A neanche un mese dall’apertura ufficiale del nuovo anno scolastico, cambiano le regole. E’ stata approvata difatti una riforma sulla condotta e la valutazione degli studenti alla scuola Primaria, che introduce diverse novità significative nel sistema scolastico italiano.
Con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti, la legge è stata approvata sia dalla Camera dei deputati che dal Senato, diventando effettiva. La riforma reintroduce il voto in condotta sia nelle scuole secondarie di primo grado (scuole medie) che nelle scuole superiori, cambiando il sistema introdotto dalla ministra Valeria Fedeli nel 2017.
Riforma del voto in condotta: cosa prevede
Le principali modifiche introdotte dalla riforma si basano sulla condotta e valutazione complessiva. Ciò significa che il comportamento degli studenti avrà un peso maggiore nella valutazione complessiva del loro percorso scolastico e la condotta sarà anche determinante per l'ammissione agli esami di Stato, sottolineando l'importanza del rispetto delle regole e della convivenza civile.
Voto in condotta alla scuola media
La riforma reintroduce il voto in condotta alle medie (le “scuole secondarie di primo grado”), dove era stato soppresso nel 2017 dall’allora ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Il voto in condotta sarà espresso in decimi e farà media. Ciò significa che, se alla fine dell’anno scolastico, il voto in condotta sarà inferiore a 6 il consiglio di classe dovrà bocciare, o non ammettere all’esame di terza media se lo studente è all’ultimo anno.
Voto in condotta alla scuola superiore
Anche nei licei, negli istituti tecnici e professionali, un voto di condotta inferiore a 6 comporterà la bocciatura o la non ammissione all'esame di Stato. Con un voto di condotta pari a 6, lo studente dovrà presentare un elaborato critico su temi di cittadinanza attiva e solidale, ovvero una sorta di prova di educazione civica. Se questa prova risulterà insufficiente, lo studente non sarà ammesso all’anno successivo o all’esame di Stato.
Scuola: cosa cambia per le sospensioni
Novità anche per quel che riguarda le sospensioni brevi, ossia fino a due giorni, che dovranno essere accompagnate da attività di approfondimento sulle conseguenze del comportamento che ha causato la sospensione, mirate a far comprendere allo studente l'impatto delle proprie azioni.
Le sospensioni superiori a due giorni obbligheranno gli studenti a partecipare a progetti di cittadinanza solidale, in collaborazione con strutture esterne convenzionate con le scuole.
Cosa cambia alla scuola primaria (elementari)
Alla scuola Primaria la riforma introduce il sistema di giudizi sintetici per la valutazione del comportamento e delle materie, con valutazioni come "ottimo", "distinto", "buono", "sufficiente" e "insufficiente".
Questa decisione ha suscitato polemiche poiché i giudizi descrittivi, adottati nella precedente riforma, si concentravano maggiormente sul processo di apprendimento e non solo sulla performance finale. Questi giudizi descrittivi utilizzavano espressioni come "avanzato", "intermedio", "base" e "in via di acquisizione primaria", considerate più adeguate per i bambini piccoli.
Le dichiarazioni del ministro Valditara
La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Ringrazio i gruppi parlamentari di maggioranza per questo importante risultato. Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale. Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro. Nella scuola Primaria – prosegue Valditara – tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore. Continuiamo con orgoglio il cammino di riforme intrapreso”.
“Con la riforma del voto in condotta – conclude Valditara – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.