video suggerito
video suggerito
28 Giugno 2024
11:00

Riscatto laurea nel 730/2024: contributi deducibili al 100% o detraibili al 19%?

I contributi da riscatto della laurea rientrano tra gli oneri deducibili al 100% dal reddito complessivo ai fini Irpef, dichiarabili nel rigo E21 del 730/2024. Diventa una detrazione al 19%, l'agevolazione fiscale per riscatto della laurea di familiari a carico (es. figli) inoccupati e privi di contributi versati. E va dichiarata nei righi da E8 a E10 codice 32. Vediamo perché.

10 condivisioni
Riscatto laurea nel 730/2024: contributi deducibili al 100% o detraibili al 19%?
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Riscatto laurea nel 730 2024 contributi deducibili al 100% o detraibili al 19%

I contributi da riscatto di laurea nel 730/2024 possono essere dichiarati dal contribuente come oneri deducibili al 100% nel rigo E21, nella maggior parte dei casi, oppure come detrazione del 19% nel rigo E8-E10 codice 32, in un caso specifico riguardante figli e altri familiari a carico inoccupati (che non hanno mai lavorato) e mai iscritti all'Inps (mai versato contributi).

I contributi da riscatto, sostenuti dal contribuente per la propria laurea, sono sempre oneri deducibili al 100%.

I contributi da riscatto sostenuti per la laurea di un familiare a carico possono essere oggetto di due agevolazioni fiscali molto diverse: come onere deducibile al 100% o come detrazione del 19%.

Non si tratta di una scelta, ma di due agevolazioni diverse, previste dalla normativa e legate allo status del familiare a carico.

Sommario

Contributi riscatto laurea: deducibili al 100% o detraibili al 19%?

La risposta alla domanda se i contributi di riscatto della laurea sono deducibili o detraibili è che spetta una delle due agevolazioni fiscali, diverse tra loro, in base al singolo caso.

Tipologia di contributo da riscatto Agevolazione fiscale Rigo del 730
Contributi previdenziali e assistenziali sostenuti dal contribuente, anche per i contributi da riscatto della laurea per sé stesso o familiari a carico Onere deducibile al 100% E21
Contributi versati per il riscatto del corso di laurea o del corso ITS Academy dei familiari a carico (familiare inoccupato e senza contributi versati all'Inps) Detrazione Irpef del 19% E8-E10 codice 32

Nel primo caso, il più conveniente, il riscatto della laurea agevolato con la deducibilità dal reddito complessivo nella misura del 100% del costo da riscatto della laurea sostenuto, è effettuato dal contribuente per sé stesso oppure per un familiare fiscalmente a carico.

Nel secondo caso, il meno conveniente, il riscatto della laurea con la detrazione del 19% del costo di riscatto della laurea sostenuto, è effettuato nei confronti di un familiare a carico, inoccupato e che risulta essere stato mai iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione Separata, dell'Inps.

Inoccupato significa che non ha mai avuto un lavoro.

I familiari che non risultano essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione Separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, sono coloro che hanno zero settimane di contributi versati dall'Inps.

Quindi in tema di riscatto di laurea, abbiamo due agevolazioni fiscali diverse legate al versamento dei contributi da riscatto della laurea:

  • se il riscatto lo fa il contribuente per la propria laurea, è onere deducibile al 100%.
  • Se il riscatto lo fa il contribuente per una laurea di un familiare a carico, c'è la doppia strada: onere deducibile al 100%, tranne nel caso in cui il familiare sia a carico, inoccupato e senza versamento di contributi all'Inps, perché in questo caso al contribuente che versa per questo familiare, c'è la detrazione Irpef al 19%.

Contributi previdenziali e assistenziali sostenuti dal contribuente, anche per i contributi da riscatto della laurea. Rientrano tra gli oneri deducibili per il contribuente i contributi previdenziali e assistenziali sostenuti dal contribuente, anche per i contributi da riscatto della laurea. Questo vuol dire che il contribuente, nel 730/2024, può ridurre il reddito complessivo nella misura del 100% dei contributi da riscatto di laurea sostenuti nell'anno 2023.

La deducibilità dei contributi previdenziali e assistenziali, compreso i contributi da riscatto della laurea, spetta anche sulle spese sostenute nei confronti dei familiari a carico.

I contributi da riscatto della laurea, sostenuti nell'anno d'imposta 2023, vanno indicati nel rigo E21 – contributi previdenziali ed assistenziali della sezione II del quadro E del modello 730/2024, sia ordinario che precompilato che semplificato. Questa sezione contiene gli oneri deducibili dal reddito complessivo ai fini Irpef.

