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6 Agosto 2024
17:00

Quanto guadagna un cameriere: lo stipendio aggiornato in Italia nel 2024

Un cameriere in Italia guadagna in media circa tra 1.500 e 2.000 euro lordi al mese, cioè uno stipendio netto tra 1.200 e 1.300 euro al mese per 40 ore settimanali. Una posizione entry-level percepisce uno stipendio tra i 1.350 e i 1.450 lordi al mese, cioè circa 1.000-1.100 euro netti. Un cameriere in part-time al 50% invece guadagna più o meno 600-700 euro al mese. Vediamo quindi quali sono i guadagni dei camerieri nel 2024, da quelli alle prime armi alle figure più esperte.

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Quanto guadagna un cameriere: lo stipendio aggiornato in Italia nel 2024
Dottoressa in Giurisprudenza
Quanto guadagna un cameriere: lo stipendio aggiornato in Italia nel 2024

Fare il cameriere può essere un lavoro faticoso, ma nel tempo si può arrivare a guadagnare uno stipendio di tutto rispetto. I guadagni di un cameriere in Italia nel 2024 infatti variano a seconda della sua esperienza e responsabilità, per questo lo stipendio in media ammonta tra 1.500 e 2.000 euro lordi al mese, che al netto sono tra 1.200 e 1.300 euro per 40 ore settimanali. Un cameriere entry-level alle prime armi inquadrato al 6° livello del CCNL Pubblici esercizi, ristorazione e turismo percepisce una retribuzione che varia tra i 1.350 e 1.450 lordi, ovvero circa 1.000-1.100 euro netti al mese. Invece, un cameriere che lavora in part-time al 50% guadagna circa 600-700 euro netti al mese, cioè la metà dello stipendio previsto per il full-time.

Il cameriere è una figura professionale fondamentale nell’interno del settore dell’accoglienza, ovvero è un dipendente a cui viene applicato il CCNL Pubblici esercizi, ristorazione e turismo e il cui inquadramento di livello varia a seconda del grado di esperienza. Per molti giovani diventare cameriere è un modo per cominciare la prima esperienza lavorativa, oppure un lavoro estivo o in part-time per guadagnare qualcosa durante gli studi.

A seguito dell’accordo di rinnovo siglato il 5 giugno 2024,  le tabelle retributive del CCNL Pubblici esercizi, ristorazione e turismo sta registrando un interessante aumento in busta paga valido dal 2024 e fino al 2027.

L’orario normale di lavoro a tempo pieno è di 40 ore settimanali su 5 giorni e mezzo, anche se non mancano le tipologie di assunzioni con contratto part-time tra le 18 e le 24 ore a settimana.

I principali livelli contrattuali applicabili ai camerieri secondo il CCNL Pubblici esercizi, ristorazione e turismo

La contrattazione collettiva nazionale per i Pubblici Esercizi, la Ristorazione e il Turismo stabilisce diversi livelli contrattuali per i lavoratori del settore, inclusi i camerieri.

L’inquadramento contrattuale permette di determinare la retribuzione di base, i diritti e anche le competenze di ciascun ruolo.

Il Livello 1 è riservato a quei ruoli con spiccata responsabilità, per esempio il maitre oppure il direttore di sala. Queste figure professionali sono chiamate a curare la gestione della sala, delle risorse umane e delle operazioni quotidiane del ristorante.

I caposala o responsabili di sala sono generalmente camerieri di livello 2 con responsabilità amministrative, gestionali e operative, coordinando il personale di sala e assicurando il corretto svolgimento del servizio.

Il Livello 3 include i camerieri con notevole esperienza e competenza nell'ambito della supervisione, della formazione dei nuovi assunti e della gestione di situazioni più complesse in sala.

Al livello 4 sono inquadrati contrattualmente i camerieri con una buona esperienza nel settore, che possono gestire autonomamente un'area della sala, coordinare i colleghi meno esperti e garantire un servizio di qualità ai clienti.

I camerieri al livello 5 hanno con un grado intermedio di esperienza e responsabilità rispetto al livello 6. Questi lavoratori possono essere impiegati in ristoranti con servizio al tavolo e hanno un ruolo più attivo nell'assistenza ai clienti.

I camerieri inquadrati all’interno del livello 6 svolgono mansioni meno qualificate e hanno con minor esperienza, per questo sono ritenute figure entry-level. Un cameriere al livello 6 può essere un apprendista o un lavoratore part-time con poche responsabilità.

Cosa deve saper fare il cameriere?

La figura professionale del cameriere è inserito nell’ambito della ristorazione e dell’accoglienza turistica in genere, svolgendo il ruolo fondamentale di dialogo tra i clienti e il resto dei colleghi presenti in cucina.

Buone capacità di relazione e di comunicazione, la spiccata empatia con i clienti,  la conoscenza di una o più lingue straniere, la conoscenza dei criteri di allestimento della sala ristorante e del servizio ai tavoli, così come il saper applicare norme di igiene e sicurezza alimentare sono certamente i capisaldi di questa professione.

Quanto prende di stipendio un cameriere?

In base a quanto previsto dal CCNL Ristorazione 2024-2027, un cameriere guadagna circa tra 1.500 e 2.000 euro lordi al mese, cioè all’incirca tra 1.200 e 1.300 euro netti in tasca.

Il contratto di lavoro è suddiviso su un orario settimanale pari a 40 ore spalmate su 5 giorni e mezzo e ciò vale con riferimento a un cameriere assunto come dipendente presso un locale, sia esso a tempo determinato o indeterminato, così come un contratto di apprendistato.

Un cameriere alle prime armi (entry level) inquadrato come apprendista guadagna tra i 1.350 e 1.450 lordi al mese, ovvero netti sono circa 1.000-1.100 euro.

Per determinare la retribuzione oraria o paga oraria occorre dividere lo stipendio mensile per il divisore orario 172, in caso di orario di lavoro di 40 ore settimanali oppure per il divisore orario 190 in caso di orario di lavoro di 44 ore settimanali.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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