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30 Agosto 2024
13:00

Rc auto, a luglio 2024 il prezzo medio è di 416 euro: le città con i rincari più alti

Secondo l'indagine dell'Ivass per i contratti sottoscritti nel mese di luglio 2024 il prezzo medio della Rc auto è di 416 euro, in aumento su base annua del +7,4% in termini nominali (+6,1% in termini reali).

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Rc auto, a luglio 2024 il prezzo medio è di 416 euro: le città con i rincari più alti
Esperta in Diritto Tributario
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Aumenta l’Rc auto nel mese di luglio 2024. Secondo l’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, il prezzo medio dell’r.c. auto è di 416 euro, in aumento su base annua del +7,4% in termini nominali e +6,1% in termini reali. Vediamo nei dettagli la cifra dei rincari e le città che registrano quelli più alti.

Rc auto: ecco quanto aumenta a luglio 2024

Secondo l’ultima indagine dell’Ivass, il prezzo della polizza auto è in accelerazione a luglio.  rispetto all’incremento annuo registrato a giugno segnando +6,2% in termini nominali e +5,4% in termini reali. Inoltre, per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +11,5% a fronte di un aumento del +6,6% per gli assicurati in prima classe.

I rincari città per città

Tutte le province italiane registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +3,1% di Pesaro e Urbino e il +11,0% di Roma. Inoltre, rivela l’Ivass, il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 270 euro, in aumento del +7,8% su base annua e in riduzione del 43,4% rispetto allo stesso mese del 2014.

Andando nei dettagli del bollettino dell’Ivass i prezzi variano significativamente con punte di 598 euro di premio Rc auto medio a Napoli, 591 euro a Prato, fino a 534 euro di Caserta e i 502 di Firenze. Premi alti anche a Milano e Roma, rispettivamente a 405 e 482 euro, mentre Enna si aggiudica la palma della più economica con 298 euro di premio medio.

Cosa chiedono le associazioni dei consumatori

"Aumenti astronomici immotivati. Nulla giustifica un balzo del genere: né l'inflazione, né il costo dei sinistri, né l'incidentalità" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Ma la cosa più preoccupante è che, invece di diminuire il rialzo tendenziale, come successo nel mese di aprile, dove la corsa dei prezzi sembrava attenuarsi, si assiste a un'ulteriore allarmante accelerazione. Insomma, non si intravede la fine del tunnel" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"In alcune città, poi, come Roma, il salto è addirittura pari all'11% e ci domandiamo da cosa dipenda una tale disparità territoriale, ad esempio con Prato che si ferma a un ragionevole +3,1%" prosegue Dona. "Chiediamo che l'Antitrust apra un'indagine conoscitiva per capire se queste differenze da città a città dipendano da restrizioni sul lato della concorrenza, intese restrittive o altro" conclude Dona.

Le tariffe Rc auto continuano a salire in modo del tutto ingiustificato realizzando una stangata complessiva da oltre 2 miliardi di euro in capo agli automobilisti italiani. Lo afferma il Codacons, secondo cui a partire dalla seconda metà del 2022 i prezzi delle polizze hanno iniziato a crescere, portando il premio medio a luglio 2024 a quota 416 euro, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ivass – spiega il Codacons.

Questo significa che in poco più di due anni le tariffe Rc auto hanno subito un rincaro complessivo del 17.8%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 (dato Ivass) ai 416 attuali, con un aumento di oltre 60 euro a polizza. Incrementi che non appaiono giustificati dall’aumento della incidentalità in Italia, e che cozzano con la situazione economica delle compagnie di assicurazioni per le quali la dotazione patrimoniale si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa, secondo i dati diffusi poche settimane fa dalla stessa Ivass. Rincari che, considerate le 32,9 milioni di auto assicurate in Italia, hanno determinato nell’ultimo biennio una stangata complessiva da oltre 2 miliardi di euro a danno degli automobilisti italiani – conclude il Codacons.

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