Poi vi è una agevolazione fiscale diversa, più bassa, che è la detrazione Irpef del 19% sui contributi versati dal contribuente per il riscatto del corso di laurea dei familiari a carico, ma nell'ipotesi siano inoccupati e mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza dell'Inps, inclusa la Gestione Separata.

Contributi versati per il riscatto del corso di laurea o del corso ITS Academy dei familiari a carico. La prima detrazione Irpef è del 19% sui contributi versati per il riscatto del corso di laurea o del corso ITS Academy dei familiari a carico. E' il classico caso del genitore che paga il riscatto della laurea al figlio.

I contributi da riscatto della laurea di un familiare a carico, sostenuti nell'anno d'imposta 2023, vanno indicati nel rigo E8-E80 codice 32 – Spese relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico della sezione I del quadro E del modello 730/2024, sia ordinario che precompilato che semplificato. Questa sezione contiene le detrazioni Irpef al 19%.

Affrontiamo singolarmente queste agevolazioni fiscali sui contributi da riscatto di laurea.

Deducibilità 100% contributi da riscatto laurea (Rigo E21)

E' la prima agevolazione delle due, quella più alta e conveniente. La deducibilità totale dei contributi da riscatto di laurea.

Il riscatto di laurea, a titolo oneroso, consente di recuperare gli anni del corso legale universitario nell’anzianità contributiva necessaria per l’accesso alla pensione.

E molto spesso, tale riscatto, per coloro che sono al limite tra una riforma pensioni e l’altra, permette l’accesso alla pensione anticipata o il miglioramento dell’importo della pensione. Può essere una salvezza.

Uno degli incentivi più importanti, in termini economici, che favorisce la scelta di riscattare la laurea è la deducibilità dei contributi da riscatto pagati all’Inps.

I contributi previdenziali e assistenziali, obbligatori e volontari, versati all’ente pensionistico di appartenenza, sono oneri deducibili dal reddito complessivo ai fini Irpef.

Ciò significa che il loro ammontare viene scomputato dal reddito complessivo personale del contribuente sul quale si calcolano le imposte sul reddito.

In altre parole, i contributi da riscatto di laurea versati riducono il reddito imponibile Irpef del contribuente.

A chi spetta e quale è la normativa

L’art. 10 del TUIR, che elenca gli oneri deducibili dal reddito, al comma 1 lettera e) prevede che: "Dal reddito complessivo si deducono, se non sono deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formarlo, i seguenti oneri sostenuti dal contribuente:

e) i contributi previdenziali ed assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge , nonché quelli versati facoltativamente alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, ivi compresi quelli per la ricongiunzione di periodi assicurativi”.

Questa è la norma fiscale che crea la differenza tra imponibile previdenziale e imponibile fiscale in busta paga. Perché l'imponibile fiscale è al netto dei contributi a carico del lavoratore dipendente.

Questo perché il lavoratore dipendente, ai fini Irpef, è un contribuente e quindi sul reddito complessivo (nel caso in questione il reddito da lavoro dipendente), il contribuente ha diritto a dedurre, quindi sottrarre, i contributi versati a proprio carico, come sono i contributi del 9,19% versati in busta paga.

Tra i contributi previdenziali che si possono dedurre, quindi sottrarre al reddito complessivo, ci sono anche i contributi da riscatto, come il riscatto degli anni di laurea.

Quindi, è possibile versare all’Inps dei contributi da riscatto della laurea deducibili. E tale deducibilità, tale agevolazione fiscale viene poi concretamente fruita dal contribuente nella dichiarazione dei redditi. In particolare, i contributi da riscatto di laurea versati nell'anno d'imposta 2023, ossia dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023, vanno dichiarati nella dichiarazione dei redditi 2024 (Modello 730 ordinario, semplificato o precompilato 2024 oppure Modello Redditi Persone Fisiche).

I contributi previdenziali ed assistenziali versati dal contribuente sono deducibili dal reddito complessivo.

Deducibilità riscatto laurea figli o familiari a carico

I contributi previdenziali ed assistenziali da riscatto della laurea sono deducibili anche se versati nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico (Circolare 12.06.2002 n. 50/E, risposta 3.4).

Chi sono i familiari fiscalmente a carico?

Tutti i familiari indicati dall'art. 433 del codice civile che hanno un reddito complessivo inferiore a 2.840,51 euro (elevato a 4.000 euro per figli under 24 anni).

