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20 Giugno 2024
15:00

Ritardo nei soccorsi: come tutelare i propri diritti?

Il ritardo nei soccorsi è una questione complessa che può avere gravi implicazioni legali sia in ambito civile che penale. La responsabilità può derivare da negligenza, imprudenza o imperizia, con la conseguenza di risarcimenti danni o sanzioni penali.

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Ritardo nei soccorsi: come tutelare i propri diritti?
Dottoressa in Giurisprudenza
Ritardo nei soccorsi: come tutelare i propri diritti?

Il ritardo nei soccorsi è una questione complessa che può avere gravi implicazioni legali sia in ambito civile che penale. La responsabilità può derivare da negligenza, imprudenza o imperizia, con la conseguenza di risarcimenti danni o sanzioni penali.

Le gravi carenze al Servizio Sanitario Nazionale mettono a dura prova quotidianamente quanti lavorano nelle strutture ospedaliere e le risorse a loro disposizione.

Troppo spesso si corre il rischio di non poter provvedere tempestivamente alle cure necessarie dei pazienti, per assenza del personale o dei mezzi.

E’ il caso di chi colto da un malore telefoni il 118 e non veda arrivare l'ambulanza in tempo.

Se l'ambulanza arriva in ritardo e questo ritardo ha causato danni o aggravato la situazione di un paziente, ci sono diverse azioni legali che possono essere intraprese.

Per comprendere le conseguenze giuridiche di un ritardo nei soccorsi, è necessario esaminare vari aspetti del diritto italiano.

Ambulanza in ritardo: come tutelarsi

Le conseguenze di un ritardo nell'arrivo dell'ambulanza possono essere fatali per una persona in difficoltà.

Se il ritardo ha provocato gravi conseguenze, come lesioni personali gravi o decesso, si potrebbe configurare un reato.

Analogamente, qualora il personale sanitario decidesse di non inviare un’ambulanza o il medico e si rifiutasse di salire sul mezzo per soccorrere una persona in pericolo, si potrebbe configurare il reato di omissione di atti d’ufficio.

Ecco diverse azioni legali che possono essere intraprese.

Innanzitutto, può rivelarsi utile annotare l'orario in cui è stata chiamata l'ambulanza e l'ora del suo arrivo. Le testimonianze delle persone presenti durante l'attesa possono avvalorare il fatto di un mancato intervento tempestivo rivelatosi fatale.

E’ possibile richiedere una copia della cartella clinica e di qualsiasi altra documentazione medica relativa all'evento, come il rapporto dell'ambulanza, che dovrebbe contenere informazioni dettagliate sull'intervento e sui tempi di risposta.

Ritardo soccorsi e risarcimento dei danni

I danni cagionati da un eventuale arrivo in ritardo dei soccorsi, ovvero dell’ambulanza e/o delle competenti autorità di polizia possono essere risarciti.

Pensiamo al caso in cui il sanitario invii con grave ritardo un'ambulanza, oppure che questa sopraggiunga priva di un medico, compromettendo con ragionevole probabilità di poter salvare la vita del paziente.

È possibile agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni causati dal ritardo nei soccorsi.

Per farlo sarà necessario citare nel giudizio civile i responsabili dei mezzi di soccorso (per esempio, nel caso dell’ambulanza possono essere l’ASL e l’operatore del pronto intervento sanitario 118 che ha preso la telefonata).

In alternativa, qualora venisse incardinato un procedimento penale, la persona offesa (o i familiari della vittima) dovranno costituirsi parte civile e ottenere così il risarcimento del danno derivante dalla commissione del reato da parte dell’autore e del responsabile civile.

Si può denunciare il ritardo nei soccorsi?

Sì è possibile presentare una denuncia alla Procura della Repubblica territorialmente competente, se la responsabilità nel ritardo è derivata da negligenza, imprudenza o imperizia e se da ciò siano seguite gravi conseguenze per la persona in pericolo, potrebbe configurarsi un reato:

  • lesioni personali colpose (art. 590 c.p.): Se il ritardo nei soccorsi causa lesioni personali, può configurarsi il reato di lesioni personali colpose;
  • omicidio colposo (art. 589 c.p.): Se il ritardo nei soccorsi causa la morte di una persona, può configurarsi il reato di omicidio colposo.

La  Procura valuterà se vi siano elementi sufficienti per procedere penalmente contro gli operatori del servizio di emergenza per reati come lesioni personali colpose (art. 590 c.p.) o omicidio colposo (art. 589 c.p.).

Allo stesso modo, è possibile presentare un reclamo formale all'Azienda Sanitaria Locale (ASL) di competenza, raccontando in maniera dettagliata l'accaduto e allegando tutte le prove raccolte. La ASL è tenuta a investigare e rispondere al reclamo.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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