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24 Agosto 2024
13:00

Lavoro dopo la laurea? Un miraggio per i giovani italiani, ultimi in tutta l’UE

In base ai dati Eurostat, l'Italia è l'ultimo paese dell'UE per occupazione dei neolaureati dopo la fine degli studi.

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Lavoro dopo la laurea? Un miraggio per i giovani italiani, ultimi in tutta l’UE
Esperta in Diritto Tributario
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Nonostante l'alto livello di competenze acquisito attraverso un lungo percorso formativo, i giovani italiani fanno molta fatica a trovare un impiego nel mercato del lavoro dopo la laurea. Il tasso di occupazione dei neolaureati in Italia è il più basso dell'Unione Europea, con solo il 67,5% di giovani tra i 20 e i 34 anni che riescono a trovare un lavoro entro 1-3 anni dal completamento del percorso accademico. Questo dato è significativamente inferiore alla media europea, che è dell'83,35%.

Così gli ultimi dati Eurostat secondo cui la situazione dell'Italia riguardo all'inserimento lavorativo dei neolaureati è particolarmente critica.

Neolaureati: chi sono

I neolaureati, secondo la definizione dell'Eurostat, sono le persone di età compresa tra i 20 e i 34 anni che hanno completato i loro studi negli ultimi uno-tre anni e hanno conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore o terziaria, come una laurea o un master. Negli ultimi dieci anni, in Europa si è registrato un aumento del tasso di occupazione di questa fascia di giovani. Questo incremento suggerisce che in molti Paesi europei c'è stata una maggiore capacità di integrare i neodiplomati nel mercato del lavoro, consentendo loro di trovare occupazioni che corrispondono al loro livello di istruzione e competenze.

L'aumento del tasso di occupazione potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui le politiche attive del lavoro, le riforme educative volte a migliorare la corrispondenza tra istruzione e domanda del mercato del lavoro, e la crescita economica in alcune regioni. Tuttavia, questo trend positivo non è uniforme in tutta l'Unione Europea, come evidenziato dalle difficoltà di Paesi come l'Italia, dove, nonostante il miglioramento generale, permangono sfide significative per l'integrazione dei neodiplomati nel mercato del lavoro.

Lavoro dopo la laurea più facile a Malta, Paesi e Bassi e Germania

Paesi come Malta, i Paesi Bassi e la Germania hanno tassi di occupazione molto più alti per i neolaureati, rispettivamente del 95,8%, 93,2% e 91,5%. Al contrario, l'Italia si trova in fondo alla classifica, seguita da Romania (74,8%) e Grecia (72,3%).

Nonostante il titolo di studio e la specializzazione acquisita, molti giovani italiani si trovano ad affrontare un futuro incerto. Nel Paese, infatti, circa un under 35 su tre rimane senza lavoro o senza uno stipendio adeguato, non riuscendo a tradurre il proprio percorso formativo in un'occupazione stabile e remunerativa. Questa situazione evidenzia le difficoltà strutturali del mercato del lavoro italiano nel valorizzare le competenze e le qualifiche dei giovani laureati.

Donne svantaggiate nel mercato del lavoro

Un altro aspetto preoccupante riguarda il divario di genere nell'occupazione. Le donne italiane sono particolarmente svantaggiate nel mercato del lavoro dopo aver completato gli studi universitari. Solo il 64,3% delle donne neolaureate riesce a trovare un lavoro, rispetto al 70,6% degli uomini, nonostante le donne rappresentino la maggioranza degli iscritti alle università italiane. Questa disparità evidenzia ulteriormente le problematiche strutturali del mercato del lavoro italiano, che sembra non essere in grado di assorbire adeguatamente le competenze e il talento dei suoi giovani laureati, in particolare delle donne.

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