Il Media Freedom Act è stato approvato a larga maggioranza dagli europarlamentari riunitisi a Strasburgo. Il Parlamento europeo ha dato il via libera alle nuove regole a tutela della libertà dei media, assicurando la posizione e l’indipendenza dei giornalisti.
La legge sulla libertà di stampa arriva all’indomani delle esigenze espresse da parte dei cittadini europei in occasione della Conferenza sul futuro dell’Europa (COFE), quali: prevenire i monopoli mediatici, le ingerenze politiche ed economiche nel settore editoriale, ma anche assicurare una concorrenza leale nel settore dei media.
Vediamo cosa prevede e la legge europea sulla libertà dei media.
Libertà dei media sulle grandi piattaforme online
Il Media Freedom Act è la nuova legge sulla libertà di stampa approvata dal Parlamento Ue, volta al contrasto della disinformazione sulle piattaforme online e sui social network.
I grandi scenari social come Facebook, Instagram e X dovranno fare i conti con il nuovo meccanismo introdotto la legge per la libertà dei media, poiché non sarà più possibile eliminare o bannare in maniera arbitraria i contenuti mediatici pubblicati.
Le piattaforme, infatti, dovranno distinguere i media in due categorie: fonti dipendenti e fonti indipendenti, dopodichè sarà necessario informare i proprietari delle misure che il social intende adottare.
La fonte media avrà a questo punto 24 ore di tempo per replicare e, soltanto qualora ciò non avvenisse, il social potrebbe provvedere alla limitazione o rimozione dei contenuti che violano le loro linee guida.
Le fonti dipendenti e indipendenti potranno tuttavia presentare un reclamo e richiedere la risoluzione della controversia in via extragiudiziale al Comitato europeo per i servizi media che, introdotto dal nuovo quadro normativo, sarà composto da regolatori nazionali.
Tutela dei giornalisti e dell’indipendenza editoriale
Tra le novità introdotte dal nuovo assetto normativo, vi sono le regole a tutela del lavoro dei giornalisti e dell’indipendenza editoriale dei media pubblici.
Le forze dell’ordine e le autorità avranno il divieto di arrestare, sanzionare, perquisire, installare software intrusivi e altri mezzi coercitivi che possano valere da pressione psicologica e ingerenza sui giornalisti e sui responsabili editoriali.
Con riguardo ai software spia, invece, la loro applicazione dovrà essere valutata in base al caso concreto ed esclusivamente in forza di un’autorizzazione proveniente dall’Autorità giudiziaria.
Questo intervento potrà essere giustificato solo alla luce di compravate necessità urgenti volte all’attività di indagine per assicurare alla giustizia l’autore del reato per cui si rischi la pena detentica.
I soggetti interessati, tuttavia, al termine della sorveglianza dovranno essere informati dell’azione e potranno rivolgersi innanzi al Tribunale per contestarne l’utilizzo.
Maggiore trasparenza per i media
Stando alla nuova legge a tutela della libertà di stampa, il pubblico avrà diritto a ottenere maggiore informazione sulla proprietà dei media.
Questo significa che tutte le testate giornalistiche e i prodotti editoriali dovranno pubblicare su una banca dati nazionale le informazioni sui proprietari e se via sia una partecipazione (diretta o indiretta) da parte dello Stato.
Ulteriormente, le fonti di informazione dovranno rendere noto in maniera trasparente l’eventuale provenienza di sostegno finanziario da parte dello Stato, anche se extra-Ue.
Infine, dovranno essere pubblicate le informazioni, gli importi e le spese sostenute annualmente per le spese pubblicitarie statali.