5 Gennaio 2024
17:00

Mercato libero dell’energia: cosa bisogna sapere

Il mercato tutelato per gas ed elettricità sta per terminare e quasi tutti dovranno passare al mercato libero nel corso del 2024. Vediamo nel dettaglio cosa sono mercato tutelato e mercato libero, chi dovrà fare il cambio e quale di questi due sia più conveniente.

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Mercato libero dell’energia: cosa bisogna sapere
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Il mercato tutelato di gas ed elettricità sta per terminare e presto molte persone dovranno passare al mercato libero. La ragione è che si vuole arrivare a un mercato con un una buona concorrenza, idonea ad abbassare i prezzi e, al contempo, ad aumentare la qualità dei servizi offerti ai consumatori.

Cosa si intende per mercato libero e mercato tutelato?

In pratica, la cifra che si deve pagare quando si riceve la bolletta del gas o dell'elettricità, è determinata dal mercato, il quale può appunto essere libero o tutelato.

Cos’è il mercato tutelato?

Essere nel mercato tutelato significa che lo Stato contratta il prezzo dell’energia con i venditori. Più precisamente, è l’ente statale ARERA, cioè l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, a portare avanti la trattativa.

In questa trattativa c’è un prezzo di riferimento che prende il nome di Prezzo Unico Nazionale dell’Energia Elettrica (PUN). Si tratta di un prezzo medio dell’energia, il quale serve per tutelare i consumatori e garantire al contempo guadagni equi alle aziende. In sostanza è sempre il mercato a fare il prezzo, ma con un filtro: l’ARERA.

Facciamo un esempio per capire questo concetto: ipotizziamo che ci siano tre aziende che vendono energia e che una di queste abbia un prezzo di 5€, un’altra di 10€ e l’ultima di 15€. A questo punto il PUN sarà di 10€ (la media). Di conseguenza, il prezzo applicato nel mercato tutelato ruoterà intorno a questa cifra e verrà però contrattato ogni tre mesi in base a come varia il PUN.

Chiaramente, in realtà, il calcolo del PUN è una media ponderata ed è più articolato di così. Ma il concetto è questo: una media.

Cos’è il mercato libero?

Essere nel mercato libero, invece, implica che non ci sia nessuno non a contrattare al posto dei consumatori. Di conseguenza occorrerà guardare le offerte dei vari operatori in modo tale da essere nelle condizioni di scegliere le più convenienti.

Riprendiamo l’esempio di prima per capire meglio (dove il PUN era di 10€ e nel mercato tutelato il prezzo dell’energia sarebbe quindi stato vicino a questa cifra). Ecco, nel mercato libero sono i consumatori a scegliere il fornitore e, quindi, se comprare l’energia a 5, a 10 o a 15€.

Ovviamente, con il mercato libero si può scegliere il prezzo più basso.

Qual è il rischio del mercato libero?

Il rischio è che se non si presta attenzione ci si potrebbe ritrovare a pagare cifre molto elevate. Se, infatti, nel mercato tutelato c’è l’ARERA a garantire cifre nella media (quindi non la più bassa, ma nemmeno cifre astronomiche), con il mercato libero, se non si sta attenti a tenere sotto la lente d'ingrandimento il mercato, potrebbero arrivare brutte sorprese.

Ad ogni modo, il mercato libero è libero proprio perché si può sottoscrivere il contratto che si vuole. È quindi possibile scegliere sia un prezzo fisso, bloccato per un certo periodo in base alla proposta dei gestori, sia un prezzo variabile, cioè che varia in base alle oscillazioni del prezzo sul mercato dell’energia. È intuitivo capire che quest’ultima è la situazione più rischiosa. Nel mercato tutelato questa possibilità di scegliere tra fisso e variabile non esiste perché, come già detto prima, fa tutto lo Stato.

Alla luce di queste informazioni si potrebbe pensare che convenga fare un contratto a prezzo fisso nel mercato libero per assicurarsi il prezzo migliore. La strada è effettivamente questa, però il problema è che se dovesse scadere il contratto e il prezzo dovesse cambiare si può rischiare di ritrovarsi a pagare prezzi molto alti. Quindi, quello che si deve fare è controllare le scadenze, guardare il prezzo del mercato e, se necessario, cambiare gestore per scegliere sempre i prezzi più convenienti.

