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13 Ottobre 2024
17:00

La separazione giudiziale può essere impugnata?

In una separazione giudiziale, un accordo patrimoniale tra i coniugi può essere impugnato se arreca danno ai diritti di terzi. Questo si verifica soprattutto quando l'accordo stipulato tra i coniugi va a ledere gli interessi di altri soggetti, come ad esempio i creditori di uno dei coniugi.

La separazione giudiziale può essere impugnata?
Dottoressa in Giurisprudenza
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Sì, è possibile impugnare l’accordo patrimoniale della separazione giudiziale se lede i terzi e i loro diritti. Ciò vale anche nel caso in cui vi sia una sentenza passata in giudicato.

In una separazione giudiziale, un accordo patrimoniale tra i coniugi può essere impugnato se arreca danno ai diritti di terzi. Questo si verifica soprattutto quando l'accordo stipulato tra i coniugi va a ledere gli interessi di altri soggetti, come ad esempio i creditori di uno dei coniugi.

La Corte di Cassazione ha stabilito che la protezione dei terzi prevale sulla volontà dei coniugi di definire i loro rapporti patrimoniali in autonomia.

Il fatto

Tizio aveva trasferito l'unico immobile di sua proprietà alla ex moglie, Sempronia, in seguito a una separazione consensuale.

La questione nasce quando MPS Gestione Crediti, un creditore dell'uomo, ha avviato un'azione revocatoria, sostenendo che l'accordo lesiva i suoi diritti.

La Corte d'appello aveva già ritenuto ammissibile l'azione del creditore, nonostante l'uomo sostenesse che il trasferimento derivava da una sentenza passata in giudicato e non da un accordo di separazione consensuale

Avverso tale decisione veniva proposto ricorso per cassazione.

La decisione

La Corte di Cassazione, sezione 3, sentenza 7 ottobre 2024, n. 26127 è intervenuta sul punto.

Gli Ermellini, quindi, hanno affermato che gli accordi patrimoniali, pur essendo legittimi tra le parti, possono essere considerati nulli o annullabili se ledono diritti terzi. Questo principio si fonda sulla necessità di garantire che i creditori o altri soggetti terzi non subiscano pregiudizi a causa di decisioni prese dai coniugi nel contesto della separazione​.

L’efficacia della sentenza è solo dichiarativa e non influisce sulla natura negoziale dell'accordo. Questo consente la revocatoria dell'atto, sia ordinaria che fallimentare, per tutelare le parti e i terzi coinvolti. Questo perché la sentenza che li recepisce ha solo un effetto dichiarativo e non cambia la natura dell'accordo come atto privato tra le parti.

In conclusione, la Corte ha stabilito che tali accordi, anche dopo essere divenuti definitivi, hanno natura negoziale e possono essere soggetti all'azione revocatoria, dal momento che l'accordo patrimoniale, anche se recepito in una sentenza di separazione giudiziale, può essere impugnato se lede i diritti di terzi, come i creditori.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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