I familiari fiscalmente a carico sono quelli indicati nell’art. 433 del codice civile ossia i seguenti soggetti:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli compresi quelli naturali riconosciuti;
  • i figli adottivi e gli affidati o affiliati;
  • i genitori, gli adottanti, i generi e le nuore, il suocero e la suocera;
  • i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, che convivano con il contribuente o per provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.

Quindi se è vero che è possibile pagare i contributi da riscatto di laurea per un figlio beneficiando dell'agevolazione fiscale, lo è anche pagare i contributi da riscatto di laurea per un altro familiare.

Il familiare a carico fiscalmente per il quale il contribuente versa i contributi da riscatto della laurea non deve essere inoccupato (ossia che non ha mai lavorato) e non deve risultare essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione Separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Altrimenti non spetta la deducibilità totale dei contributi versati, ma la detrazione del 19% di cui parleremo in seguito.

Quali contributi Inps sono deducibili dal reddito complessivo

Non sono deducibili solo i contributi da riscatto di laurea, ma anche altri contributi versati. Così come alcuni contributi non sono deducibili.

Sono deducibili dal reddito complessivo le somme versate a titolo di:

  • contributi previdenziali e assistenziali in ottemperanza a disposizioni di legge,
  • nonché i contributi volontari versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria d’appartenenza qualunque sia la causa che origina il versamento.

Tra i contributi deducibili vi sono anche i contributi da riscatto della laurea. Ecco quali contributi sono deducibili e quali no.

Limiti di deducibilità dei contributi da riscatto di laurea

I contributi sono deducibili fino a concorrenza del reddito complessivo. Ed è questo che rende l'agevolazione fiscale relativa agli oneri deducibili particolarmente conveniente ed interessante.

Se un lavoratore guadagna 40 mila euro, o per meglio dire ha un reddito complessivo ai fini Irpef di 40 mila euro, potrà abbattere tale reddito fino ad azzerarlo.

Nella maggior parte dei casi ciò non avviene perché il versamento dei contributi da riscatto della laurea avviene a rate.

Deducibilità riscatto laurea: come indicarla nel 730 ordinario o precompilato 2024

I contributi previdenziali, volontari o da riscatto, per poter fruire della deducibilità del loro costo sostenuto nell'anno d'imposta, come detto, vanno indicati in dichiarazione fiscale, nel modello 730/2024 o nel modello Redditi PF.

L’indicazione dei contributi previdenziali nel modello 730/2024, sia versione ordinaria che precompilata che semplificata, va effettuata nel quadro “E – Oneri e spese”, nella “sezione II che riquadra appunto le spese e oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo”.

Più precisamente va compilato il rigo E21 – Contributi previdenziali ed assistenziali.

In questo rigo vanno indicati tutti i contributi previdenziali ed assistenziali, quindi non solo i contributi da riscatto degli anni di laurea.

Ovviamente in tale colonna non vanno indicati i contributi obbligatori versati dai lavoratori durante il rapporto di lavoro, ossia quelli pagati in busta paga e trattenuti dal datore di lavoro. Questi ultimi contributi sono deducibili dal reddito ma vengono già considerati mensilmente, infatti l’imponibile fiscale in busta paga è pari all’imponibile previdenziale meno i contributi a proprio carico.

Le istruzioni del modello 730 riguardo al rigo E21 – Contributi previdenziali e assistenziali prevedono di indicare, alla colonna 2, “l’importo dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e volontari versati all’ente pensionistico di appartenenza. La deduzione spetta anche se gli oneri sono stati sostenuti per i familiari fiscalmente a carico.

Rientrano tra queste spese anche:

  • i contributi agricoli unificati versati all’Inps – Gestione ex Scau – per costituire la propria posizione previdenziale e assistenziale (è indeducibile la parte dei contributi che si riferisce ai lavoratori dipendenti).
  • i contributi versati per l’assicurazione obbligatoria Inail contro gli infortuni domestici (c.d. assicurazione casalinghe);
  • i contributi previdenziali e assistenziali versati facoltativamente all’ente pensionistico di appartenenza, compresi quelli per la ricongiunzione di periodi assicurativi, per il riscatto degli anni di laurea e degli anni di frequenza degli ITS Academy (sia ai fini pensionistici sia ai fini della buonuscita), per la prosecuzione volontaria e per il cosiddetto “fondo casalinghe”.

