Le ferie rappresentano uno dei diritti irrinunciabili del lavoratore e sono riconosciute e garantite per legge. Questi giorni di astensione dalle proprie mansioni permettono non solo la ripresa psicofisica della persona, necessaria per affrontare il successivo periodo lavorativo senza che vi siano ripercussioni negative sulla sua salute ma le consentono anche di prendersi cura di affetti e interessi personali e familiari.
Ferie estive: cosa dice la legge
I dipendenti non possono però assentarsi arbitrariamente dal posto di lavoro. Se l’art. 10 del d. lgs. 66/2003 dispone che: “[…] Il lavoratore ha diritto a richiedere due settimane consecutive nell’anno di maturazione e di usufruire delle restanti due settimane nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione […]”. riconoscendo, da un lato, il diritto del dipendente ad avere due settimane di ferie consecutive e dall’altra, l’obbligo per il datore di concederle, l’art. 2109 del Codice Civile prevede che sia proprio il datore a decidere quando mandare in ferie un suo dipendente, “tenuto conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro”.
Ciò vuol dire che nella decisione verranno bilanciate sia le necessità produttive dell’azienda, sia i bisogni personali del lavoratore. Qualora questi due aspetti non dovessero coincidere, il datore di lavoro, sulla base di valide ragioni di impresa, potrà rifiutare la richiesta di ferie nel periodo indicatogli dal dipendente ma avrà l’obbligo di proporgli un periodo alternativo. Quindi, se nella maggior parte dei casi gli italiani fruiscono delle ferie nel periodo estivo, poiché è in questi mesi che spesso la produzione d’azienda rallenta o si ferma totalmente, ciò non implica un obbligo per il datore di lavoro a concederle necessariamente a luglio o agosto.
Il lavoratore può rifiutarsi di prendere le ferie che gli spettano?
C’è da considerare però che, se il datore di lavoro è obbligato a rispettare il diritto alle ferie, maturate come vuole la legge e secondo i differenti contratti collettivi, anche il lavoratore sarà obbligato a usufruirne. Non potrà rifiutarsi, poiché ai sensi dell’art. 36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi”. Ricapitolando: Il datore di lavoro può rifiutare la richiesta di ferie del dipendente? Sì, può farlo, se motiva questo rifiuto con una necessità legata alla produttività dell’azienda. Può obbligare il lavoratore ad andare in ferie quando dice lui? La risposta potrebbe essere anche sì, ma in realtà è no, perché deve comunque tenere conto delle sue esigenze personali del lavoratore, come quella di far coincidere quei giorni con le ferie del coniuge o con le vacanze dei figli. Perciò è fondamentale che datore di lavoro e dipendente trovino un compromesso che può coincidere, appunto, con le “ferie estive” e quindi, spesso, anche con la maggior parte delle chiusure aziendali.