In Italia è vietato fumare all'interno di bar e ristoranti, ma è generalmente permesso all'esterno, salvo indicazioni contrarie specifiche del locale. In Italia, il divieto di fumo è regolamentato dalla Legge Sirchia, entrata in vigore nel 2005 e che porta il nome dell'allora Ministro della Salute Girolamo Sirchia, che l'ha promossa. Questa normativa ha introdotto il divieto di fumo in molti luoghi pubblici e luoghi di lavoro chiusi in Italia.
Dove non si può fumare per legge
In Italia è vietato fumare in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi bar e ristoranti. Questo divieto si applica anche ai locali che non dispongono di un'area apposita per fumatori. In passato, alcuni locali potevano allestire aree fumatori, ma queste devono essere completamente separate e dotate di impianti di ventilazione specifici. Tuttavia, la maggior parte dei locali ha scelto di non investire in queste strutture, quindi, in pratica, è generalmente vietato fumare all'interno di bar e ristoranti.
È vietato anche fumare nei cinema, comprese le sale di proiezione, le aree di attesa, i corridoi, e tutti gli spazi chiusi accessibili al pubblico. Chi fuma in violazione del divieto nei cinema è soggetto a multe. Anche i gestori del cinema possono essere multati se non fanno rispettare il divieto all'interno della struttura e i cinema devono esporre cartelli che segnalano il divieto di fumo, in modo ben visibile, in tutte le aree dove è vietato fumare.
Da quando è vietato fumare nei luoghi pubblici chiusi
È stata la legge Sirchia ad introdurre il divieto di fumo ed è entrata in vigore il 10 gennaio 2005, configurandosi come una delle prime in Europa a stabilire restrizioni significative sul fumo. La legge permette ai locali di creare aree riservate ai fumatori, ma queste devono essere fisicamente separate, dotate di impianti di ventilazione autonomi, e rispettare standard rigorosi. Tuttavia, per motivi economici e logistici, pochi locali hanno deciso di creare queste aree.
La legge prevede inoltre multe per chi fuma in violazione del divieto e per i proprietari o gestori di locali che non fanno rispettare la normativa. Le sanzioni possono variare, e sono previste anche multe più elevate se si fuma in presenza di bambini o donne in gravidanza.
Il divieto di fumo all’aperto e negli spazi esterni di bar e ristoranti
Nel 2024 è consentito fumare all'esterno, incluse le aree all'aperto di bar e ristoranti (come terrazze, giardini o dehors). Tuttavia, alcuni locali possono scegliere di vietare il fumo anche in queste aree per ragioni di comfort dei clienti o per motivi di salute pubblica. Di recente, ci sono state discussioni e proposte per limitare ulteriormente il fumo anche all'aperto, in particolare nelle vicinanze di ingressi di ospedali, scuole, e altri luoghi pubblici, ma al momento non esiste una normativa nazionale che vieti il fumo in tutte le aree esterne di bar e ristoranti.
Divieto di fumo per sigarette elettroniche
In Italia, il divieto di fumo per le sigarette elettroniche è regolamentato in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali, con normative specifiche che sono state introdotte per affrontare questo nuovo fenomeno. In particolare, le sigarette elettroniche (o e-cigarette) sono vietate in alcuni luoghi pubblici chiusi, come scuole e istituti per l'infanzia, ospedali e strutture sanitarie, sia pubbliche che private. In altri luoghi pubblici chiusi, come uffici, bar e ristoranti, la normativa nazionale non impone un divieto assoluto, lasciando ai proprietari o gestori la decisione di vietarne o meno l'uso. Molti locali, tuttavia, scelgono di applicare le stesse restrizioni delle sigarette tradizionali.
È vietato l'uso delle sigarette elettroniche sui mezzi di trasporto pubblico, come treni, autobus, aerei e navi. Inoltre le sigarette elettroniche sono vietate in tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le università.