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21 Marzo 2024
17:00

Perché diffondere la cultura della salute e sicurezza del lavoro nelle scuole è un obiettivo primario

La cultura della salute e sicurezza sul lavoro deve essere posta sempre più al centro dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento degli studenti italiani. Ecco perché l'impegno degli orientatori, dei professori che si occupano dei PCTO e dei Consulenti del Lavoro in tal senso persegue un obiettivo primario per il futuro dei lavoratori italiani.

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Perché diffondere la cultura della salute e sicurezza del lavoro nelle scuole è un obiettivo primario
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Perche diffondere la cultura della salute e sicurezza del lavoro nelle scuole e un obiettivo primario

I giovani di oggi sono i lavoratori del domani, i giovani di oggi sono gli imprenditori e datori di lavoro del domani. Per tale motivo diffondere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro è un obiettivo primario dei percorsi di acquisizione delle competenze trasversali e l'orientamento degli studenti italiani.

E' una banalità dirlo ma chi subisce un infortunio è esclusivamente un lavoratore. Che sia dipendente o lavoratore autonomo.

Non è purtroppo banale dire che secondo i dati dell'Inail, più del 50% degli infortuni sul lavoro sono dovuti ad errore del lavoratore, per non corretto utilizzo delle procedure in materia di sicurezza o uso errato delle attrezzature di lavoro.

Anche chi sta leggendo questo contributo, lo sta facendo usando, o per meglio dire guardando con i propri occhi un cellulare o PC, sta usando un videoterminale. Per la tutela della propria salute occorrerebbe, in ambito lavorativo e non, osservare una pausa di 15 minuti ogni ora di esposizione all'uso di un dispositivo, che sia cellulare o PC, un videoterminale. Ma in quanti lo ignorano o sottovalutano?

Questo pericolo per la propria salute non viene adeguatamente percepito dai lavoratori. Nel caso del videoterminale è definito un rischio basso, ma ci sono tante mansioni svolte che hanno rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro più elevati. E molto più pericolosi proprio per la vita.

Il Testo Unico per la salute e sicurezza sul lavoro viene percepito come un incubatore di obblighi di legge che ricade sul datore di lavoro, spesso disapplicati e sottovalutati da quest'ultimo, ma contiene anche obblighi del lavoratore. E rispettarli è importantissimo.

Ma soprattutto, gli obblighi di informazione e formazione dei lavoratori, in particolare nella mansione che il lavoratore svolge o svolgerà, sia dalla parte del datore di lavoro che dalla parte del lavoratore, vengono affrontati come una scocciatura da parte di entrambi. O non vengono proprio affrontati.

Ebbene, ciò che deve nascere nell'essere umano, in particolare nello studente, nel giovane che si approccia al lavoro, è una cultura della propria salute e sicurezza sul lavoro che precede il lavoro stesso, inteso come prestazione lavorativa, e la propria retribuzione, il famoso stipendio netto in tasca.

Non vale la pena guadagnare da un lato ed esporsi a rischi sulla propria salute e sicurezza dall'altro lato, anche perché quando poi succede una tragedia, quella succede ad una sola persona, che è il lavoratore. Il datore di lavoro è responsabile? pagherà, ma rimane in vita. Il lavoratore no.

Per favorire la diffusione della cultura in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli studenti, il MIUR è intervenuto con un obbligo formativo.

I percorsi di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento ex Alternanza scuola-lavoro) prevedono obbligatoriamente una formazione generale in materia di "Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro" ai sensi del Decreto Legislativo n. 81/08, che è il Testo Unico della Salute e Sicurezza sul lavoro.

Il corso del MUIR in collaborazione con l'Inail, che è appunto l'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, è composto da 7 moduli con test intermedi, ed è in modalità e-learning. Il titolo è “Studiare il lavoro”- La tutela della salute e della sicurezza per gli studenti lavoratori in Alternanza Scuola Lavoro. Formazione al Futuro". Il corso è destinato agli studenti del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori.

