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16 Ottobre 2024
13:00

Le novità della manovra 2025: Quota 103, Ape sociale, Opzione donna e Bonus Maroni

Quota 103, Opzione donna, Ape sociale, Bonus Maroni, pensioni minime, Tfr: ecco le novità sul mondo delle pensioni con la manovra di bilancio 2025.

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Le novità della manovra 2025: Quota 103, Ape sociale, Opzione donna e Bonus Maroni
Esperta in Diritto Tributario
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Grandi le novità sul pacchetto pensioni in arrivo con la manovra di bilancio 2025. Quota 103 in versione contributiva, Ape sociale e Opzione donna fino al bonus Maroni per un insieme di interventi pari a 30 miliardi nel prossimo anno e 35 nel 2026 fino ad arrivare a oltre 40 miliardi di euro nel 2027.

"In materia pensionistica sono prorogati, per il 2025, gli interventi di flessibilità quali Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 e in materia di pensioni minime. Sono previste inoltre misure per favorire la permanenza al lavoro al raggiungimento dei requisiti di età per la pensione" come si legge nel Documento Programmatico di Bilancio approvato ieri insieme all'impianto della Manovra che prevede il Ddl e un decreto legge.

Vediamo nel dettaglio quali sono le misure che riguardano il mondo previdenziale.

Quota 103 confermata nel 2025

Viene confermata al 2025 lo strumento per accedere in anticipo alla pensione, la Quota 103. Si tratta di una misura che consente ai lavoratori di andare in pensione anticipata se raggiungono una combinazione specifica di età anagrafica e anzianità contributiva, nello specifico 62 anni di età e 41 anni di contributi entro la fine del 2025. Questa misura è rivolta a diverse categorie di lavoratori, inclusi dipendenti, autonomi e quelli del pubblico impiego. I requisiti minimi dovrebbero prevedere che l'individuo compia i 62 anni a partire da gennaio 2025 e abbia accumulato almeno 41 anni di contributi.

La pensione con Quota 103 viene calcolata utilizzando il metodo contributivo, che si basa sui contributi effettivamente versati nel corso della carriera lavorativa. L'importo mensile della pensione anticipata non può superare quattro volte il trattamento minimo previsto dalla legge.

Ape sociale 2025

Confermata anche per il 2025 l’Ape sociale per il cui funzionamento verranno stanziati 20 milioni di euro per l’anno 2025, 30 milioni di euro per l’anno 2026, 50 milioni di euro per l’anno 2027 e di 10 milioni di euro per l’anno 2028.

L’Ape sociale è una misura introdotta nel 2016 per offrire un anticipo pensionistico a determinate categorie di lavoratori in difficoltà, con l’indennità a carico dello Stato. È rivolta a caregiver, ossia persone che assistono familiari con disabilità, invalidi, lavoratori con una disabilità riconosciuta pari o superiore al 74%, addetti a mansioni gravose ossia lavoratori impiegati in attività particolarmente faticose o pesanti e infine disoccupati, ossia coloro che hanno perso il lavoro e non percepiscono alcun ammortizzatore sociale. Quest’anno per accedere all'Ape sociale è necessario avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi, elevati a 36 anni per i lavoratori addetti a mansioni gravose. Per alcune categorie specifiche, il requisito contributivo è ridotto a 32 anni. Inoltre le donne beneficiano di una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per figlio, fino a un massimo di 2 anni.

Opzione Donna 2025

Anche nel 2025, secondo la manovra appena approvata, viene confermata l'Opzione Donna, una misura che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata a determinate condizioni, offrendo una maggiore flessibilità per il pensionamento, ma con il calcolo della pensione interamente basato sul sistema contributivo, che può comportare una riduzione dell'importo rispetto al sistema retributivo.

Per il 2025, i requisiti dovrebbero rimanere invariati rispetto al 2024, quindi le lavoratrici devono aver compiuto 59 anni entro il 2024. Tuttavia, l'età richiesta aumenta in alcune situazioni, ossia 60 anni per caregiver e invalide con un figlio e 61 anni per le donne senza figli. Richiesto inoltre  un minimo di 35 anni di contributi.  La pensione viene calcolata interamente con il sistema contributivo, basato sui contributi effettivamente versati.

Bonus Maroni 2025

La manovra contempla anche il bonus Maroni, ossia una forma di detassazione per favorire la permanenza al lavoro dei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per il pensionamento. L'incentivo riguarderà lavoratori del privato ma anche del pubblico che, d'intesa con l'amministrazione di appartenenza,  potranno restare al lavoro, su base volontaria, uno o due anni in più dopo aver raggiunto l'età per andare in pensione.

TFR ai fondi pensioni

La manovra introduce anche un piano per la previdenza integrativa, prevedendo una nuova fase di «silenzio assenso» per destinare il Tfr ai fondi pensione.

Pensioni minime

Infine potrebbe esserci un possibile rialzo delle pensioni minime. Secondo le stime attuali, l'importo delle pensioni minime potrebbe passare da 614,77 euro a 625,83 euro, con possibili ulteriori ritocchi che potrebbero portarle fino a 650 euro al mese, se saranno disponibili le risorse finanziarie.

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