Con la presentazione del modello 730, i lavoratori, i pensionati, i contribuenti italiani possono fruire di alcune agevolazioni fiscali, che consentono di ridurre l’imposta Irpef da pagare. Nel quadro E – Oneri e spese del modello 730 possono essere indicate le spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19 per cento. Tra queste spese vi rientrano le spese veterinarie.
Le spese veterinarie detraibili nel 730 sono quelle sostenute per propri animali, domestici e non, per le quali spetta una detrazione d'imposta fino ad un massimo di spesa di 550 euro, che consente al contribuente di recuperare fino a 80 euro, tenuto conto che c'è una franchigia di spesa di 129,11 euro.
Con il modello 730 2024 è possibile quindi scaricare tra le varie spese veterinarie detraibili sostenute nel 2023, anche quelle per gli animali per le prestazioni del veterinario e per i medicinali a loro destinati.
Anche per quest'anno è possibile presentare il 730 precompilato 2024, dove tra le altre spese sono indicate le spese veterinarie comunicati da farmacie, parafarmacie e veterinari.
Analogamente, coloro che sostengono spese veterinarie detraibili nell'anno 2024, potranno "scaricare" la detrazione Irpef del 19% per le spese sostenute oltre i 129,11 euro.
Vediamo la normativa e come funziona la detrazione per spese veterinarie.
Spese veterinarie detraibili: la normativa
La detrazione fiscale abbatte l’imposta lorda calcolata sul reddito complessivo posseduto dal contribuente. Il Testo unico delle imposte sui redditi elenca quali sono le detrazioni d’imposta e le condizioni per fruirne.
L'art.15 comma 1 lettera c bis del TUIR, il D.P.R. 917/1986, ha incluso tra le spese detraibili al 19% anche le spese veterinarie sostenute per gli animali: "1. Dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 22 per cento dei seguenti oneri sostenuti dal contribuente, se non deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo:
- c-bis) le spese veterinarie, fino all'importo di euro 550, limitatamente alla parte che eccede euro 129,11. Con decreto del Ministero delle finanze sono individuate le tipologie di animali per le quali spetta la detraibilità delle predette spese".
Lo stesso articolo introduce una franchigia di spesa non detraibile di 129,11 euro e un importo massimo di spesa detraibile pari a 420,89 euro, con una detraibilità massima di 80 euro.
Tali limiti sono unici per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti, quindi per ogni contribuente c’è una sola detrazione spettante.
Quindi facciamo il caso, ad esempio, di un soggetto che spende 500 euro dal veterinario: nel rigo del 730 dedicato alle spese veterinarie andranno indicati al massimo 500 euro, ma vengono conteggiati ai fini del 19% la cifra di 500-129,11 = 370,89 euro. Il 19 per cento di 370,89 è 70,47 euro. Quindi al massimo il contribuente per le spese veterinarie sostenute potrà portare in detrazione 70,47 euro.
Calcolo detrazione per spese veterinarie, ecco quanto spetta e quale è il tetto massimo
Come si calcolano le spese veterinarie? quale è il limite di detraibilità delle spese veterinarie?
Vediamo quale è l'importo recuperabile sulle spese veterinarie detraibili, sui farmaci veterinari detraibili e sulle prestazioni veterinarie.
Come detto prima, facendo due conti sulla base di quanto disposto dall’art. 15 comma 1 lettera c bis del TUIR, queste limitazioni portano l’ammontare massimo di detrazione a 80 euro.
Ossia rientrando tra le detrazioni d’imposta del 19% la spesa sostenuta oltre la cifra di 129,11 euro di franchigia e fino a 550 euro massimo, in sostanza è detraibile il 19% della differenza.
Quindi riepilogando abbiamo:
- Spese veterinarie detraibili fino a 550 euro annui;
- Una franchigia per le spese veterinarie detraibili nel 730 di 129,11 euro;
- Una detrazione fino a 80 euro all'anno.
