Il Consiglio dei Ministri ha licenziato questa mattina lo schema del decreto-legge per reprimere le condotte violente negli ospedali, si rischia l'arresto in flagranza (anche differita) e la multa fino a 10.000 euro.
Le aggressioni contro i medici, infatti, stanno dilagando rapidamente negli ospedali italiani e mettendo a rischio la salute dei pazienti, ma anche l’incolumità del personale sanitario.
La previsione intende rispondere al fenomeno delle aggressioni ai danni dei professionisti sanitari, contrastando il danneggiamento dei beni necessari all’assistenza sanitaria.
Aggressioni ai medici, ecco le misure urgenti contro il fenomeno
Il Consiglio dei Ministri si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi e sul tavolo del governo si è discusso anche delle “Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria”.
La disposizione consta di uno schema di decreto legge che intende reprimere i fenomeni violenti negli ospedali italiani, ai danni dei professionisti socio-sanitari e dei beni mobili e immobili nelle strutture.
Le misure principali contenute nello schema sono diverse e d’impatto.
Per chiunque compie atti violenti contro i sanitari oppure danneggia i beni destinati all’assistenza sanitaria è previsto l’arresto in flagranza.
In presenza di videoregistrazioni o foto che attestino il reato, è possibile anche l’arresto in flagranza differita.
Chiunque danneggia i beni situati all’interno delle strutture sanitarie rischia l’arresto fino a 5 anni e una multa fino a 10.000 euro.
Cosa prevedono i 5 articoli del decreto
Articolo 1 (Modifiche all’articolo 635 del codice penale)
Chiunque, all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semi-residenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall'articolo 583-quater (lesioni a danno di esercenti la professione sanitaria), distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro. Se il fatto è commesso da più persone riunite, la pena è aumentata.
Articolo 2 (Modifiche agli articoli 380 e 382-bis del codice di procedura penale)
Viene previsto l'arresto obbligatorio in flagranza di reato ed estesa la disposizione in tema di flagranza differita, ove il reato sia ripreso da "documentazione video-fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l'arresto sia compiuto non oltre li tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto”.
Articolo 3 (Misure applicative dell'articolo 7 della legge 14 agosto 2020, n. 113)
Le misure di prevenzione agli episodi di aggressione detteranno apposite linee guida.
Articolo 4 (Clausola di invarianza finanziaria)
Dalle disposizioni presenti nel decreto non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Articolo 5 (Entrata in vigore)
Il decreto entra in vigore il giorno successi alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Controlli maggiori negli ospedali
Tra le novità indicate all’interno delle misure urgenti di cui allo schema del decreto-legge omonimo, vi è anche la garanzia di “un maggiore controllo all'interno delle strutture ospedaliere”.
Il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'Interno, sarà chiamato ad adottare maggiori controllo a tutela dei professionisti sanitari, socio-sanitari e delle infrastrutture.
Tra queste saranno previste anche specifiche linee di indirizzo per l’utilizzo dei dispositivi di videosorveglianza negli ospedali, operanti nel rispetto della disciplina privacy,