La rateizzazione e la deducibilità nel 730 di ogni anno

Riscattare quattro anni di corso di laurea non costa poco, il sistema di calcolo della pensione (retributivo, contributivo o misto) è il riferimento per il calcolo dell’onere di riscatto. Il lavoratore deve sostanzialmente versare di tasca propria una contribuzione calcolata sull’intero corso legale di laurea di 4 o 5 anni.

Vale il principio di cassa, quindi è importante ai fini fiscali la data del pagamento da parte del soggetto passivo. Ad esempio, ai fini della deducibilità, nel 730/204 sono deducibili tutti i contributi da riscatto versati nell’anno d’imposta 2023, indipendentemente dall’anno di competenza al quale si riferiscono. Conta l’anno in cui avviene la spesa, ossia il versamento dei contributi oggetto di deducibilità.

Ne consegue che, essendo gli oneri deducibili, dal reddito complessivo, una riduzione del reddito stesso sul quale si calcola l’Irpef da pagare, i contribuenti lavoratori che operano il riscatto di laurea con rateizzazione possono beneficiare della deducibilità per più di un anno, per tutti gli anni in cui versano i contributi. Quindi se il lavoratore ha optato per la rateizzazione di 10 anni, gli anni in cui potranno esserci oneri deducibili da dichiarare nella colonna 2 del rigo E21 del 730 sono dieci. Questo consente di ottenere, molto probabilmente, un vantaggio fiscale rispetto a coloro che provvedono a pagare il riscatto in unica soluzione. O per meglio dire, la massimizzazione dell’agevolazione fiscale.

Il contributo da versare è in genere molto alto, soprattutto se si considera e si prende a riferimento il reddito del contribuente nell’anno in cui versa l’intero importo dell’onere da riscatto.

Può essere non conveniente versare tutto in una unica soluzione per i motivi legati al normativa relativa agli oneri deducibili.

Se gli oneri deducibili dal reddito sono superiori al reddito complessivo, il residuo non può essere portato in deduzione l’anno successivo, ma si perde. E per questo motivo può essere opportuno, oltre che per gli indubbi vantaggi economici, un riscatto a rate. Anche tenendo conto che nel singolo anno d’imposta, il contribuente ha altri oneri deducibili e, soprattutto, altre detrazioni fiscali (si pendi alle detrazioni per lavoro dipendente, per familiari a carico, per spese sanitarie) che abbattono l’Irpef da pagare.

Ponendo ad esempio un contributo da riscatto di laurea, con corso legale di 4 anni, pari a 40.000 euro (una cifra standard in questo tipo di riscatto), in caso di riscatto con versamento nel 2015 in unica soluzione della cifra intera di 40.000 euro, il contribuente ha una riduzione di 40.000 euro del reddito complessivo ai fini Irpef, nell’anno in cui esegue il versamento. Se è in possesso di un reddito di 25.000 euro nel 2023, anno in cui ad esempio effettua un versamento di 40.000 euro, ottiene una riduzione a zero del proprio reddito complessivo annuale, non paga l’Irpef, ma perde gli oneri deducibili su ulteriori 15.000 euro, avendo già azzerato il proprio reddito con 25.000 euro di contributi versati. Considerando che su 25.000 euro di reddito, l’Irpef lorda ammonta al 23%, il risparmio, senza considerare le detrazioni, sarebbe di 5.750 euro lordi di Irpef.

Se invece il lavoratore contribuente ha optato per una rateizzazione decennale, avremo in 10 anni di contribuzione, un ammontare dell’onere deducibile di 4.000 euro per ognuno dei 10 anni. Ne consegue che nel 730/2024, ed in quello dei successivi 9 anni, il contribuente potrà abbattere il proprio reddito complessivo annuale di riferimento con una cifra di 4.000 euro, ottenendo la possibilità di risparmiare l’Irpef per 10 anni e sulla cifra totale di contributi versati, ossia su 40.000 euro. Ciò consente al contribuente di fruire in pieno dell’agevolazione fiscale prevista dal TUIR. Se le aliquote Irpef restassero le stesse per 10 anni, e il reddito fosse sempre di 25.000 euro, il contribuente risparmierebbe il 23% su 4.000 euro per 10 anni, per un totale di 9.200 euro di Irpef lorda.

Contributi da riscatto di laurea pagati direttamente in busta paga. Per quanto riguarda il contributo, se il prelievo avviene in busta paga direttamente da parte del sostituto d’imposta, il datore di lavoro, quest’ultimo è obbligato ad operare la deduzione fiscale in sede di conguaglio. In questo caso l’importo del contributo non deve essere indicato nel modello 730/2024, essendo già state considerate dal datore di lavoro. In questo caso, avendo delle spese e degli oneri deducibili, considerati dal datore di lavoro nel calcolo dell’Irpef dovuta in busta paga, essendo questi contributi già esclusi dal reddito complessivo dal sostituto d’imposta, l’indicazione della cifra sarà reperibile nel modello di Certificazione Unica 2024 e nelle annotazioni ci sarà una descrizione analitica degli oneri di riscatto di laurea prelevati in busta paga.