La detrazione massima spettante è pari a euro 420,89 x 19 per cento = euro 79,96, arrotondato a euro 80.
Ecco una tabella che esplicita sia il calcolo che la cifra da indicare nella dichiarazione dei redditi:
Spese veterinarie sostenute nell'anno | Cosa indicare nel rigo E8-E10 codice 29 | Detrazione Irpef spettante |
---|---|---|
50.00 | 50.00 | 0.00 |
100.00 | 100.00 | 0.00 |
150.00 | 150.00 | 3.97 |
200.00 | 200.00 | 13.47 |
250.00 | 250.00 | 22.97 |
300.00 | 300.00 | 32.47 |
350.00 | 350.00 | 41.97 |
400.00 | 400.00 | 51.47 |
450.00 | 450.00 | 60.97 |
500.00 | 500.00 | 70.47 |
550.00 | 550.00 | 79.97 arrotondato a 80 euro |
600.00 | 550.00 | 79.97 arrotondato a 80 euro |
Anche per le cifre oltre i 600 euro, resterà 550 euro da indicare nel rigo e la detrazione spettante è 80 euro.
Il tetto massimo della detrazione per spese veterinarie è 550 euro di spesa e 80 euro di detrazione Irpef.
Detrazione ridotta per i redditi sopra i 120 mila euro
Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per le spese veterinarie spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000.
In caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.
Vediamo per farmaci veterinari detraibili le limitazioni sulle tipologie di animali e spese.
Per quali animali spetta la detrazione per spese veterinarie
Il D.M. 6 giugno 2001, n. 289 del Ministero delle Finanze disciplina il “Regolamento per l'individuazione delle tipologie di animali per le quali le spese veterinarie danno diritto ad una detrazione d'imposta”. In tale regolamento viene specificato che la detrazione d’imposta del 19% spetta per le spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
Quindi sono detraibili le spese veterinarie sostenute gli animali domestici come per cani, gatti, conigli, volatili in gabbia ma anche cavalli da corsa. Quindi anche le spese veterinarie sostenute per il cavallo sono detraibili nel 730 o nel modello Unico PF.
Lo stesso D. M. n. 289 del 2001 stabilisce che “La detrazione d'imposta non compete, in ogni caso, per le spese veterinarie sostenute per la cura di animali destinati all'allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell'esercizio di attività commerciali o agricole né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite”.
Tra le spese detraibili rientrano:
- Spese per prestazioni professionali del veterinario (circolare n. 207/E/2000 dell’Agenzia delle Entrate);
- spese per l’acquisto dei farmaci per gli animali prescritti dal veterinario (circolare n. 55/E/2001), ivi compreso i medicinali ad uso umano oppure i medicinali veterinari commercializzati in altri Stati Ue o preparati dal farmacista;
- spese per analisi di laboratorio ed interventi presso cliniche veterinarie.
Nel caso in cui il veterinario prescriva per l'animale un farmaco ad uso umano, è consigliabile conservare copia della ricetta per esercitare la detrazione come spesa veterinaria.
Quando la detrazione non spetta
La detrazione, quindi, non spetta per le spese sostenute:
- per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare,
- né per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole,
- né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite (decreto ministeriale 6 giugno 2001, n. 289).
Non sono detraibili invece le spese per l’acquisto di mangimi speciali, così come risultano non ufficialmente detraibili i medicinali veterinari vendibili senza ricetta e quelli acquistati presso negozi di animali, come ad esempio i disinfestanti per uso esterno o gli antiparassitari in quanto non considerati farmaci veterinari dal ministero della salute.
Sono infatti detraibili i medicinali veterinari ricompresi all'art. 1 del D.lgs. n. 193 del 2006.
A chi spetta la detrazione: anche a chi non è proprietario dell'animale
La circolare dell'Agenzia delle Entrate n.55/E del 2001 ha specificato che la spesa può essere detratta anche da colui che sostiene la spesa per un animale, anche se non ne è il diretto proprietario.
