I proprietari di immobili che hanno ristrutturato e fruito dei bonus fiscali, come il Superbonus al 110 per cento, devono aggiornare le rendite catastali. “Andremo a verificare e se non li hanno aggiornati vuol dire che ci saranno benefici a favore dei Comuni”: così il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in audizione presso le commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato per illustrare il Piano Strutturale di Bilancio.
“Non c’è un aumento e non si tratta di fare l’aggiornamento a valori di mercato che la Commissione ci ha chiesto, si tratta semplicemente di precisare una norma della scorsa legge di bilancio secondo la quale chi fa ristrutturazioni edilizia è tenuto ad aggiornare i dati catastali e di andare a cercare le case fantasma”.
Rendita catastale: cos'è
La rendita catastale è il valore fiscale attribuito a un immobile registrato al Catasto dei fabbricati, un parametro utilizzato per determinare diverse imposte legate agli immobili, come l'IMU, l'imposta di registro nelle compravendite, e le tasse di successione o donazione. E' l'Agenzia delle Entrate che calcola la rendita sulla base di diversi fattori, tra cui la categoria catastale (ogni immobile viene classificato in una categoria catastale (ad esempio, A/2 per abitazioni civili, C/1 per negozi, D/1 per opifici), la classe, la consistenza ossia la dimensione dell'immobile, espressa in vani, metri quadrati o metri cubi, a seconda della tipologia e la destinazione d'uso, ossia se l'immobile è destinato ad abitazione, ufficio, negozio, ecc.
Il valore viene determinato moltiplicando la consistenza dell'immobile per una tariffa d’estimo stabilita per quella categoria e per la zona in cui si trova l'immobile. Il risultato è la rendita catastale, espressa in euro.
A cosa serve la rendita catastale
La rendita catastale è essenziale per il calcolo di diverse imposte, tra cui l‘IMU, visto che la base imponibile è data dalla rendita catastale viene rivalutata del 5% e moltiplicata per specifici coefficienti in base alla tipologia dell'immobile, e su questo valore viene calcolata l'IMU.
La rendita catastale è importante anche ai fine del calcolo dell'imposta di registro. Nelle compravendite immobiliari, l'imposta di registro viene calcolata applicando un'aliquota sul valore catastale dell'immobile, ottenuto rivalutando la rendita catastale.
Ristrutturare casa e aggiornare la rendita catastale: cosa significa
La revisione della rendita catastale è un obbligo stabilito dalla Legge che si applica a chi ha effettuato lavori di ristrutturazione che hanno aumentato il valore dell'immobile di almeno il 15%. Questo obbligo esiste dal 2005, ma oggi diventa più stringente, poiché l'Agenzia delle Entrate verifica se i proprietari hanno richiesto la revisione entro 30 giorni dalla fine dei lavori. Se non si rispettano queste tempistiche, le sanzioni possono arrivare a 8.264 euro.
L'aggiornamento delle rendite catastali per gli immobili riqualificati grazie ai bonus edilizi è stato annunciato dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha menzionato questo punto durante la sua presentazione del Psb in Parlamento. Nella proposta, l’Esecutivo prevede di aggiornare gli archivi catastali per diverse ragioni, tra cui la regolarizzazione delle cosiddette "case fantasma" (immobili non registrati correttamente) e la revisione delle rendite catastali per gli immobili che hanno beneficiato di interventi di riqualificazione finanziati con i bonus edilizi. Questo aggiornamento è in linea con un obiettivo di equità fiscale, considerando che molti immobili hanno visto un aumento di valore grazie ai fondi pubblici senza che questo sia stato riflesso nelle rendite catastali, che rimangono la base per determinare le imposte sugli immobili.
Aggiornare le rendite catastali: quali effetti sulle tasse per casa
L’aggiornamento delle rendite catastali, soprattutto in seguito a lavori di ristrutturazione finanziati dai bonus edilizi, ha conseguenze rilevanti per molti proprietari di immobili visto che tale revisione comporta un aumento delle imposte.
Uno degli effetti principali riguarda l'aumento dell'IMU sulle seconde case. Secondo recenti simulazioni, l'aumento medio può variare dal 16% al 35%, con differenze significative tra le città. A Roma, potrebbe esserci un aumento fino a 300 euro per chi oggi paga 900 euro di IMU, a Milano un immobile di cinque vani potrebbe vedere un aumento di oltre 700 euro, mentre a Firenze, gli incrementi sono compresi tra 165 e 358 euro. La tassa sui rifiuti (Tari), calcolata sulla superficie catastale, subirà anch'essa un incremento, poiché la revisione delle rendite comporterà una revisione della superficie tassabile.
L'aumento della rendita catastale si rifletterà anche sull'indicatore Isee, utilizzato per accedere a molte agevolazioni (come l‘Assegno Unico). Con una rendita catastale più alta, molte famiglie vedranno il loro Isee aumentare, riducendo così l'accesso ad agevolazioni fiscali e sociali. Anche le imposte di registro aumenteranno. Chi compra una casa deve versare difatti l’imposta di registro al 2% per la prima casa, 9% per la seconda casa, sul valore catastale, nonché l’imposta ipotecaria al 2% del valore dell'immobile e quella catastale all’1% del valore dell'immobile.