Tra le spese detraibili nel 730/2024 ci sono le spese funebri detraibili. Ma quanto si recupera nel 730 per un funerale?
Viene riconosciuta la detrazione del 19 per cento delle spese funebri sostenute in dipendenza della morte di persone, indipendentemente dall’esistenza di un vincolo di parentela con esse, per importo non superiore a euro 1.550 per ciascuna di esse.
Questo vuol dire che è recuperabile un massimo del 19% di 1.550 euro, ossia 294,50 euro per ogni funerale.
E’ quindi possibile detrarre le spese funerarie sostenute per il funerale di qualsiasi persona, non più solo i familiari.
Vediamo come funziona la detrazione per spese funebri e quali sono le cose importanti da sapere per poter avere il rimborso del 19% della spesa attraverso le detrazioni fiscali.
- 2.1Acquisto loculo prima della morte non detraibile
- 2.2Onoranze funebri detraibili, compreso trasporto e sepoltura
- 2.3Diritti cimiteriali, fiorista, necrologi detraibili
- 2.4Traslazione della salma non detraibile
- 2.5Spese di cremazione, esumazione ed estumulazione non detraibili
- 2.6Lapide di marmo detraibile come spese funebri
- 2.7Fiori detraibili come spese funebri
A chi spetta la detrazione per spese funebri
La risposta alla domanda "chi può portare in detrazione le spese del funerale?" è che le spese funebri sono detraibili nei confronti di qualsiasi contribuente che sostiene la spesa e per qualsiasi persona per la quale si sostiene la spesa funebre.
Fino all’anno d’imposta 2015 erano agevolate con la detrazione fiscale solo le spese funerarie sostenute per la morte dei familiari indicati nell’art. 433 del codice civile e per la morte di affidati o affiliati.
Dal 2016, è possibile portare in detrazione le spese funerarie sostenute per i funerali di qualsiasi persona, non solo più i parenti.
La circolare n. 14/E del 2023 dell'Agenzia delle Entrate stabilisce che "Dall’imposta lorda si detrae un importo pari al 19 per cento delle spese funebri da chiunque sostenute per la morte di persone, indipendentemente dall’esistenza di un vincolo di parentela con la persona deceduta".
Inoltre è stata modificata di di pochi centesimi anche la soglia di detrazione, da 1.549,37 euro a 1.550 euro. E si intende 1.550 euro di spesa sostenuta per ogni decesso.
Spese funebri detraibili: la normativa
La normativa sulle spese funebri è stata modificata nel 2015, quando è stato riformulato il testo dell'art. 15, comma 1, lettera d) del TUIR in materia di spese funebri detraibili.
Il comma 954 del Legge 28 dicembre 2015, n. 208: “Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 15, comma 1, la lettera d) e' sostituita dalla seguente:
«d) le spese funebri sostenute in dipendenza della morte di persone, per importo non superiore a euro 1.550 per ciascuna di esse»;
Con questa modifica normativa quindi le spese funebri, ai sensi dell'art. 15, comma 1, lettera d) del TUIR sono detraibili se sostenute in dipendenza della morte di persone, qualsiasi esse siano. Quindi sia familiari, che conviventi, che unioni civili, ma anche semplicemente amici e conoscenti, in ogni caso persone care umanamente.
Qualsiasi spesa per funerali sostenuta dal contribuente, e opportunamente documentata come vedremo, è detraibile nel modello 730 o anche nel Modello Redditi, che ha sostituito il modello Unico PF.
Spese funebri detraibili: non conta la parentela
Per quali familiari si ha diritto alla detrazione spese funebri?
Come già detto, la norma è stata cambiata, in precedenza le spese funebri erano detraibili solo se sostenute per i familiari di cui all'elenco sotto. Dal 2016, la detraibilità è stata completamente ampliata a qualsiasi persona per la quale si sostiene la spesa. Erano detraibili le spese per un massimo di 1.549,37 euro nel modello 730 le spese sostenute per il funerale dei seguenti parenti o familiari e di affidati o affiliati:
1) il coniuge;
2) i figli, anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi;
3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi; gli adottanti;
4) i generi e le nuore;
5) il suocero e la suocera;
6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.
La detrazione spettava anche se il familiare non è a carico.
Pertanto le spese funebri dello zio sono ed erano detraibili, così come sono ed erano detraibili le spese funebri sostenute dai nipoti per la nonna, così come le spese funebri per il decesso del cognato erano detraibili.
Ovviamente sono ed erano detraibili anche le spese funebri sostenute dal coniuge o da familiare a carico. Il grado di parentela è indicato sopra. Dal 2016 in poi, lo ripetiamo, qualsiasi spesa sostenuta per un funerale è detraibile, indipendentemente dalla persona per la quale la spesa è stata sostenuta.