Nella stessa direzione, ma nei confronti di chi è già datore di lavoro e chi è già lavoratore, viaggia il Ministero del Lavoro che sta ponendo una forte attenzione nel contrasto delle irregolarità ed omissioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro nelle aziende, inasprendo gli aspetti sanzionatori in caso di violazioni.

Encomiabile l'impegno dei Consulenti del Lavoro in materia di orientamento. Come professionisti e ordine professionale si stanno impegnando nella diffusione di una corretta cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso azioni di orientamento sia nelle scuole delle provincie italiane che nelle varie tappe del Salone dello Studente in Italia. Protagonista di questo orientamento capillare e intensivo è l'Associazione giovani dei Consulenti del lavoro Nazionale e quella provinciale territorialmente competente.

I giovani Consulenti del lavoro si recano nelle scuole e parlano ai giovani di lavoro etico, di lavoro regolare, di come si assume un lavoratore, di come funziona un contratto di lavoro. E parlano anche e soprattutto della salute e sicurezza sul lavoro, di cosa bisogna fare per lavorare in sicurezza, proprio nella prima esperienza lavorativa della propria vita. I giovani studenti apprezzano perché imparano a conoscere i propri diritti ed i propri doveri, spesso rivolgono ai professionisti le più variopinte domande.

In questa direzione, i giovani Consulenti del Lavoro hanno anche organizzato, a Castellammare di Stabia, una partita di beneficenza sfidando la Nazionale Attori in una partita denominata "Un calcio agli Infortuni sul lavoro" con un pubblico di studenti delle scuole.

Ecco, in un mondo digitalizzato dove anche la figura dei creator divulgatori ha la sua importanza tra i giovani, occorre favorire eventi piacevoli, anche artistici, con lo sfondo della salute e sicurezza sul lavoro.

Ma occorre, soprattutto, intensificare i percorsi nelle scuole con azioni di orientamento sempre più importanti.

Nelle scuole è diventata obbligatoria la figura dell'orientatore ed è stata creata una piattaforma digitale unica per l'orientamento, che si definisce come "Un mondo di servizi digitali per accompagnare ragazze e ragazzi nel percorso di crescita, per aiutarli a fare scelte consapevoli e a coltivare e far emergere i loro talenti". E tale percorso coinvolge le famiglie degli studenti. Un ottima cosa, perché nelle famiglie i genitori sono già lavoratori e quindi diretti interessati anche di orientamenti in materia di salute e sicurezza su lavoro.

Occorre favorire, in tal senso, una cooperazione tra scuola, professionisti e aziende, un incontro sempre più trasversale, tra le competenze degli studenti, l'offerta formativa, i professionisti e la domanda di lavoro, per consentire una scelta informata e consapevole del percorso di studio o professionale da intraprendere, quindi le politiche attive del lavoro, ma anche una consapevolezza dei propri diritti e doveri, soprattutto quelli fondamentali come il lavoro regolare ed il lavoro in sicurezza.

E' sempre più presente, tra l'altro, se rivolgiamo uno sguardo ampio al mondo del lavoro, un discostamento tra offerta di lavoro e domanda di lavoro, con molte aziende che non trovano i lavoratori in possesso delle competenze a loro richieste. In tal senso, la scuola ha una grande occasione di favorire l'occupazione dei propri studenti, occasione che viene appunto sempre più colta con il PCTO e l'orientamento.

E' importante che queste competenze richieste dalle aziende siano trasferite ai giovani, direttamente nelle scuole, con azioni di orientamento (informative ma, perché no, anche formative) in sinergia con i professionisti come i Consulenti del Lavoro, come sta avvenendo, e che l'orientamento si fondi proprio sull'acquisizione primaria di una cultura del lavoro e della salute e sicurezza sul lavoro. Perché vale la pena solo guadagnare lavorando, non perderci la salute.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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