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20 Ottobre 2024
11:00

Scappare dal ristorante senza pagare è insolvenza fraudolenta: cosa si rischia?

Chi mangia al ristorante e poi si dà a gambe per non pagare rischia di essere accusato del reato di insolvenza fraudolenta, punito all'articolo 641 del Codice Penale. Cosa vuol dire e cosa rischia chi contrae un'obbligazione dissimulando la propria intenzione di non adempiere?

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Scappare dal ristorante senza pagare è insolvenza fraudolenta: cosa si rischia?
Dottoressa in Giurisprudenza
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Mangiare e scappare dal ristorante o, ancor peggio, prenotare una struttura per una cerimonia e al termine del ricevimento darsi alla fuga non sono più episodi singolari, ma anzi se ne legge sempre più spesso dai giornali.

I ristoratori si ritrovano a dover fronteggiare le conseguenze dei “clienti a sbafo”

Il nostro ordinamento punisce il comportamento di chi consuma al bar o al ristorante senza pagare configurandolo come reato, si parla infatti di insolvenza fraudolenta.

Ecco cosa succede a chi si dà a gambe senza pagare da un ristorante.

Cosa vuol dire insolvenza fraudolenta?

Si parla di insolvenza fraudolenta ogni volta in cui qualcuno, in maniera consapevole e intenzionale sin dal principio, si assume l’impegno di contrarre un’obbligazione, ingannando la controparte sulle sue reali intenzioni di non adempiere affatto.

Sedersi al tavolo di un bar o di un ristorante, così come prenotare e consumare un banchetto di nozze significa contrarre un’obbligazione, un contratto, per il quale al termine del pasto il cliente avrà il dovere di pagare per il servizio ricevuto dal ristoratore.

Il cliente “a scrocco” con il suo atteggiamento, ovvero dissimulando la propria intenzione di non pagare affatto il conto, abusa della buona fede del ristoratore.

Vediamo nel dettaglio il reato di insolvenza fraudolenta e di cosa si tratta.

Quando si configura il reato di insolvenza fraudolenta

Ai sensi dell’articolo 641 del Codice Penale, rubricato “Insolvenza fraudolenta” è previsto che:

Chiunque, dissimulando il proprio stato d'insolvenza, contrae un'obbligazione col proposito di non adempierla è punito, a querela della persona offesa, qualora l'obbligazione non sia adempiuta, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 516.

L'adempimento dell'obbligazione avvenuto prima della condanna estingue il reato”.

Si tratta di un reato comune, in quanto l’autore può essere “chiunque” che intende tutelare la buona fede contrattuale tra le parti ovvero l'affidamento del creditore nei confronti del debitore.

L’autore del reato tuttavia ha la specifica intenzione di assumersi l’impegno di un’obbligazione con il precipuo intento di non adempierla. L’elemento soggettivo è infatti il dolo specifico.

L’agente non dichiarando apertamente il proprio stato di insolvenza, o semplicemente tacendo del tutto le circostanze, abusa della fiducia del proprio creditore alterandone la volontà a contrarre. Infatti, se il creditore avesse conosciuto i propositi e le circostanze del debitore, difficilmente avrebbe concordato un’obbligazione con questi.

Elementi oggettivi

Sono elementi oggettivi del reato di insolvenza fraudolenta:

  • aver contratto un’obbligazione;
  • la dissimulazione del proprio stato di insolvenza;
  • l’inadempimento.

L’obbligazione assunta da chi agisce con il proposito di non adempiere, può riguardare sia in un dare che in un fare una determinata azione.

Si parla di dissimulazione come quel comportamento inteso a guadagnare la fiducia della controparte, anche semplicemente tacendo alcune circostanze che altrimenti farebbero desistere il creditore.

Infine, l’inadempimento rappresenta la condotta materiale dell’agente tesa a sottrarsi all’obbligo che ha contratto e che avrebbe dovuto corrispondere.

Come dimostrare l’insolvenza fraudolenta

Si può dimostrare l’insolvenza fraudolenta avendo prova del proposito iniziale dell’autore della condotta, preordinato a tacere o dissimulare le proprie intenzioni rivelandosi così insolvente rispetto all’obbligazione contratta.

Il mero inadempimento di un’obbligazione senza alcuna riserva mentale intenzionale e originaria, cioè l’intenzione sin dall’inizio di ottenere una prestazione senza corrispondere quanto concordato, ma per esempio semplicemente frutto di una dimenticanza può essere considerato un semplice illecito civile: stiamo parlando dell’inadempimento contrattuale.

Pensiamo a chi si sieda al tavolino di un bar e dopo aver consumato, si accorga di non avere con sé i soldi per pagare. E’ chiaro come in questa situazione non possa parlarsi di reato.

Quali sono le sanzioni per insolvenza fraudolenta

L’insolvenza fraudolenta, ovvero il comportamento illecito commesso da chi scelga di contrarre un’obbligazione già con l’intento di non adempiervi e dissimulando le circostanze è punito con il carcere fino a 2 anni oppure con la multa fino a 516 euro.

Come si estingue il reato

Il reato di insolvenza fraudolenta può estinguersi semplicemente adempiendo, prima della condanna, all’obbligazione originariamente contratta.

Quindi, chi scappa dal ristorante senza pagare può evitare la condanna semplicemente tornando indietro e saldando il proprio conto, secondo la legge.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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