Quali spese funerarie sono detraibili
La circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 7/e del 4 aprile 2017 ma anche la circolare n. 14/E del 2023, indica quale è la tipologia di spesa funebre ammessa.
Le spese funebri devono rispondere a un criterio di attualità rispetto all’evento cui sono finalizzate.
Acquisto loculo prima della morte non detraibile
Sono pertanto escluse quelle sostenute anticipatamente dal contribuente in previsione delle future onoranze funebri come, ad esempio, l’acquisto di un loculo prima della morte (Risoluzione 28.07.1976 n. 944).
Onoranze funebri detraibili, compreso trasporto e sepoltura
Si considerano spese funebri non solo quelle per le onoranze, anche quelle connesse al trasporto e alla sepoltura.
Vediamo ora una sorta di elenco delle spese funebri considerate.
Diritti cimiteriali, fiorista, necrologi detraibili
La definizione legale di “spesa funebre” non esiste. Si intendono le spese sostenute come erogazione di denaro a compenso di ogni operazione occorrente a portare la salma al cimitero e sistemarla, con un rapporto di causa ed effetto tra il decesso e la spesa sostenuta.
Sono da considerarsi detraibili le spese relative al funerale, quindi:
- le spese per il versamento effettuato al comune per i diritti cimiteriali,
- la fattura dell’agenzia di pompe funebri (trasporto e sepoltura),
- le eventuali spese per il fiorista,
- e le spese per gli annunci funebri e necrologi.
Traslazione della salma non detraibile
Non può essere considerata spesa funeraria la traslazione della salma avvenuta, per motivi igienico-sanitari, successivamente alla tumulazione.
Riguardo alla condizioni poste dal Fisco per la detraibilità, è necessario che ci sia un rapporto di causa-effetto tra il decesso del familiare ed il sostenimento delle spese. Ed inoltre che le spese debbano rispondere, come ribadito dall'Agenzia delle Entrate, ad un criterio di attualità rispetto all’evento cui sono finalizzate.
Spese di cremazione, esumazione ed estumulazione non detraibili
In materia di detraibilità spese di cremazione, esumazione ed estumulazione, la conseguenza è che non sono detraibili le spese di esumazione e reinumazione. La detrazione riguarda spese funebri per il quale è necessario il criterio di attualità rispetto all’evento cui sono finalizzate.
Non sono deducibili le spese sostenute non in presenza della morte di una persona (ad esempio l’acquisto preventivo di concessione di loculo cimiteriale), come pure le spese relative alle cremazioni, alla traslazione della salma avvenuta, per motivi igienico-sanitari, successivamente alla tumulazione, ai lavori su loculi e tombe nei quali inoltre vige l’applicazione dell’IVA.
Non sono, pertanto, detraibili le spese sostenute anticipatamente dal contribuente in previsione delle future onoranze funebri (come ad esempio le spese per l’acquisto del loculo prima della morte, che non sono quindi detraibili) e, in generale, tutte quelle per le quali non sussiste un nesso di causalità tra il decesso e la spesa.
Lapide di marmo detraibile come spese funebri
E’ possibile se la spesa sostenuta per la lapide di marmo, ovviamente se per il funerale non è stata già detratta la spesa massima di 1.550 euro.
Fiori detraibili come spese funebri
Come già detto, anche le spese per i fiori e per il fioraio sono detraibili, anche in questo caso se c’è capienza nella spesa massima di 1.550 euro.
Quanto è il rimborso per ciascun decesso: massimo 294,50 euro di risparmio Irpef
Esistono dei limiti di detraibilità.
La detrazione per spese funebri compete nel limite massimo di spesa di euro 1.550.
Tale limite non è riferito al periodo d’imposta, ma a ciascun decesso.
Calcolando il 19% del limite massimo di 1.550 euro, il contribuente può ridurre l'Irpef lorda da pagare di un massimo del 19% di 1.550 euro, ossia massimo 294,50 euro di risparmio Irpef.
Dall’anno di imposta 2020, quindi anche per le spese detraibili relative all'anno 2023 dichiarate nel 730/2024 o nel modello Redditi Persone Fisiche 2024, così come per le spese funebri relative all'anno 2024, la detrazione dall’imposta lorda per le spese funebri spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.
Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per le spese funebri spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”.
Devono essere comprese nell’importo anche le spese indicate nella CU 2023 (punti da 341 a 352) con il codice 14.
Documentazione utile e pagamento tracciabile
Per coloro che si affidano ai CAF o professionisti abilitati è bene sapere che per poter beneficiare della detrazione è necessario esibire l’apposita documentazione comprovante la spesa, ossia:
- Fatture e/o ricevute fiscali riconducibili al funerale: la fattura dell’agenzia di pompe funebri, del fiorista (se la spesa è fatturata a parte), la ricevuta di versamento effettuata al comune per i diritti cimiteriali, le fatture relative agli annunci funebri;
- L’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione di servizio;
- In mancanza di tale documentazione: ricevuta del versamento bancario o postale, ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati
Se la spesa è sostenuta da più persone, allora è necessario che la copia delle fatture o ricevute fiscali sia accompagnata dall’annotazione sottoscritta dall’intestatario della fattura o della ricevuta.
