Per andare a vivere da soli i costi possono variare da un minimo di 900 ad un massimo di 2mila euro al mese o anche più. La stima dipende da una serie di fattori, come la città in cui si vive, il tipo di alloggio scelto e ovviamente il proprio stile di vita. Sicuramente la spesa più importante, per chi non ha una casa di proprietà, è l’affitto. In tal caso si può spendere dagli 800 euro per un monolocale a Milano ai 320 di Palermo.
Qual è lo stipendio minimo per vivere da soli
Il livello di stipendio minimo necessario per vivere da soli dipende da molte variabili, tra cui il costo della vita nella città in cui si vive, lo stile di vita, l’affitto e le spese fisse. Tuttavia, possiamo fare delle stime per capire quanto guadagnare per coprire le spese essenziali e mantenere un buon tenore di vita sia per un single che per una coppia.
Se consideriamo una città italiana di medie dimensioni, con costi di affitto non eccessivi e uno stile di vita moderato, possiamo stimare uno stipendio minimo necessario per una persona che vive da sola, da un minimo di 780 euro ad un massimo di 1350 euro al mese, diviso tra affitto, utenze, spesa alimentare, trasporti e altre spese. Per coprire tutte le spese e avere un piccolo margine per imprevisti e risparmio, un single dovrebbe avere uno stipendio netto di 1.200-1.500 € al mese.
Moltiplicando il valore mensile, lo stipendio minimo annuale per una persona single dovrebbe essere compreso tra 14.400 e 18.000 € netti all’anno. Vivere in coppia permette di dividere alcune spese, come l'affitto e le utenze, sempre se entrambi i partner lavorino o comunque abbiano una fonte di redito a cui attingere. quindi il costo della vita pro capite è più basso rispetto a vivere da soli. Per una coppia che vive insieme, ogni persona dovrebbe guadagnare 800-1.200 € netti al mese per coprire le spese essenziali e mantenere un piccolo margine di risparmio.
Moltiplicando per 12 mesi, il reddito minimo per ogni persona in coppia dovrebbe essere tra 9.600 e 14.400 € netti all’anno. Ovviamente, si tratta di stime approssimative che possono variare a seconda della città e delle scelte personali, ma rappresentano una buona base di partenza per valutare la sostenibilità economica del vivere da soli.
Le differenze tra città e regioni
I costi per andare a vivere da soli variano ovviamente da città a città. Per dare una stima approssimativa possiamo prendere a riferimento la ricerca stilata dall’Unione nazionale dei consumatori sulle città più care d’Italia per quanto riguarda gli ultimi dati sull’inflazione indicati dall’Istat.
Da questa indagine emerge che la città più cara d’Italia è Bolzano che, con l’inflazione tendenziale più alta, +2,5%, registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 724 euro a famiglia. Segue Siena, che registra il secondo più alto rialzo dei prezzi, ex aequo con Macerata, +2,1%, determina un incremento di spesa annuo pari a 536 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Trento, che con +1,8%, ha una spesa supplementare pari mediamente a 530 euro annui.
Appena fuori dal podio Rimini (+1,7%, pari a 462 euro), poi Treviso ex aequo con Padova (+1,7%, +437 euro per entrambe), al sesto posto Parma (+1,6%, +435 euro), poi Macerata (+2,1%, +423 euro), Pordenone (+1,7%, +415) e Ferrara (+1,5%, +408 euro). Chiude la top ten Imperia (+1,8%, +403 euro).
Per quanto invece riguarda le regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +2,1%, la più alta d’Italia tra le regioni è il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 597 euro su base annua. Segue il Veneto, dove la crescita dei prezzi dell’1,3% implica un’impennata del costo della vita pari a 324 euro, terzo il Friuli (+1,3% e +308 euro).
Quanti soldi mettere da parte prima di andare a vivere da soli
Prima di fare il grande passo e andare a vivere da soli, è importante mettere da parte una somma adeguata per coprire le spese iniziali e avere un fondo di sicurezza. Per l’affitto bisogna considerare la caparra da versare, solitamente equivale a 2-3 mesi di affitto e il mese di affitto corrente.