Detrazione 19% contributi riscatto laurea familiari a carico (Rigo E8/E10 cod. 32)

Quando i contributi da riscatto di laurea rientrano tra le detrazioni d’imposta del 19% e non tra gli oneri deducibili dal reddito complessivo al 100%?

Quando il riscatto degli anni laurea è effettuato in favore di familiari che non hanno cominciato un’attività lavorativa e non sono iscritti né all’Inps né ad altre forme obbligatorie di previdenza, questi familiari laureati non possono usufruire della deduzione fiscale.

I contributi versati rappresentano oneri detraibili dall’Irpef nella misura del 19% e vanno indicati con il “codice 32 – per i contributi versati per il riscatto del corso di laurea o del corso ITS Academy dei familiari a carico” in uno dei righi da E8 a E12 della nuova versione aggiornata per il modello 730/2024 del quadro E – Oneri e spese.

Normativa

Vediamo la normativa sui contributi versati per il riscatto del corso di laurea o del corso ITS Academy dei familiari a carico

L’art. 1, comma 77, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, ha introdotto i commi 4-bis, 5-bis e 5-ter nell’art. 2 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184, relativo al riscatto di corsi universitari di studio per i familiari a carico.

Le disposizioni introdotte in merito alle modalità di esercizio della facoltà di riscatto si applicano esclusivamente alle domande presentate a decorrere dal 1° gennaio 2008.

L’INPS, con circolare dell’11 marzo 2008, n. 29, ha fornito chiarimenti in merito ai soggetti “inoccupati” per i quali è possibile operare il riscatto degli anni di laurea ai sensi del citato art. 2, comma 5-bis, del citato d.lgs. n. 184 del 1997.

Sono tali coloro che, al momento della domanda, non risultano essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione Separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335.

Se i contributi sono versati a favore degli “inoccupati” da familiari di cui gli stessi risultino fiscalmente a carico, a tali contribuenti spetta una detrazione nella misura del 19 per cento dei contributi medesimi.

Se, invece, il soggetto per il quale si richiede il riscatto degli anni di laurea è stato iscritto, anche solo in passato, ad una qualsiasi gestione previdenziale, i contributi di riscatto sono deducibili ai sensi dell’art. 10 del TUIR.

Contributi da riscatto dei periodi da percorsi formativi degli ITS Academy

Ai sensi dell’art. 4, comma 9, della legge 15 luglio 2022, n. 99, rubricata “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”, ai percorsi formativi delle fondazioni ITS Academy, di cui all’art. 5 della medesima legge, si applicano le disposizioni del d.lgs. n. 184 del 1997, con riferimento al riscatto degli anni di studio ai fini pensionistici.

Pertanto, agli iscritti ai percorsi formativi degli ITS Academy, dall’anno d’imposta 2022, è riconosciuta, nel rispetto delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 184 del 1997, la facoltà di riscattare, ai fini pensionistici, il relativo periodo di frequenza, nonché la possibilità di detrarre i contributi versati – nella misura del 19 per cento – da parte dei soggetti di cui l’interessato risulti fiscalmente a carico (cfr. art. 3 del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 10 novembre 2022, prot. n. 414366).

Obbligo di tracciabilità dei pagamenti

Dall’anno d’imposta 2020, la detrazione per contributi versati per il riscatto del corso di laurea dei familiari a carico spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”. Il contribuente dimostra l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” mediante prova cartacea della transazione/pagamento con ricevuta della carta di debito o della carta di credito, estratto conto, copia del bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA

Limiti di detraibilità

Non essendo previsto alcun limite massimo, la detrazione è calcolata sull’intero importo versato, a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo.
Devono essere comprese nell’importo anche le spese indicate nella CU 2024 (punti da 341 a 352) con il codice 32.

Documenti da controllare e conservare

Per i contributi versati per il riscatto del corso di laurea dei familiari a carico, i documenti sono i seguenti:

  • Ricevute bancarie e/o postali o altro documento che attesti le spese sostenute, ad es.: ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati;

In mancanza di tale documentazione, l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme

Avatar utente
Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
Sfondo autopromo
Segui Lexplain sui canali social
api url views