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2 Settembre 2024
13:00

Istat, PIL Italia: nel secondo trimestre 2024 crescita dello 0,2%

Secondo l'Istat, nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023.

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Istat, PIL Italia: nel secondo trimestre 2024 crescita dello 0,2%
Esperta in Diritto Tributario
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Nel secondo trimestre 2024 il PIL, il Prodotto Interno Lordo, dell’Italia è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9%  nei confronti del secondo trimestre del 2023. Così rende noto l’Istat pubblicando la stima completa dei conti economici trimestrali che fornisce una sostanziale conferma delle stime preliminari del Pil del secondo trimestre 2024.

PIL Italia: nel secondo trimestre crescita allo 0,2%

Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%. Lo comunica Istat, dopo la conferma delle stime per il secondo trimestre sull’andamento del Pil.

La crescita, dice l’Istat, è dovuta in lieve parte alle componenti della domanda nazionale, grazie al contributo positivo per 0,1 punti percentuali sia dei consumi delle famiglie, sia degli investimenti e di quello negativo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche per 0,1 punti. Invece, più consistente il contributo positivo fornito della variazioni delle scorte, pari a 0,4 punti percentuali, che contrasta quello negativo della domanda estera netta, che sottrae 0,3 punti alla crescita del Pil. Riguardo al valore aggiunto, risultano in crescita il settore dei servizi e in calo sia quelli dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia quello industriale. In crescita sia le posizioni lavorative sia i redditi pro-capite, mentre risultano in calo sia le ore lavorate sia le unità di lavoro.

Unc: dato allarmante, il Paese è fermo

“Dato allarmante! Il Paese è fermo. I consumi finali nazionali non crescono sul trimestre precedente e addirittura scendono dello 0,1% sul secondo trimestre 2023. Insomma, i consumi, che rappresentano il 60% del Pil, forniscono un contributo nullo alla crescita" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Inevitabile, quindi, che in queste condizione l'Italia cresca solo dello zero virgola. Urge una manovra che concentri le poche risorse disponibili ad aiutare le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, colpite più di tutte le altre dal caro vita. L'inflazione è ora relativamente bassa, ma il decollo dei prezzi del 2022 pesa ancora come un macigno sulle tasche degli italiani" conclude Dona.

Anche il Codacons commenta i dati sul Pil del secondo trimestre diffusi oggi dall’Istat e parla di preoccupazione.

I consumi finali nazionali risultano al palo rispetto al trimestre precedente, e addirittura in diminuzione dello 0,1% su base annua – spiega il Codacons – Un segnale preoccupante che dimostra come la spesa delle famiglie sia ferma e non cresca, con ripercussioni a cascata per l’intera economia nazionale. “Dopo i maxi rincari che si sono abbattuti sulle vacanze estive e le nuove spese che attendono i consumatori in autunno, a partire da quelle per la scuola, ribadiamo l’invito al Governo a studiare misure specifiche tese a difendere il potere d’acquisto delle famiglie e sostenere i consumi, che sono il vero motore della nostra economia” – conclude il presidente Carlo Rienzi.

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