La detrazione spetta alla persona fisica che ha effettivamente sostenuto la spesa, anche se non è il proprietario legittimo dell’animale.
Spese veterinarie sostenute da familiare a carico. Non è prevista la possibilità di detrarre le spese veterinarie sostenute dal familiare fiscalmente a carico.
Chiarito che le spese veterinarie sono detraibili, vediamo come le spese veterinarie si possono scaricare sul 730.
La detrazione spetta anche per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.1).
Per quali spese veterinarie spetta la detrazione
La detrazione spetta per le spese relative:
- alle prestazioni professionali del medico veterinario (Circolare 16.11.2000 n. 207, risposta 1.5.3),
- per gli importi corrisposti per l’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193,
- nonché per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.2).
In analogia a quanto detto per gli integratori alimentari umani (Risoluzione 22.10.2008 n. 396/E), le spese sostenute per i mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario, non sono ammesse alla detrazione poiché non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.
Detrazione spese veterinarie nel 730 precompilato 2024
Come inserire le spese veterinarie nel 730 precompilato?
L’Agenzia delle Entrate attraverso il sistema Tessera Sanitaria ha a disposizione tutte le informazioni relative alle spese sanitarie sostenute dai cittadini, così da rendere possibile la compilazione della dichiarazione dei redditi precompilata. Dal 2016 la platea di soggetti obbligati alla trasmissione telematica dei dati relativi alle spese sanitarie dei contribuenti si è ampliata.
Ma cosa accade per le spese veterinarie? La normativa sanitaria veterinaria prevede che i grossisti di farmaci veterinari possono vendere medicinali per animali da compagnia, agli utilizzatori finali senza che siano ulteriormente autorizzati ai sensi dell'art. 70 del D.lgs. n. 193 del 2006.
Secondo quanto previsto dalla presse contenute nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 2 agosto è previsto che le strutture autorizzate alla «vendita al dettaglio dei medicinali veterinari» così come previsto dal comma 2 dell'art. 70 del D.lgs. n. 193 del 2006, devono provvedere alla trasmissione telematica delle spese sanitarie sostenute dai cittadini a fini veterinari, per la predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata.
Le spese veterinarie e i relativi rimborsi, rientrano tra le spese comunicate ai fini del modello 730 precompilato. Tali spese sono comunicate da farmacie, parafarmacie e veterinari.
Documentazione per spese veterinarie detraibili
L’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni circa la disciplina applicabile per le detrazioni delle spese sostenute per gli animali domestici.
In analogia con quanto previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296, che ha introdotto nuovi obblighi in materia di certificazione delle spese sanitarie relative all’acquisto di medicinali, modificando gli artt. 10, comma 1, lett. b), e 15, comma 1, lett. c), del TUIR, anche per le spese sostenute per medicinali veterinari, non è più necessario conservare la prescrizione del medico veterinario (Risoluzione 27.02.2017, n. 24/E).
Dall’anno d’imposta 2020, la detrazione per le spese veterinarie spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”, fatta eccezione per le spese sostenute per l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN.
Il contribuente dimostra l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” mediante la relativa annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio.
In alternativa, l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere dimostrato mediante prova cartacea della transazione (ovvero tramite ricevuta della carta di debito o della carta di credito, copia bollettino postale, MAV, dei pagamenti con PagoPA, estratto conto, ecc.).
Ecco la documentazione da controllare e conservare, secondo quanto indicato dalle circolari dell'Agenzia delle Entrate:
- Fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinario;
- Se la prestazione non è resa da strutture pubbliche o private accreditate al SSN l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio;
- In mancanza di tale documentazione: ricevuta del versamento bancario o postale, ricevuta della carta di debito o della carta di credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati;
- Scontrino dal quale risulti il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati;
- Autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
Spese veterinarie: quando è possibile il pagamento in contanti
E' consentita la detrazione per i pagamenti in contanti esclusivamente per le spese sostenute per l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN.
