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19 Giugno 2024
11:00

Premierato, il Senato ha approvato il ddl: ecco come funziona la riforma

L’elezione diretta a suffragio universale del Presidente del Consiglio dei ministri in carica per 5 anni, prima della sua approvazione definitiva, dovrà rispettare così il bicameralismo perfetto del nostro ordinamento e fare la “navetta”, ovverosia la spola tra i due rami del Parlamento.

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Premierato, il Senato ha approvato il ddl: ecco come funziona la riforma
Dottoressa in Giurisprudenza
Premierato: arriva il sì del Senato ma ecco come funziona

Via libera del Senato alla riforma costituzionale del premierato nella giornata di ieri, martedì 18 giugno 2024, con 109 voti favorevoli, 77 contrari e un astenuto

L’elezione diretta a suffragio universale del Presidente del Consiglio dei ministri è il nodo cruciale.

Non sono mancate le polemiche all’approvazione del disegno di legge discusso in prima battuta lo scorso novembre.

L'approvazione definitiva è attesa però alla Camera ,cui ora passa l'esame, dal momento che il ddl sul premierato dovrà rispettare il bicameralismo perfetto del nostro ordinamento e fare la “navetta”, ovverosia la spola tra i due rami del Parlamento.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede l riforma costituzionale.

L’elezione del Presidente del Consiglio

L’elezione del Presidente del Consiglio dei ministri, ormai nel lessico comune chiamato “premier” riprendendo l’esperienza legislativa anglosassone, è senza dubbio la parte cruciale della riforma costituzionale.

Il Premier potrebbe essere eletto a suffragio universale, ovvero direttamente dai cittadini italiani, contrariamente a quanto previsto adesso poichè la sua elezione è rimessa nelle mani del Presidente della Repubblica.

Il mandato del Presidente del Consiglio dei ministri durerebbe 5 anni allo scopo di assicurare una continuità temporale al proprio mandato.

La cessazione del mandato decreterebbe lo scioglimento delle Camere.

La norma anti-ribaltone

Nel caso in cui il Premier dovesse rassegnare le proprie dimissioni, sarebbe facoltà del Presidente della Repubblica assegnare all’uscente il compito di formare un nuovo Governo.

Tutelare la stabilità del Paese è comunque una priorità e per questo motivo il Presidente della Repubblica potrebbe affidare questo compito, in alternativa, a un parlamentare collegato al Presidente del Consiglio dimessosi.

L’elezione del Presidente della Repubblica e i suoi poteri

I grandi elettori entro i primi 6 mesi – non più nei primi 3 scrutini – sarebbero chiamati a eleggere il Presidente della Repubblica, raggiungendo i ⅔ dei voti espressi.

Il Presidente della Repubblica non avrebbe più il potere di nominare il Premier ma potrà provvedere alla nomina dei suoi ministri, scegliendo entro la cerchia segnalata dal Presidente del Consiglio in carica.

Addio alla controfirma

Gli atti del Presidente della Repubblica potrebbero non necessitare più della controfirma da parte del governo.

Allo stato attuale ecco gli atti che ne necessitano: la nomina del Presidente del Consiglio dei ministri, la nomina dei Giudici della Corte Costituzionale, l’atto con cui vengono concesse la grazia e la commutazione della pena, così come il decreto che indice l’elezione e i referendum, infine il rinvio alle Camere delle leggi e i messaggi al Parlamento.

Stop ai Senatori a vita

La riforma costituzionale intende abolire il potere di nomina dei 5 senatori a vita rimessa nelle mani del Quirinale.

Ciò non intaccherebbe quelli attualmente in carica che continuerebbero a permanere, così come non ostacolerebbe tale incarico per i Presidenti della Repubblica al termine del settennato.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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