Il decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito ha annunciato di aver firmato lo stanziamento di 400 milioni di euro per le scuole.
I fondi saranno utilizzati per supportare programmi estivi che promuovono l'inclusione sociale e il miglioramento delle abilità durante la pausa estiva dalle lezioni.
Si tratta di un aumento di circa 80 milioni di euro rispetto al progetto del precedente biennio e che, in base alle proposte di progetto promosse dalle scuole, permetteranno di coinvolgere circa 1,3 milioni di studenti.
L’obiettivo è promuovere le istituzioni scolastiche come un punto di riferimento fondamentale per i giovani e le famiglie, garantendo esperienze di crescita personale ma anche andando incontro alle esigenze lavorative e particolari delle famiglie.
Nel corso degli ultimi giorni non sono, tuttavia, mancati i dibattiti e le curiosità da parte dei genitori: da un lato chi ha criticato il modello di un impianto scolastico immaginato come una prigione in cui lasciare i figli già molto stimolati dal succedersi della routine casa-scuola-compiti-attività pomeridiane, dall’altro lato invece la petizione lanciata da gruppi popolari per ottenere una modifica al calendario scolastico e ritenendo anacronistiche e deleterie le vacanze estive di tre mesi.
Vediamo in maniera dettagliata in cosa consiste il Piano Estate nelle scuole.
Piano Estate, cosa dice il decreto
La Circolare n. 56244 dell'11 aprile 2024 del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso nota l’approvazione del cd. Piano Estate 2023/2024 e 2024/2025 mira a migliorare le competenze, promuovere l'inclusione sociale e incoraggiare l'interazione durante le pause estive scolastiche.
Il Piano nasce dal programma nazionale PN Scuola e competenze 2021-2027 che intende promuovere la parità di accesso e di completamento di un'istruzione per tutti.
Per questa ragione potrà contare su un plafond di 400 milioni di euro, ai quali potranno aggiungersi anche gli ulteriori fondi previsti dal PNRR per la realizzazione di progetti estivi (circa 750 milioni euro) e per le azioni di potenziamento delle competenze STEM di cui al PNRR (600 milioni euro)
I fondi dovranno essere destinati alla realizzazione di attività e progetti scolastici che possano essere inclusivi e di contrasto alla dispersione scolastica.
Le istituzioni scolastiche, predisponendo convenzioni e procedure per l’affidamento degli incarichi, avranno il compito di proporre delle attività che possano personalizzare gli apprendimenti, rafforzare le inclinazioni e i talenti degli studenti.
Questi progetti dovranno però svolgersi nel periodo di sospensione estiva delle lezioni con l’auspicio di creare una rete di alleanze tra la scuola e il territorio, coinvolgendo:
- Enti locali;
- Comunità locali;
- Università;
- Associazioni sportive;
- Organizzazioni di volontariato e del Terzo settore;
- Famiglie e associazioni.
I principali contenuti
I progetti e le attività, grazie agli accordi e alle convenzioni predisposte, dovranno essere svolte presso i plessi scolastici. Solo in alcuni casi potrà essere richiesto un contributo alle famiglie.
I ragazzi potranno prendere parte ad attività laboratoriali, progetti sportivi, corsi artistici e formativi.
Analogamente, verranno promossi:
- interventi di tutoraggio e percorsi formativi in favore degli studenti a rischio di abbandono scolastico e giovani che abbiano già abbandonato la scuola;
- contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, nonché quelle linguistiche;
- azioni formative per le competenze trasversali e per l’orientamento attraverso esperienze all’estero, da realizzarsi nell’anno scolastico 2023-2024, nel periodo estivo e con possibilità di svolgere preventivamente dei percorsi di formazione linguistica d’aula.
Scuole aperte in estate: ecco a chi è destinato
Il Piano Estate intende coinvolgere gli studenti e le studentesse delle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025.
L’attivazione dei percorsi auspica di coinvolgere, sulla scorta delle proposte provenienti dalle scuola, tra 800mila e 1,3 milioni di studenti.
Gli insegnati coinvolti potranno partecipare su base volontaria, rappresentando un punto di riferimento per l'istituto scolastico e i giovani impegnati nel corso delle attività.
Secondo il Ministro Valditara la scuola deve essere un luogo aperto e una parte integrante della comunità per tutto l’anno, solo realizzazione attività di aggregazione è possibile assicurare esperienze di crescita personale ma anche andando incontro alle esigenze lavorative e particolari delle famiglie.