Il 31 ottobre 2024 è l’ultimo giorno utile per chiedere il contributo del Superbonus, un contributo a fondo perduto previsto per i contribuenti con reddito non oltre i 15mila euro per l’anno 2023, per le spese che rientrano nella maxi agevolazione e che comprendono efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, tutti interventi edilizi detraibili al 70%.
Il contributo del Superbonus per i redditi bassi arriverà ai beneficiari tramite accredito sul conto corrente identificato dall’Iban indicato nella richiesta, intestato al soggetto richiedente.
Superbonus: cos’è il contributo per redditi bassi
Il Decreto legge n. 212 del 2023 all’articolo 1, comma 2 ha introdotto il contributo a favore di contribuenti a basso reddito per le spese sostenute nel 2024 per realizzare interventi di efficienza energetica, Sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici agevolati tramite il Superbonus, nella misura del 70%.
Il contributo del Superbonus è previsto per le spese sostenute dalle persone fisiche, nel periodo 1° gennaio-31 ottobre 2024.
Contributo del Superbonus: a quanto ammonta
Il contributo del Superbonus erogabile è pari al 70% dei costi sostenuti direttamente dal richiedente oppure per gli interventi condominiali a lui imputati, entro un limite massimo di spesa di 96mila euro. Nel caso in cui la spesa sia stata a carico di più soggetti, la soglia diminuisce percentualmente per ciascun avente diritto in base a quanto corrisposto. Il contributo richiesto però non può essere superiore al 30% delle spese ammesse al contributo e ha quindi un importo massimo di 28.800 euro (il 30% di 96mila euro).
La somma riconosciuta sarà corrisposta direttamente dall’Agenzia delle entrate con accredito diretto sul conto corrente bancario o postale indicato dal richiedente nell’istanza di accesso al bonus, nel limite delle risorse disponibili pari a 16.441.000 euro.
Chi può avere il contributo Superbonus
Possono usufruire del contributo del Superbonus i contribuenti che:
- hanno un reddito di riferimento per l’anno di imposta 2023 non superiore a 15mila euro
- hanno sostenuto tra il 1° gennaio 2024 e il 31 ottobre 2024 spese relative a interventi edilizi, detraibili dall’Irpef con percentuale del 70%, effettuati sull’unità immobiliare per la quale il richiedente ha titolo di possesso o di detenzione nonché a interventi effettuati sulle parti comuni condominiali dell’edificio di cui l’unità immobiliare fa parte.
Gli interventi edilizi agevolati con il Superbonus devono aver raggiunto, alla data del 31 dicembre 2023, uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% asseverato e oggetto di opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
Inoltre per calcolare il reddito di riferimento relativo all’anno di imposta 2023, occorre sommare il reddito complessivo del richiedente e del coniuge non legalmente ed effettivamente separato o del soggetto legato da unione civile o – se presente nel nucleo familiare del richiedente nell’anno 2023 – il convivente, e quello degli altri familiari se fiscalmente a carico del richiedente e se facenti parte del suo nucleo familiare nell’anno 2023.
Come compilare e inviare la domanda contributo Superbonus
Per la richiesta del contributo, i soggetti interessati devono inviare la domanda direttamente o tramite un intermediario con delega alla consultazione del cassetto fiscale del richiedente, all’Agenzia delle entrate, esclusivamente mediante una procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Amministrazione.
La domanda deve essere redatta con l’apposito modello previsto sul sito dell’Agenzia delle entrate. Nella domanda devono essere indicati:
- il codice fiscale del richiedente
- il codice fiscale del defunto, nel caso in cui il richiedente sia un erede
- il codice fiscale del legale rappresentante di chi chiede il contributo, nel caso in cui il beneficiario sia minore o interdetto
- le dichiarazioni sul possesso dei requisiti per l’ottenimento del contributo a fondo perduto
La domanda può essere trasmessa direttamente dal richiedente o tramite un intermediario con delega alla consultazione del Cassetto fiscale del richiedente.
È possibile, in caso di errore, presentare una nuova istanza, in sostituzione dell’istanza precedentemente trasmessa. L’ultima istanza trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate. È possibile, inoltre, presentare una rinuncia all’istanza precedentemente trasmessa, da intendersi come rinuncia totale al contributo.
La rinuncia può essere trasmessa entro il termine della presentazione dell’istanza e può essere inviata anche dagli intermediari con delega alla consultazione del Cassetto fiscale del richiedente.