Se l’appartamento non è arredato, si dovranno anche considerare i costi di mobili e elettrodomestici di base (letto, cucina, lavatrice, ecc.). A questo poi aggiungere le spese per l'attivazione di luce, gas, acqua e internet sono spesso richieste all’inizio. Per essere ben preparato a vivere da solo, la somma complessiva da mettere da parte dovrebbe essere tra 4.850 e 8.700 €, includendo caparra, affitto, arredamento, attivazione delle utenze e un fondo di emergenza che consentirà di partire con tranquillità e affrontare eventuali imprevisti durante i primi mesi di indipendenza.
Quali sono le principali voci di spesa se si vuole vivere da soli
Vediamo da vicino quali sono le voci di spesa principali che incidono sulla scelta di andare a vivere da soli.
L’affitto
L'affitto rappresenta la spesa principale e varia molto a seconda della città e della zona. Secondo un’indagine di Tecnocasa, Milano è la città con i canoni di locazione mensili più elevati 800 € per un monolocale, 1100 € per un bilocale e 1480 € per un trilocale.
La caparra
La caparra (o deposito cauzionale) per l'affitto di un appartamento è una somma che l'inquilino deve versare al proprietario come garanzia in caso di danni all'immobile o mancato pagamento dell'affitto. L'importo della caparra è regolamentato e di solito è pari a due o tre mensilità dell'affitto. Così ad esempio, se l'affitto è di 800 € al mese, la caparra potrebbe essere compresa tra 1.600 € (2 mensilità) e 2.400 € (3 mensilità).
La caparra viene generalmente restituita alla fine del contratto, a condizione che non ci siano danni all'appartamento o arretrati da pagare.
Le bollette
Tra i costi che incidono sulla scelta di andare a vivere da soli, troviamo ovviamente le utenze per le fornitura di luce, gas e acqua. Secondo una recente analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, l’incidenza delle cosiddette “spese obbligate” sul totale dei consumi è in costante crescita: nel 2024, sfiora il 42% (è al 41,8% per l’esattezza), con un incremento del +5,2% rispetto al 1995 (36,6%). Secondo lo studio, nel 2024, su un totale di circa 21.800 euro pro capite di consumi all’anno, oltre 9mila euro se ne vanno per il complesso delle spese obbligate, con un +348 euro rispetto al 2019.
Tra questi costi, la parte da leone è la voce abitazione (4.830 euro), al cui interno assume un peso proprio l’aggregato energia, gas e carburanti con 1.721 euro.
A conti fatti, secondo le analisi della società Unoenergy, le bollette costano annualmente per un single circa 530,00 euro per l’elettricità, 694 euro all’anno per le coppie e 886 euro per le famiglie.
Quando gli italiani vanno a vivere da soli
In Italia, l'indipendenza economica dei giovani arriva più tardi rispetto ad altri Paesi, e una delle principali cause è il costo elevato degli alloggi. Questo fattore, unito alla dinamica dei salari stagnanti e alle difficoltà del mercato del lavoro, rende difficile per molti giovani lasciare la casa dei genitori prima dei 30 anni. Uno dei motivi per cui l'accesso all'indipendenza economica è ritardato è la dinamica salariale. Gli stipendi medi dei giovani italiani sono tra i più bassi d'Europa. Spesso i giovani iniziano con contratti precari o stage mal pagati, con scarse opportunità di crescita economica nei primi anni di lavoro. Questo rende difficile affrontare spese come l'affitto o un mutuo, alimentando il fenomeno del ritardo nell'uscita di casa.
È possibile vivere da soli con pochi soldi?
Andare a vivere da soli con pochi soldi è senza dubbio una sfida, ma con una pianificazione attenta e una gestione oculata del budget, può diventare una scelta realizzabile. Appare essenziale stilare un piano di risparmio con un’attenta pianificazione del budget personale. Poi si devono mettere in pratica una serie di consigli per risparmiare mensilmente. Ad esempio chi è single può pensare di condividere l’appartamento con un amico, scegliendo magari una zona meno centrale che solitamente offre affitti più convenienti rispetto al centro. Limitare i pasti fuori casa, magari portandosi in ufficio la classica schiscetta preparata da casa può fare la differenza sulla spesa alimentare. Infine, lascia la macchina a casa e prendi i mezzi….magari ci vorrà più tempo per spostarsi e raggiungere il posto di lavoro ma il portafoglio ringrazierà.