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4 Ottobre 2024
9:00

Qual è la differenza tra impresa e startup innovativa?

Spesso usati come sinonimi, in realtà i termini di impresa e start up sono diversi. Vediamo nel dettagli di cosa si tratta e le differenze.

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Qual è la differenza tra impresa e startup innovativa?
Esperta in Diritto Tributario
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Impresa e startup sono due termini che spesso vengono confusi ma in realtà sono diversi. L’impresa nella sua nozione tradizionale opera con un modello di business consolidato e una crescita graduale, mentre la startup innovativa è focalizzata su un'innovazione continua, con un approccio più sperimentale e orientato alla rapida espansione.

Inoltre nell'impresa ci sono soci e dipendenti, mentre la startup è formata da fondatori e partner. Andiamo nei dettagli e scopriamo la nozione di impresa e quella di start up, facendo delle ulteriori distinzioni sulle tipologie oggi presenti dell'una e dell'altra, scoprendo le differenze sostanziali.

Cos’è un’impresa

Nel codice civile italiano non viene fornita una definizione esplicita di "impresa", ma piuttosto viene definito l'imprenditore che ai sensi dell'art. 2082 del Codice civile è colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata finalizzata alla produzione o scambio di beni o servizi.

Un'impresa è un'organizzazione economica che svolge attività produttive o commerciali, con l'obiettivo di produrre e scambiare beni o servizi, generalmente a scopo di lucro. In termini giuridici, un'impresa è l'attività economica organizzata e continuativa che viene esercitata dall'imprenditore (come descritto nell'art. 2082 del Codice Civile italiano).

Le caratteristiche principali di un'impresa è che sia tratta di un’attività economica organizzata. Inoltre ha scopo di lucro visto che la maggior parte delle imprese ha come obiettivo principale la generazione di profitto attraverso la vendita dei beni o dei servizi che produce. L'impresa non si limita a operazioni occasionali, ma svolge un'attività economica in modo stabile e continuativo.

Tipologie di impresa

Le imprese possono essere classificate in base a diversi criteri. In base al tipo di attività, ci possono essere imprese industriali, commerciali, artigianali, agricole o di servizi.

  • Impresa industriali: si occupano della produzione di beni materiali su larga scala attraverso la trasformazione di materie prime. Operano nei settori manifatturiero, energetico, edilizio, chimico, metallurgico, ecc. Sono industriali ad esempio le fabbriche automobilistiche, industrie tessili, aziende siderurgiche, raffinerie di petrolio.
  • Impresa commerciale: si concentrano sulla compravendita di beni, agendo come intermediari tra produttori e consumatori. Non trasformano i beni, ma si occupano della loro distribuzione. Esempi ne sono negozi al dettaglio, catene di supermercati, distributori all'ingrosso, piattaforme e-commerce.
  • Imprese artigianale: sono caratterizzate da una produzione manuale o semiautomatica di beni. Le dimensioni sono solitamente ridotte e si basano sulle abilità personali dell'artigiano. Esempi ne sono i laboratori di ceramica, calzolai, orafi, imprese di falegnameria, sartorie.
  • imprese agricole: si occupano della coltivazione della terra, dell'allevamento di animali e della produzione di prodotti agricoli e zootecnici. Possono essere coinvolte anche in attività connesse, come la trasformazione o la vendita dei propri prodotti. Esempi ne sono aziende agricole, fattorie, imprese di agricoltura biologica, allevamenti di bestiame.
  • imprese di servizi: non producono beni materiali, ma forniscono attività o prestazioni destinate a soddisfare le esigenze di individui o altre imprese. Questi servizi possono variare dall’assistenza tecnica all'intrattenimento, fino alla consulenza professionale. Esempi ne sono aziende di consulenza, banche, assicurazioni, società di trasporti, imprese di pulizia, agenzie pubblicitarie.

In base alle dimensioni, si distinguono in piccole, medie o grandi imprese, spesso in base al numero di dipendenti o al volume d'affari.

  • impresa piccola dimensioni: opera su scala ridotta, spesso a livello locale, con una gestione familiare o individuale e ha fino a 50 dipendenti.
  • impresa media dimensione: opera su scala più ampia rispetto alle piccole imprese, con una maggiore struttura organizzativa. Possono avere un impatto a livello regionale o nazionale e tendono a essere più complesse nella gestione. Hanno in genere tra 50 e 250 dipendenti.
  • impresa grandi dimensioni: opera su scala nazionale o internazionale, con strutture organizzative complesse, risorse ingenti e una vasta gamma di prodotti o servizi. Hanno in genere più di 250 dipendenti.

Infine le imprese si distinguono per forma giuridica, potendo esserci imprese individuali, società di persone (es. società in nome collettivo, società in accomandita semplice) o società di capitali (es. società a responsabilità limitata, società per azioni).

  • imprese individuali: è la forma più semplice e comune per avviare un'attività. È gestita da una sola persona, l’imprenditore, che ha la piena responsabilità dell’impresa. Diversa quindi dalla nozione di impresa collettiva. 
  • snc: acronimo di società in nome collettivo è una forma di società di persone in cui tutti i soci sono ugualmente responsabili per la gestione dell’impresa e rispondono solidalmente e illimitatamente con il proprio patrimonio personale per le obbligazioni societarie.
  • sas: acronimo di società in accomandita semplice, la S.a.s. è un altro tipo di società di persone, ma si distingue dalla S.n.c. per la presenza di due categorie di soci: i soci accomandatari, che hanno responsabilità illimitata e si occupano della gestione, e i soci accomandanti, che rispondono solo nei limiti della quota conferita.
  • srl: acronimo di società a responsabilità limitata è una società di capitali in cui la responsabilità dei soci è limitata al capitale investito.
  • spa: acronimo di società per azioni,  una società di capitali caratterizzata da un capitale sociale suddiviso in azioni. È solitamente utilizzata per grandi imprese o per aziende che vogliono accedere ai mercati finanziari.

