In ipotesi di separazione e divorzio, così come durante il matrimonio o durante la convivenza, ciascuno dei genitori è tenuto a sopperire alle spese necessarie per il mantenimento dei figli.
L'obbligo di mantenimento dei figli è infatti sancito, in primis, dalla Costituzione, all'art. 30, comma 1: "È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio".
Inoltre, all'art. 315 bis del Codice civile, comma 1, è stabilito che: "Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni".
Qualora i genitori si separino, dunque, è necessario quantificare l'assegno di mantenimento per il figlio.
L'assegno di mantenimento deve essere corrisposto a favore del genitore collocatario, per le spese necessarie a soddisfare le esigenze dei figli.
L’importo dell’assegno varia a seconda del reddito dei coniugi e a seconda del numero dei figli e delle loro esigenze.
Di seguito, vedremo come si quantificano le spese necessarie al mantenimento dei figli: verrano mostrate anche delle tabelle esplicative con un elenco delle spese ordinarie e straordinarie per il mantenimento dei figli.
Quali spese rientrano nel mantenimento dei figli e quali non sono comprese?
L’assegno di mantenimento periodico che un genitore versa all’altro deve coprire i costi legati alle esigenze del minore di tipo ordinario.
Va dunque effettuate una distinzione tra:
- spese ordinarie: sono quelle spese che riguardano la gestione della quotidianità e sono comprese nell'assegno di mantenimento;
- spese straordinarie: sono quelle spese extra che non sono comprese nell'assegno di mantenimento, che devono essere sempre documentate, e che possono essere effettuate previo accordo con l'altro genitore ovvero senza accordo preventivo.
L'assegno di mantenimento, dunque, può variare in considerazione di una serie di variabili: reddito dei coniugi, numero dei figli, esigenze specifiche dei figli, età di questi ultimi.
Come si dividono le spese dei figli tra genitori separati?
L'assegno di mantenimento dei figli deve essere corrisposto al genitore collocatario o affidatario, al quale vanno anche gli assegni familiari.
Nel caso in cui vi sia, invece, un affidamento alternato, ovvero nell'ipotesi in cui i figli risiedano, ad esempio, a settimane alterne da ciascuno dei genitori, le spese ordinarie a loro favore vengono effettuate direttamente dal genitore presso cui si trovano mentre per quanto riguarda le spese straordinarie, queste vengono ripartite in parti uguali tra i genitori.
Il collocamento presso un genitore piuttosto che presso un altro è dunque il primo criterio discriminante nella attribuzione dell'assegno di mantenimento.
Va infatti ricordato quanto stabilito recentemente dalla Cassazione, con ordinanza del 4 luglio 2023, n. 18785: "La revoca dell’assegno di mantenimento per un fatto sopravvenuto, consistito nel caso di specie nel trasferimento del figlio presso l’abitazione del genitore obbligato, opera dal momento del trasferimento".
Altro criterio è quello che guarda alla capacità economica dei genitori.
Secondo quanto stabilito dal Codice civile, all'art.316-bis, infatti: "I genitori devono adempiere i loro obblighi nei confronti dei figli in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la loro capacità di lavoro professionale o casalingo. Quando i genitori non hanno mezzi sufficienti, gli altri ascendenti, in ordine di prossimità, sono tenuti a fornire ai genitori stessi i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli".
Il criterio fondante la suddivisione delle spese tra i genitori, dunque, è quello della proporzionalità rispetto a quella che è la capacità reddituale di ciascuno.
Come si calcola l’assegno di mantenimento?
Non esiste un criterio univoco di calcolo dell'assegno mantenimento, tuttavia sono stati elaborati una serie di parametri, dai vari tribunali, che permettono di effettuare una stima approssimativa.
Di seguito verranno effettuati alcuni esempi sulla base delle Tabelle elaborate dal Tribunale di Monza.
Va premesso che nella netta maggioranza dei casi, la casa coniugale viene assegnata al coniuge affidatario.
Secondo quanto stabilito nelle Tabelle elaborate dal Tribunale di Monza, si possono ipotizzare due casi che di seguito si riportano.
Esempio 1: coniuge affidatario e assegnatario della casa coniugale che non riceve alcun assegno per il proprio mantenimento.
Reddito medio: 1200/1600 euro mensili per 13 o 14 mensilità.
