Dal 5 luglio e fino al 31 dicembre 2024 si potrà fare richiesta di fruizione del Reddito energetico nazionale, anche detto bonus fotovoltaico. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha aperto il portale per richiedere il Reddito Energetico Nazionale, che sostiene la realizzazione di impianti fotovoltaici per le unità immobiliari residenziali di famiglie in condizione di disagio economico. Nel dettaglio si tratta di un finanziamento in conto capitale finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico, di potenza non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, a servizio di unità immobiliari di tipo residenziale nella titolarità di nuclei familiari in condizione di disagio economico-
Obiettivo è sostenere l'autoconsumo energetico e favorire la diffusione delle energie rinnovabili. Sul sito del GSE, ossia il Gestore dei Servizi Energetici, che gestisce la misura per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è possibile inviare la richiesta di accesso al contributo in conto capitale.
Chi ha diritto al reddito energetico
Possono accedere al bonus fotovoltaico, le persone fisiche che hanno i seguenti requisiti:
- appartenenza a nucleo familiare con ISEE in corso di validità inferiore a 15.000 euro, oppure inferiore a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico;
- proprietà, superficie, enfiteusi, usufrutto, uso, abitazione su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze, ovvero su aree e spazi pertinenziali ove andrà realizzato l'impianto fotovoltaico per cui si richiede l'accesso all'agevolazione;
- intestatari del contratto di fornitura di energia elettrica delle utenze di consumo asservite alle unità immobiliari di residenza anagrafica del nucleo familiare.
Il Bonus fotovoltaico è previsto in caso di interventi di installazione di impianti fotovoltaici a uso domestico in assetto di autoconsumo.
La normativa prevede inoltre che gli impianti devono essere collegati a utenze di consumo per le quali, al momento della richiesta di accesso dell'agevolazione, sia attivo un contratto di fornitura di energia elettrica intestato al Soggetto Beneficiario o a un membro del suo nucleo familiare, come definito ai fini ISEE.
Gli interventi inoltre, oltre a prevedere una potenza nominale degli impianti fotovoltaici non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, devono comprendere, per almeno dieci anni, una polizza assicurativa multi-rischi, un servizio di manutenzione e un servizio di monitoraggio delle performance dell'impianto.
Inoltre devono essere effettuati su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze per i quali il soggetto beneficiario è titolare di un valido diritto reale.
Dove e come fare la domanda
Per poter presentare la richiesta di accesso al bonus fotovoltaico, occorre accedere tramite apposita procedura all'Area Clienti del GSE.
Il Soggetto Beneficiario, ovvero, un soggetto terzo delegato (ad esempio il Soggetto Realizzatore) dovrà compilare le informazioni richieste dal portale e firmare, congiuntamente con il Soggetto Realizzatore, la Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio che dovrà, poi, essere ricaricata insieme ai documenti di riconoscimento del Soggetto Beneficiario e del Soggetto Realizzatore.
Come funziona il reddito energetico nazionale
Il GSE è il soggetto gestore del “Fondo Nazionale Reddito Energetico", istituito con il Decreto Ministeriale 8 agosto 2023 (DM REN).
Le risorse finanziarie per gli anni 2024 e 2025 per realizzare il bonus fotovoltaico, sono complessivamente pari a 200 milioni di euro e, per ciascuna annualità, così ripartite:
- 80 milioni di euro alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
- 20 milioni di euro alle restanti Regioni o Province Autonome.
Il “Fondo Nazionale Reddito Energetico" consente quindi a coloro che presentano domanda di realizzare impianti fotovoltaici e utilizzare l'energia prodotta per l'autoconsumo. Se ci fosse un eventuale quota di energia eccedente, prodotta e non autoconsumata dal cittadino, questa viene resa disponibile per 20 anni al GSE, che la utilizzerà per finanziare il “Fondo Nazionale Reddito Energetico".