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20 Gennaio 2024
15:00

Raccomandata non ritirata: che succede e come recuperarla

Le raccomandate vanno sempre ritirate perché, anche se in giacenza, si ritengono ugualmente conosciute dal destinatario.

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Raccomandata non ritirata: che succede e come recuperarla
Dottoressa in Giurisprudenza
Raccomandata non ritirata: che succede e come recuperarla

Le raccomandate sono delle lettere per le quali il servizio postale assicura l’arrivo e la consegna, previo pagamento di una soprattassa specifica e il rilascio della ricevuta di compiuta spedizione.

Il postino che non trovi il mittente al momento della consegna dovrà depositare in giacenza la lettera raccomandata.

Vediamo come recuperare una raccomandata non ritirata e cosa succede se non si ritira.

Cosa succede se non si ritira la raccomandata

Il servizio postale consente infatti di accedere a un servizio accessorio, ovvero la posta raccomandata.

Grazie alla raccomandazione è possibile dare prova della compiuta consegna al destinatario di una comunicazione, il cui contenuto può essere ricavato dal codice identificativo univoco della lettera raccomandata.

Il postino ha il dovere di identificare con certezza la persona alla quale sta consegnando la comunicazione o, per qualsiasi motivo questa sia impossibilitata, la persona delegata al ritiro.

Può capitare però di non essere in casa al momento della consegna della lettera raccomandata oppure che non vi sia nessun altra persona abilitata al ritiro. Ma cosa succede se la raccomandata non viene ritirata?

E’ bene prestare molta attenzione e non credere alla diceria secondo cui “la raccomandata non accettata o non ritirata annulla gli effetti": sbagliato!

Le raccomandate vanno sempre ritirate perché, anche se in giacenza, si ritengono ugualmente conosciute dal destinatario.

Questo perché al momento della consegna della raccomandata, pur non potendola consegnare a qualcuno, il postino ha il compito di lasciare l’avviso di giacenza.

Altro non è che un foglietto che indica gli elementi identificativi della lettera, l’ufficio postale presso cui è depositata e il momento a partire dal quale è possibile effettuare il ritiro.

L’avviso di giacenza è anche detto "raccomandata indescritta” e ha il compito di rendere noto al destinatario l’esistenza di una raccomandata a lui destinata.

Se non ritirata per tempo, la lettera ritorna al mittente originario con il timbro “al mittente per compiuta giacenza” e ciò varrà come presunzione di conoscenza da parte del destinatario.

Quali sono le conseguenze se non si ritirano multe e atti giudiziari

Non è mai consigliabile evitare di ritirare una multa, gli atti giudiziari e le raccomandate in genere.

Generalmente si tratta di comunicazioni contenute in busta verde e, se non ritirati presso l’Ufficio postale, produrranno ugualmente effetto nei confronti del destinatario.

Insomma, non serve a nulla rifiutare la consegna della raccomandata da parte del postino oppure scegliere di non recarsi all’Ufficio postale per ritirare la lettera in giacenza.

Le lettere raccomandate si presumono conosciute, nel caso di mancata consegna per assenza del destinatario e di altra persona abilitata a riceverla, dal momento del rilascio del relativo avviso di giacenza presso l’ufficio postale”, a dirlo è la Corte di Cassazione, sez. II, 21 gennaio 2014, n. 1188; Sezioni Unite, 24 aprile 2003, n. 6527; Corte di Cassazione, 1 aprile 1997, n. 2847.

Come recuperare una raccomandata non ritirata

Vediamo adesso come recuperare una raccomandata non ritirata.

E’ bene recuperare subito l’avviso di giacenza poiché, oltre agli elementi identificativi della raccomandata (per es. raccomandata market 688), è presente anche un codice tracking.

Si tratta di un codice di tracciabilità posto al di sotto del codice a barre e che, una volta inserito sul sito ufficiale di Poste Italiane, consente di controllare:

  • lo stato di avanzamento della spedizione;
  • l’Ufficio postale di giacenza.

La giacenza presso l’Ufficio Postale di una lettera raccomandata dura circa 30 giorni, dopo di che la lettera tornerà al mittente e produrrà ugualmente i suoi effetti nei confronti del destinatario.

E se non si trova la ricevuta?

L'avviso di giacenza, come visto, è la notifica lasciata dal postino dopo il suo passaggio senza aver trovato in casa il destinatario.

Per alcune fortuite circostanze però può accadere di trovarsi in difficoltà e non avere la ricevuta. Come si fa in questi casi? Niente paura.

Qualora la ricevuta della giacenza fosse stata smarrita (sebbene sia meglio non perderla!), è possibile recarsi alla Posta muniti di un documento di identità valido e chiedere ugualmente di ritirare la lettera raccomandata.

Diverso discorso, invece, è il caso in cui il destinatario non abbia mai ricevuto l'avviso di giacenza della raccomandata e ciò a causa della mancata consegna da parte del postino.

In questo caso, si tratterebbe di grave omissione commessa da parte del postino perchè il destinatario potrebbe aver subito un vero e proprio danno dalla mancata conoscenza dell'esistenza di una lettera raccomandata a lui indirizzata.

Vediamo cosa fare in questo caso.

Innanzitutto, è consigliabile rivolgersi all'Ufficio Postale più vicino e sporgere reclamo, cioè segnalando di non aver mai potuto ritirare la raccomandata per assenza dell'avviso di giacenza.

A questo punto, ove il reclamo fosse rigettato o non sortisse alcuna risposta entro 45 giorni, il destinatario potrebbe rivolgersi al Tribunale citando Poste Italiane e chiedendo il risarcimento del danno derivato dall'omessa consegna da parte del postino.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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