Se la spesa funebre è sostenuta da soggetti diversi dall’intestatario della fattura, affinché questi possano fruire della detrazione è necessario che nel documento originale di spesa sia riportata una dichiarazione di ripartizione della stessa sottoscritta anche dall’intestatario del documento.
Il contribuente dimostra l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” mediante la relativa annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio. In alternativa, l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere dimostrato mediante prova cartacea della transazione (ovvero tramite ricevuta della carta di debito o della carta di credito, copia bollettino postale, MAV, dei pagamenti con PagoPA, estratto conto, ecc.).
L'Agenzia delle Entrate nella circolare n. 7/E del 4 aprile 2017, così la circolare n. 14/e del 2023 stabilisce che: "Se la spesa funebre è sostenuta da soggetti diversi dall’intestatario della fattura, affinché questi possano fruire della detrazione è necessario che nel documento originale di spesa sia riportata una dichiarazione di ripartizione della stessa sottoscritta anche dall’intestatario del documento".
Per quanto riguarda le spese per le onoranze funebri e la dichiarazione di successione, la Corte di Cassazione ha stabilito che “sono da comprendere tra i pesi ereditari, cioè tra quegli oneri che sorgono in conseguenza dell'apertura della successione e, pur dovendo essere distinti dai debiti ereditari – ossia dai debiti esistenti in capo al de cuius e che si trasmettono, con il patrimonio del medesimo, a coloro che gli succedono per legge o per testamento – gravano sugli eredi per effetto dell'acquisto dell'eredità, concorrendo a costituire il passivo ereditario, che è composto sia dai debiti del defunto sia dai debiti dell'eredità; ne consegue che colui che ha anticipato tali spese ha diritto di ottenerne il rimborso dagli eredi, sempre che non si tratti di spese eccessive sostenute contro la volonta' espressa dai medesimi”.
La fattura relativa alle spese funebri è quindi uno dei documenti da prendere in considerazione ai fini della redazione della dichiarazione di successione. Il rimborso pro quota delle spese funerarie è quindi un diritto, al netto della detrazione del 19% fruita nel modello 730.
Trattando di oneri che sorgono in conseguenza dell'apertura della successione, devono essere inseriti anche nella dichiarazione di successione. La fattura relativa alle spese funebri è uno dei documenti da tenere in considerazione ai fini della redazione della dichiarazione di successione, quindi le spese funerarie sono detraibili dalla successione ossia rientrano tra le spese funebri da detrarre in successione.
Spese funebri sostenute all'estero
Secondo i criteri indicati dall’Agenzia delle Entrate, sono detraibili da un contribuente italiano che sostiene la spesa per il funerale anche le spese funebri sostenute all’estero. Pertanto le regole di cui sopra sono da considerarsi valide anche se le spese sono sostenute al di fuori del territorio italiano.
In caso di spese funebri sostenute all'estero, i documenti occorrenti al contribuente per beneficiare della detrazione della spesa del 19% fino ad un massimo di 1.550 euro a decesso è la seguente:
- Documentazione in lingua originale delle spese sostenute corredata da una traduzione giurata in lingua italiana. Se la documentazione è in lingua inglese, francese, tedesco o spagnolo, la traduzione può essere eseguita e sottoscritta dal contribuente. La documentazione redatta in sloveno può non essere corredata da una traduzione italiana, se il contribuente è residente nella Regione Friuli Venezia Giulia e appartiene alla minoranza slovena;
- L’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione di servizio;
- In mancanza di tale documentazione: ricevuta del versamento bancario o postale, ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati
Spese funebri nel 730/2024
Una volta appurato il diritto alla detrazione fiscale, il contribuente deve compilare il modello 730.
La detrazione per spese funerarie consente quindi di “scaricare” il 19% della spesa sostenute per il funerale ed è fruibile, anche da più familiari che hanno sostenuto le spese funerarie, attraverso la compilazione del Quadro E – Oneri e spese del modello 730..
Possibile “scaricare” fino a 294,50 euro per ogni funerale. Per quanto riguarda la domanda “quanti euro possono detrarre per le spese funerarie?” la risposta è che l’importo non può essere superiore a 1.550 euro (fino al 2014 era di 1.549,37 euro).
Per ogni evento di lutto capitato nell’anno d’imposta, cche per il 730/2014 o Modello Redditi 2014 è l’anno d'imposta 2023, quindi i contribuenti possono recuperare attraverso il modello 730 il 19% della spesa sostenuta. Il recupero avviene attraverso una detrazione sull’Irpef da pagare.
