video suggerito
video suggerito
26 Aprile 2024
11:00

Quanto guadagna un parlamentare in Italia: stipendio e trattamento economico di deputati e senatori con tabelle

L'indennità dei deputati e dei senatori corrisponde a circa 5.000,00 euro netti al mese. Vediamo, in dettaglio, quanto guadagna un parlamentare, anche con l'ausilio di tabelle.

41 condivisioni
Quanto guadagna un parlamentare in Italia: stipendio e trattamento economico di deputati e senatori con tabelle
Avvocato
Immagine

I parlamentari italiani ricevono un'indennità stabilita dalla legge, secondo quanto previsto dall'art. 69 della Costituzione, a garanzia della loro indipendenza.

Come risulta dai dati pubblicati sul sito della Camera dei deputati e del Senato, l'indennità dei deputati ammonta a circa 5.000,00 euro netti ovvero a 10.435,00 euro lordi, uno stipendio che è corrisposto per 12 mensilità. Per i deputati che svolgono attività lavorativa, invece, l'indennità ammonta a circa 4.750,00 euro netti al mese che corrispondono a 9.975,00 euro lordi.

L'indennità corrisposta ai senatori, ammonta, allo stesso modo, a circa 5.000 euro netti per 12 mensilità: l'importo lordo dell'indennità dei senatori è infatti pari a 10.385,31 euro e per coloro che svolgono attività lavorativa è pari a 10.064,77 euro lordi.

I parlamentari italiani hanno inoltre diritto a una diaria per le spese di soggiorno a Roma, che ammonta a 3.500 euro.

La legge intervenuta a disciplinare l'indennità dei parlamentari è la n. 1261 del 31 ottobre 1965. Secondo quanto stabilito all'art. 1 della legge, l'indennità spetta ai membri del Parlamento a norma dell'articolo 69 della Costituzione, per garantire il libero svolgimento del mandato.

L'indennità parlamentare è costituita da quote mensili che comprendono anche il rimborso delle spese di segreteria e di rappresentanza.

Gli Uffici di Presidenza della Camera dei deputati e del Senato hanno il compito di determinare l'ammontare complessivo dell'indennità che non deve superare "il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate" (art. 1 legge 31 ottobre 1965, n. 1261).

Ai membri del Parlamento, oltre all'indennità e alla diaria, spetta un rimborso spese per l'esercizio del mandato, per i viaggi e per le telefonate effettuate.

I parlamentari hanno inoltre diritto a un assegno di fine mandato che corrisponde all'80% dell'indennità mensile, per ogni anno di mandato svolto.

I parlamentari hanno diritto alla pensione se hanno compiuto i 65 anni di età e hanno svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni.

Qualora siano stati parlamentari per per più di cinque anni, l'età pensionabile viene diminuita per ogni anno ulteriore svolto, fino al limite massimo, fissato a 60 anni.

Vediamo, in dettaglio, come si diventa deputato o senatore della Repubblica, di cosa si occupano i parlamentari e quanto guadagna un parlamentare, anche con l'ausilio di tabelle.

Come si diventa deputato o senatore della Repubblica

Per diventare deputato o senatore della Repubblica è necessario essere eletti.

I deputati e i senatori sono, infatti, i rappresentati del popolo nel nostro sistema democratico.

Per essere eletto deputato è necessario aver compiuto i 25 anni di età, per essere eletto senatore è invece necessario aver compiuto i 40 anni.

I compiti di deputati e senatori

Deputati e senatori fanno parte dell'organo legislativo previsto dalla nostra Costituzione: il Parlamento.

Come viene stabilito dall'art. 67 della Costituzione, infatti, "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".

Il numero dei deputati è di 400 mentre il numero dei senatori è di 200.

Deputati e senatori sono eletti per cinque anni.

Il Parlamento ha il compito fondamentale di approvare le leggi che regolamentano la vita dei cittadini. Oltre alla funzione legislativa, il Parlamento svolge anche funzioni di indirizzo politico e di controllo sull'attività del Governo.

Secondo quanto previsto dall'art. 62 della Costituzione, le Camere si riuniscono di diritto il primo giorno non festivo di febbraio e di ottobre, ma ciascuna Camera può essere convocata in via straordinaria dal suo Presidente, dal Presidente della Repubblica o per iniziativa di un terzo dei suoi componenti.

Le sedute delle Camere sono pubbliche ma possono anche deliberare di adunarsi in seduta segreta.

Le deliberazioni assunte dalle Camere non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti (art. 64 della Costituzione).

Indennità parlamentare di deputati e senatori

I parlamentari ricevono un'indennità stabilita dalla legge a garanzia della loro indipendenza.

L'indennità parlamentare permettere a deputati e senatori il libero svolgimento del loro mandato.