Scontrino parlante con codifica FV
Quindi per usufruire della detraibilità delle spese veterinarie non è più necessario conservare la prescrizione (ricetta) del veterinario, ma sarà sufficiente conservare lo scontrino parlante che dimostra la spesa sostenuta.
È necessario, tuttavia, che lo scontrino riporti, oltre al codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, anche la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati.
In particolare, la qualità di farmaco deve essere attestata dal codice di autorizzazione in commercio del farmaco stesso (Risoluzione 12.08.2009 n. 218/E, e Circolare 30.07.2009 n. 40/E).
La natura del prodotto “farmaco” può essere identificata anche mediante la codifica FV (farmaco per uso veterinario) utilizzata ai fini della trasmissione dei dati al sistema tessera sanitaria.
Tuttavia qualora il veterinario prescriva ad uso veterinario un medicinale per uso umano è consigliabile conservare copia della ricetta per esercitare la detrazione come spesa veterinaria.
Medicinali acquistabili in qualsiasi luogo
Inoltre viene chiarito che non è rilevante il luogo in cui tali medicinali sono acquistati.
La detrazione spetta per l’acquisto di farmaci certificati da scontrino parlante anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché a ciò autorizzate dal Ministero della salute come per la vendita di farmaci generici nei supermercati (Risoluzione 27.02.2017 n. 24/E).
Le spese per medicinali di tipo veterinario sono detraibili anche se i medicinali non sono acquistati in farmacia e quindi acquistati ad esempio al supermercato, purché si tratti di strutture autorizzate dal ministro della salute.
La detrazione spetta anche per l’acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica, effettuato on-line presso farmacie e esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza dalla Regione o dalla Provincia autonoma o da altre autorità competenti, individuate dalla legislazione di Regioni o Province autonome. Si precisa che in Italia non è consentita la vendita on line di farmaci che richiedono la prescrizione medica.
Detrazione spese veterinarie: come compilare il modello 730/2024
Chiariamo ora dove inserire le spese veterinarie del 2016 nel modello 730/2024, quindi quale è il rigo da compilare nel quadro E – Oneri e Spese del modello 730.
Nel modello 730 del 2024, la detrazione va indicata nei righi da E8 a E10 – Altre Spese, che trattano appunto le altre spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19%. E va indicata la cifra di spesa sostenuta, aldilà della franchigia e per un massimo di 550 euro, come previsto dal TUIR. Il codice da utilizzare è il numero 29.
Le istruzioni del modello 730 dicono che con tale codice vanno indicate le spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti per compagnia o per pratica sportiva.
L’importo da indicare nel rigo non può essere superiore a 550,00 euro.
La detrazione per le spese veterinarie relative all'anno d'imposta 2023 sarà calcolata sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro.
Ad esempio, per spese veterinarie sostenute per un totale di 400 euro, nel rigo andranno indicati 400 euro e la detrazione del 19 per cento sarà calcolata poi su un importo di 270,89 euro.
L’importo deve comprendere le erogazioni indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 29.
I documenti giustificativi della detrazione, da presentare al CAF in caso di assistenza nella presentazione del modello 730, sono rappresentati dalle fatture fiscali rilasciate dal professionista ai sensi dell'articolo 21 del DPR n. 633 del 1972, quindi le fatture e le ricevute del veterinario. Per i medicinali prescritti dal veterinario è ammissibile lo scontrino parlante, non è più necessario conservare la copia della ricetta del veterinario con la prescrizione del farmaco.
Detrazione spese veterinarie: come compilare il modello Redditi Persone fisiche 2024
Nel modello Redditi Persone Fisiche del 2024, la detrazione va indicata nei righi da RP8 a E10 – Altre Spese, che trattano appunto le altre spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19%.
E va indicata la cifra di spesa sostenuta, aldilà della franchigia e per un massimo di 550 euro, come previsto dal TUIR.
Il codice da utilizzare è il numero 29.