Il limite di spesa detraibile è di 1.550 euro riferito a ciascun decesso avvenuto nell’anno d’imposta considerato nella compilazione del 730.
Pertanto è possibile ottenere una detrazione massima per spese funebri fino al 19% di 1.550 euro, ossia 294,50 euro. Questo per ogni funerale. Il contribuente quindi può recuperare con il 730/2024 fino a 249,50 euro per le spese funebri sostenute nell’anno 2023.
Come e cosa va dichiarato nel 730? Ed è quindi questo, l'importo di 1.550 euro di spesa e non 294,50 euro, l’importo massimo che si può indicare con il codice 14 in uno dei righi da E8 a E10 della sezione I del quadro E – Oneri e Spese del modello 730/2024.
Ovviamente in caso di più di un funerale, andranno compilati tanti righi (E8, E9 ecc.) per quanti sono le spese sostenute per ogni singolo funerale e bisognerà sempre indicare il codice 14.
Spese funebri nel 730 precompilato 2024
Le spese funebri sono inserite nella dichiarazione precompilata (730 precompilato o modello Redditi PF precompilato).
Quindi il contribuente che decide di presentare il 730/2024 precompilato o il modello Redditi PF precompilato vi troverà già inserite le spese funebri da lui sostenute.
Per individuare bisogna controllare il quadro E – Oneri che compare nel menù a tendina a sinistra. La spesa può trovarsi nei righi da E8 a E10. Se il contribuente trova il codice 14 compilato, allora si riferisce alle spese funebri sostenute nell'anno d'imposta 2023.
Spese funebri detraibili nel Modello Redditi PF 2014
Analogamente a quanto previsto per il 730/2024, la spesa sostenuta per il funerale va indicata nel quadro RP, nella sezione I e nei righi da 8 a 13, con il codice 14 anche in questo caso.
L’importo massimo delle spese funebri detraibili è riferito a ciascun decesso, quindi in caso di due o più funerali, la spesa detraibile è pari ad un massimo di 1.550 euro (quindi 294,50 euro detraibili) per ogni familiare defunto per il quale si è sostenuta la spesa nell’anno d’imposta (che nel caso del 730/2024 è l’anno2023).
L’importo deve comprendere le eventuali spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica (ex modello CUD) con il codice onere 14 rilasciata dal datore di lavoro.
Spese funebri detraibili anno 2024
Se nell'anno 2024, nel 730/2024 o nel modello Redditi Persone fisiche 2024 si può recuperare la detrazione Irpef sulle spese funebri sostenute nell'anno 2023, per le spese funebri relative all'anno 2024, occorre che il contribuente si procuri la documentazione attestante la detrazione al fine di potere dichiarare la spesa sostenuta nell'anno 2024, nella dichiarazione dei redditi del 2025, quindi il 730/2025 o il modello Redditi Persone Fisiche 2025.
Ripartizione spese funebri tra più persone
La detrazione di 294,50 euro a funerale, o per meglio dire la possibilità di detrarre compilando il 730 una cifra massima di 1.550 euro di spesa, spetta anche se la spesa è sostenuta da più persone.
Le istruzioni del modello 730/2024 tengono a precisare che “Tale limite di 1.550 euro di spesa deducibile, resta fermo anche se più soggetti sostengono la spesa”.
In altre parole tutti i familiari e/o persone che hanno sostenuto la spesa per il funerale possono detrarre totalmente 1.550 euro di spesa, che devono essere quindi ripartiti tra di loro. Detto in altre parole, i 294,50 euro di detrazione effettiva sono da ripartire tra tutti i soggetti che hanno sostenuto la spesa per il funerale.
Ripartizione della spesa funeraria tra più familiari. La spesa funebre, entro il limite di 1.550 euro per ogni familiare defunto, può essere ripartita tra più persone, anche se la ricevuta o la fattura quietanzata è intestata o rilasciata ad un solo soggetto, a condizione che nel documento contabile originale sia annotata una dichiarazione di ripartizione della spesa sottoscritta dallo stesso intestatario del documento.
La detrazione per spese funebri prevista dall'articolo 15, comma 1, lettera d) del TUIR spetta al coniuge superstite che dimostri – anche presuntivamente – di averle effettivamente sostenute, anche se la relativa fattura è stata intestata per errore ad altra persona di famiglia.
Spese funebri con il criterio di cassa
Per quanto riguarda la data di sostenimento della spesa, va considerato che bisogna rispettare il criterio di cassa ossia che la detraibilità della spesa, per il soggetto che l’ha effettivamente sostenuta, scatta con riferimento al periodo in cui effettivamente è stato versato l’importo indicato sul documento contabile.