispettivamente di 122,996 miliardi e 122,938 miliardi di euro. L'incremento registrato da luglio a settembre, seppur lieve, mostra che l'adesione al Superbonus continua a crescere, anche se con un ritmo rallentato rispetto agli anni precedenti. Questo è probabilmente dovuto all'attenuarsi dell'iniziale boom di richieste, alle recenti modifiche normative (come la possibilità di spalmare le detrazioni su dieci anni) e alla maggiore attenzione sulla sostenibilità fiscale del programma.