L'indennità dei deputati corrisponde a circa 5.000,00 euro netti per 12 mensilità ovvero a 10.435,00 euro lordi. Per i deputati che svolgono attività lavorativa, invece, l'indennità ammonta a circa 4.750,00 euro netti al mese che corrispondono a 9.975,00 euro lordi.

L'indennità corrisposta ai senatori, ammonta, allo stesso modo, a circa 5.000 euro netti per 12 mensilità: l'importo lordo dell'indennità dei senatori è infatti pari a 10.385,31 euro e per coloro che svolgono attività lavorativa è pari a 10.064,77 euro lordi.

La legge prevede espressamente delle ipotesi in cui le indennità parlamentari non possono cumularsi con altri emolumenti.

Come stabilito dall'art. 3 della legge 31 ottobre 1965, n.1261, "Con l'indennità parlamentare non possono cumularsi assegni o indennità, medaglie o gettoni di presenza comunque derivanti da incarichi di carattere amministrativo, conferiti dallo Stato, da Enti pubblici, da banche di diritto pubblico, da enti privati concessionari di pubblici servizi, da enti privati con azionariato statale e da enti privati aventi rapporti di affari con lo Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni".

L'indennità, inoltre, "fino alla concorrenza dei quattro decimi del suo ammontare, detratti i contributi per la Cassa di previdenza dei parlamentari della Repubblica, non è cumulabile con stipendi, assegni o indennità derivanti da rapporti di pubblico impiego".

Ciò vale anche per le indennità e gli assegni derivanti da incarichi accademici, quando i titolari di tali trattamenti siano stati posti in aspettativa.

Non sono invece conteggiate, ai fini del divieto di cumulo, le indennità per partecipazione a Commissioni giudicatrici di concorso, a missioni, a Commissioni di studio e a Commissioni di inchiesta (art. 3, ultimo comma, legge 31 ottobre 1965, n. 1261).

Diaria

Ai parlamentari viene corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, così come stabilito all'art. 2 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, che corrisponde a 3.500 euro.

L'ammontare della diaria viene stabilito dagli Uffici di Presidenza della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica "sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all'indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate" (art. 2 legge 31 ottobre 1965, n. 1261).

Gli Uffici di Presidenza, secondo quanto stabilito dalla legge, possono anche stabilire le modalità per effettuare le ritenute per ogni assenza dalle sedute dell'Assemblea e delle Commissioni.

Tale decurtazione corrisponde attualmente a 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato.

Rimborso spese per l'esercizio del mandato, per viaggi e telefonate

Il rimborso spese per l'esercizio del mandato dei deputati è pari a 3.690 euro e viene corrisposto a ogni parlamentare forfetariamente per un importo pari al 50% oppure per un importo fino a un massimo del 50% per spese specifiche che vanno opportunamente documentate e che possono riguardare, ad esempio, collaboratori, consulenze, convegni.

I deputati usufruiscono, inoltre, di un rimborso spese trimestrale pari a circa 3.000,00 euro per i trasferimenti verso Montecitorio.

Il rimborso per le spese telefoniche è invece di 1.200 euro all'anno.

Per i senatori è invece previsto un rimborso spese forfetario mensile di euro 1.650.

Per quanto riguarda, invece, il rimborso spese per l'esercizio del mandato, esso è diviso in una quota mensile di euro 2.090, che viene sottoposta a rendicontazione quadrimestrale e in una quota di 2.090 euro mensili che viene erogata forfetariamente.

Tabella indennità parlamentari italiani e rimborsi spese

Ecco le tabelle contenenti gli emolumenti corrisposti a deputati e senatori.

Emolumenti Deputati Senatori
Indennità parlamentare 5.000 euro netti circa (10.435,00 euro lordi)

4.750 euro netti circa (9.975,00 euro lordi) se svolgono attività lavorativa

5.000 euro netti circa (10.385,31 euro lordi)

4.800 euro netti circa (10.064,77 euro lordi) se svolgono attività lavorativa

Diaria 3.500 euro 3.500 euro
Rimborso spese per l'esercizio del mandato 3.690 euro una quota mensile di euro 2.090, che viene sottoposta a rendicontazione quadrimestrale e una quota di 2.090 euro mensili che viene erogata forfetariamente
Rimborso spese per viaggi circa 3.000 euro trimestrali 1.650 euro mensili (rimborso forfetario per viaggi e telefonate)
Rimborso spese per telefonate 1.200 euro all'anno 1.650 euro mensili (rimborso forfetario per viaggi e telefonate)
Assegno di fine mandato 80% dell'indennità mensile, per ogni anno di mandato 80% dell'indennità mensile, per ogni anno di mandato
Pensione I deputati hanno diritto alla pensione se hanno compiuto i 65 anni di età e hanno svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni I senatori hanno diritto alla pensione se hanno compiuto i 65 anni di età e hanno svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
Sfondo autopromo
Segui Lexplain sui canali social
api url views