Cos’è una startup

Start up è un’impresa emergente che si trova nella fase iniziale del ciclo di vita aziendale. Queste organizzazioni temporanee puntano sull'innovazione e sono progettate per sviluppare un modello di business ripetibile e scalabile. Il contesto in cui il termine viene utilizzato può influenzare il suo significato, ma in generale, rappresenta le fasi iniziali di avviamento di impresa.

Quando si parla di startup si fa riferimento il più delle volte alle startup innovative, ossia aziende di nuova costituzione che vendono prodotti o servizi ad alto contenuto tecnologico. Si concentrano sull’innovazione e sull’applicazione di nuove tecnologie per risolvere problemi esistenti o creare nuovi servizi e prodotti. Queste startup sono spesso orientate alla crescita rapida e alla scalabilità, operando in settori come la biotecnologia, l’intelligenza artificiale, la fintech, ecc.

Una startup innovativa è un’impresa giovane, con caratteristiche di innovazione tecnologica, orientata allo sviluppo di nuovi prodotti o servizi, spesso con un potenziale di crescita elevato. In Italia, le startup innovative sono disciplinate dal Decreto Legge 179/2012 (Decreto Crescita 2.0), che offre incentivi e agevolazioni per favorire l'innovazione e la crescita economica.

Per essere qualificata come startup innovativa, l'impresa deve rispettare alcuni requisiti specifici stabiliti dalla legge che sono:

  • Costituzione recente da meno di 5 anni.
  • Sede in Italia o in uno Stato dell'Unione Europea, con una sede operativa in Italia.
  • Oggetto sociale deve avere come scopo esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
  • Fatturato annuo non deve superare i 5 milioni di euro.
  • Non deve aver distribuito utili.
  • Investimento in ricerca e sviluppo almeno il 15% del fatturato o impiegare personale altamente qualificato (almeno 1/3 del team deve essere in possesso di un dottorato o master oppure almeno 2/3 devono avere una laurea magistrale) o possedere diritti su brevetti o software registrati.

La startup deve essere costituita con un atto costitutivo e uno statuto redatti per atto pubblico oppure, per SRL, anche online, attraverso la firma digitale senza ricorrere a un notaio. Successivamente l'impresa deve essere registrata presso la sezione speciale delle startup innovative del Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio. La startup deve autocertificare il possesso dei requisiti per essere considerata una "startup innovativa". Infine è necessario inviare telematicamente tutti i documenti richiesti, inclusi l'atto costitutivo, lo statuto e la dichiarazione che attesti il rispetto dei requisiti normativi.

Le tipologie di startup in Italia

Oltre alle start up innovative, abbiamo altre tipologie di startup che possono essere classificate in diverse categorie in base alle loro caratteristiche e modalità di creazione.

  • Newco: (diminutivo di "new company") è una nuova società creata per gestire una parte specifica del business di un'azienda più grande, spesso in difficoltà. Questo avviene frequentemente durante processi di ristrutturazione o quando l’azienda madre decide di separare una divisione per renderla autonoma.
  • Spin-off: si tratta di una nuova entità creata dalla separazione di un ramo di un'azienda già esistente. Questo tipo di startup viene avviato quando un’azienda decide di trasformare una divisione interna in una società autonoma, per concentrarsi su un'opportunità di mercato o su un settore specifico.
  • Startup autentiche: si tratta di imprese innovative nate solitamente in settori tecnologici emergenti, come l'elettronica e l'informatica, in fasi di rapido sviluppo tecnologico. Queste startup si basano su idee innovative, soluzioni disruptive e tecnologie all'avanguardia.Startup derivate da università o ricerca: categoria comune di startup, spesso legata alle spin-off, è quella delle startup che derivano da progetti di ricerca accademica o scientifica.

Che differenza c’è tra startup e impresa

La differenza principale tra un'impresa tradizionale e una startup innovativa risiede in diversi aspetti legati alla struttura, agli obiettivi e al funzionamento.

Un'impresa è un'organizzazione economica che produce beni o servizi per il mercato con lo scopo di generare profitti e operano in qualsiasi settore (commercio, servizi, produzione) e hanno generalmente una struttura consolidata, con obiettivi di crescita stabili e modelli di business già definiti e testati. Una startup innovativa, invece, è un'impresa giovane e dinamica che sviluppa prodotti o servizi nuovi, spesso con un forte contenuto tecnologico o di innovazione. Le startup nascono con l'intento di affrontare mercati emergenti o di creare nuove nicchie di mercato.

Un aspetto su cui divergono è l’obiettivo di crescita. Mentre difatti l’impresa tradizionale cerca una crescita stabile e sostenibile, consolidando la propria posizione nel mercato, la startup innovativa punta a una crescita rapida, spesso esponenziale, mirando a scalare velocemente il mercato. L’impresa tradizionale inoltre  può avere un modello di business già consolidato e non sempre basato sull'innovazione. La startup innovativa invece si fonda sull'innovazione, spesso tecnologica, e cerca di sviluppare soluzioni nuove o migliorare significativamente quelle esistenti.

Infine, l’impresa tradizionale ha una struttura più rigida e gerarchica, con processi e funzioni ben definiti. La startup innovativa invece è più flessibile, con una struttura spesso fluida e adattabile alle necessità del mercato e alle fasi di crescita.

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