Chiaramente, nel mercato libero i contratti a prezzo fisso costano generalmente di più rispetto al variabile. La ragione è la garanzia che questo tipo di contratto comporta: qualsiasi cosa accada nel mondo (guerre e pandemie per esempio), per i mesi coperti dal contratto il prezzo non potrà cambiare.

Quale mercato conviene di più?

A oggi i dati forniti da ARERA ci dicono che il mercato libero costa di più ai consumatori. Questo va un po’ in contraddizione con quanto detto prima, ma la motivazione c’è: è vero che se si analizza il dato di quanto le persone spendono in energia nel mercato libero, pagano effettivamente di più. Ma questo, probabilmente, è dovuto anche al fatto che molte persone non sanno come approcciarsi al mercato libero.

Per esempio, molte persone accettano offerte poco convenienti nonostante ne esistano di più economiche, oppure, dimenticano la scadenza del contratto e si ritrovano a pagare costi più alti perché nel frattempo il prezzo è cambiato.

Tornando al nostro esempio, è un po’ come se non riuscissero a trovare il fornitore che vende l’energia a 5€, e magari nemmeno quello che vende a 10€, nonostante esistano. Mentre quello che vende a 15€ sì, perché magari è più aggressivo nel marketing. A questo punto il rischio è quello di fare un contratto con chi vende l’energia a 15€, mentre nel tutelato il prezzo sarebbe stato di 10€.

La risposta a “quale conviene di più?” è quindi “dipende”. Infatti, se si è consumatori consapevoli che sanno cercare le giuste offerte, può essere più conveniente il mercato libero. Altrimenti, se si è poco pratici con queste cose, può essere più conveniente il mercato tutelato.

Perché sarà eliminato il mercato tutelato?

L’obiettivo è interrompere definitivamente il monopolio dello Stato sul mercato dell’energia. Questo processo è cominciato nel 1996, quando l’UE fece una direttiva per richiedere a tutti gli stati membri di garantire la libera concorrenza sul mercato dell’energia, in modo da ottenere più aziende a offrire questo servizio e per mantenere quindi prezzi più competitivi e servizi migliori. Il risultato, nel lungo periodo, sarà più soddisfazione dei consumatori e un’economia più sana, o almeno così si spera.

Cosa occorre fare?

La prima cosa da fare è controllare se già si è nel mercato libero, perché in realtà gran parte degli italiani ci sono già. Al mercato tutelato risultano “solo” 9 milioni di famiglie. Ad ogni modo, chi è ancora nel mercato tutelato dovrà passare al libero entro:

  • 10 gennaio per il gas;
  • Primo luglio per l’elettricità.

Cosa succede se non si fa nulla?

In realtà si può anche non fare nulla. In questo caso:

  • Per il gas si resterà con l’operatore che già si ha, con un’offerta simile al tutelato;
  • Per l’elettricità, invece, si viene assegnati all’operatore che vincerà un’asta territoriale.

Sono tutti costretti a passare al mercato libero?

No, in realtà non tutte le 9 milioni di famiglie ancora nel mercato tutelato dovranno per forza passare al mercato libero, lo dovranno fare solo la metà di esse. Questo perché sono esentate (al momento) le famiglie considerate vulnerabili. Per esempio, ciò vale per le persone con più di 75 anni e per le persone in gravi situazioni economiche.

In conclusione, non c’è particolare fretta. Occorre valutare con calma le offerte dei vari operatori e cercare di fare un contratto che sia conveniente. Oppure, si può anche non fare nulla, e in questo caso succederà quello che dicevamo prima.

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Sasha Rizzo
Creator
Sono nato l’11 novembre del 1996 a Novi Ligure e ho la passione per l’economia fin da ragazzino. Infatti, ho frequentato ragioneria alle superiori e mi sono laureato a Genova in Economia Aziendale per poi specializzarmi in Management con la Magistrale. Oggi, con Lexplain ho unito la passione per l’economia a quella per la divulgazione.
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