Il Reddito alimentare è la misura di sostegno alle politiche di inclusione sociale che ha lo scopo di ridurre lo spreco alimentare, ridistribuendo i prodotti in eccedenza o invenduti a chi ne ha più bisogno.
Ancora in fase sperimentale e attivo al momento solo in alcuni Comuni italiani, il Reddito alimentare rappresenta un programma sociale innovativo che intende contrastare lo stato di povertà alimentare in cui versano 6 milioni di persone, ovvero circa il 10% della popolazione in Italia.
Redistribuire gli alimenti invenduti, in eccedenza o solo perchè in confezioni danneggiate provenienti da esercizi commerciali e supermercati è un gesto di solidarietà che potrà aiutare chi non può permettersi pasti regolari ed equilibrati.
Cos’è il reddito alimentare
Il cibo sprecato in Italia ammonta a circa 220 mila tonnellate, parliamo di mezzo kg a testa di alimenti che lasciamo scadere nel frigorifero oppure che, dopo una giornata di esposizione nei banchi dei supermercati, finiscono nel cassonetto.
Per lo più si tratta di frutta, verdura, pane, latte e tutti gli alimenti freschi e che, in gergo, affrontano la catena del freddo in modo da mantenere le derrate deperibili nelle condizioni ottimali di conservazione fino a quando esse vengono utilizzate per il consumo.
La Legge 29 dicembre 2022, n. 197, ovvero il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, ha istituto il fondo per la sperimentazione del reddito alimentare a favore del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il Reddito alimentare non è né un bonus, né un assegno, ma è una misura che intende distribuire alle persone che hanno più difficoltà a fare la spesa veri e propri pacchi alimentari.
Al momento la misura avviata è ancora in sperimentazione, ovvero è attiva solo in alcune città italiane perseguendo due obiettivi:
- ridurre lo spreco alimentare;
- contribuire alla lotta allo stato di povertà di quanti siano in difficoltà.
La sua attuazione durerà 3 anni, grazie anche alla collaborazione del tessuto produttivo e commerciale nelle città individuate.
Come funziona il reddito alimentare
il Reddito alimentare rappresenta un aiuto per le persone in condizione di grave povertà che consiste nella distribuzione gratuita di prodotti alimentari nei negozi di distribuzione, come:
- prodotti non idonei alla vendita, per via di confezioni ammaccate o danneggiate che per questo non sono adatti all’esposizione;
- alimenti a scadenza ravvicinata ma buoni per il consumo;
- generi alimentari freschi e invenduti.
Questo strumento auspica un duplice obiettivo: da un lato combattere lo spreco alimentare, dall’altro fornire un aiuto concreto alle persone in condizione di povertà assoluta e a coloro che hanno difficoltà a fare la spesa quotidiana.
In questo modo, il Reddito alimentare potrà perseguire le linee guida già tracciate nel 2016 dalla cd. Legge Gadda contro lo spreco alimentare e che dà la possibilità agli operatori che scelgono di donare i pacchi alimentari di poter ottenere agevolazioni amministrative e fiscali.
Le modalità di distribuzione sono gestite in virtù della progettualità presentata dai Comuni (entro il prossimo 31 marzo 2024) e consentiranno il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore (per esempio, associazioni, comitati, fondazioni, organizzazioni di volontariato) presenti sul territorio.
I comuni interessati
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’avviso 1/2023, ha reso noto che la fase sperimentale del Reddito alimentare verrà avviata nei Comuni capoluogo delle seguenti Città metropolitane:
- Genova;
- Firenze;
- Napoli;
- Palermo.
Questi Comuni dovranno partecipare al bando indetto dal MLPS indicando le proprie proposte progettuali entro le ore 13 del giorno 31 marzo 2024.
A chi spetta e come ottenere il pacco del reddito alimentare
I beneficiari del reddito alimentare avranno la possibilità di ricevere gratuitamente i pacchi con generi alimentari donati dai supermercati e dai negozi di distribuzione.
Solo alcuni cittadini, però, potranno ricevere il Reddito alimentare, ovvero quelli saranno individuati in virtù:
- delle segnalazioni fatte dai servizi sociali territoriali, dagli Enti del Terzo Settore presenti nelle città;
- quanti inseriti nelle liste Territoriali della distribuzione del programma FEAD.
Questo perché il Reddito alimentare non è un bonus in denaro, per cui non è riconosciuto in base all’ISEE del nucleo familiare e, allo stesso modo, non occorre compilare alcuna domanda per ottenerlo (contrariamente a quanto avviene per la Carta Dedicata a te).