- con un solo figlio: circa il 25% del reddito (300,00 euro/400,00 euro)
- con due figli: circa il 40% del reddito (480,00 euro/640,00 euro)
- con tre figli: 50% del reddito (600,00 euro/800,00 euro)
Esempio 2: coniuge affidatario e assegnatario della casa coniugale che riceve un assegno per il proprio mantenimento
- con un solo figlio: 1/5 circa del reddito (240 euro/320 euro)
- con due figli: circa 1/3 del reddito (400 euro/535 euro)
- con tre figli: circa 2/5 del reddito (480 euro/ 640 euro)
Adesso, prendendo come riferimento le indicazioni preziose fornite dal Tribunale di Monza, possiamo elaborare autonomamente delle ipotesi specifiche relative a un assegno di mantenimento dei figli corrisposto a un coniuge, il quale non percepisca altra forma di mantenimento dall'ex:
1.Assegno di mantenimento figli con stipendio di 1500 euro:
- con un solo figlio: 375 euro
- con due figli: 600 euro
- con tre figli: 750 euro
2. Assegno di mantenimento figli con stipendio di 1700 euro:
- con un solo figlio: 425 euro
- con due figli: 680 euro
- con tre figli: 850 euro
3. Assegno di mantenimento figli con stipendio di 1800 euro:
- con un solo figlio: 450 euro
- con due figli: 720 euro
- con tre figli: 900 euro
4. Assegno di mantenimento figli con stipendio di 1900 euro:
- con un solo figlio: 475 euro
- con due figli: 760 euro
- con tre figli: 950 euro
5. Assegno di mantenimento figli con stipendio di 2ooo euro:
- con un solo figlio: 500 euro
- con due figli: 800 euro
- con tre figli: 1000 euro
Gli importi sopra considerati riguardano l'ipotesi in cui il coniuge collocatario non percepisca altro genere di mantenimento, poiché, come visto, in tale ultima ipotesi, l'assegno di mantenimento subirà una sensibile diminuzione sulla base dei valori riportati dalle Tabelle del Tribunale di Monza.
Qual è l’importo minimo?
Un assegno di mantenimento per un figlio nel 2023 è di circa 350 – 500 euro prendendo come riferimento redditi medi, tra i 1500 e i 2000 euro al mese, così come indicato negli esempi sopra riportati.
Va evidenziato che l'importo infine stabilito dal tribunale può variare di molto, poiché fondato sulla valutazione specifica del caso concreto che può implicare una serie di variabili.
Tabelle spese ordinarie e straordinarie figli 2023
Come detto, nell'assegno di mantenimento sono comprese le spese ordinarie che riguardano, cioè, la gestione della vita quotidiana.
Nell'assegno di mantenimento saranno contenute, dunque, queste spese:
- Vitto
- Abbigliamento
- Spese di cancelleria
- Canone di affitto
- Mensa scolastica
- Medicinali da banco
- Baby sitter se già presente nell'organizzazione familiare
- Doposcuola se già presente nell'organizzazione familiare
- Attività ricreative abituali (cinema, feste ecc…)
- Spese per la cura degli animali domestici dei figli
Non sono comprese nell'assegno di mantenimento, invece, le spese "extra" cioè quelle occasionali, che devono essere sempre documentate opportunamente dal genitore e che possono essere affrontate previo accordo con l'altro genitore oppure senza nessun accordo.
Di seguito, una tabella ove sono riportati alcuni esempi di spese straordinarie che vengono suddivise tra quelle che possono essere effettuate con accordo e quelle che possono essere effettuate senza accordo con l'altro genitore.
Spese mediche con accordo | Spese mediche senza accordo | Spese scolastiche con accordo | Spese scolastiche senza accordo |
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Visite private | Spese urgenti | Rette istituti privati | Tasse presso istituti pubblici |
Cure termali | Interventi chirurgici indifferibili | Gite scolastiche con pernottamento | Libri di testo |
Cure fisioterapiche | Occhiali prescritti dal medico | Corsi di specializzazione/master | Corredo scolastico |
Farmaci omeopatici | Cure dentistiche presso strutture pubbliche | Alloggio presso l'università | Assicurazione scolastica |
Cicli di psicoterapia | Trattamenti sanitari erogato dal SSN | Viaggi di istruzione | Gite senza pernottamento |