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27 Ottobre 2024
11:00

Inquilino moroso, è reato disdire le utenze domestiche per velocizzare il rilascio della casa

Il proprietario di un immobile che, di fronte al mancato rilascio dell’immobile da parte del conduttore, anziché avvalersi dell’azione di sfratto, decide di agire autonomamente commette il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

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Inquilino moroso, è reato disdire le utenze domestiche per velocizzare il rilascio della casa
Dottoressa in Giurisprudenza
Inquilino moroso, è reato disdire le utenze domestiche per velocizzare il rilascio della casa

Il proprietario dell’immobile che, allo scopo di spingere l’inquilino moroso a lasciare velocemente la casa, disdice le utenze domestiche commette reato.

Si tratta di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, poichè l’autore muta di destinazione i beni arbitrariamente non ricorrendo alla possibilità di adire in giudizio.

La Cassazione è intervenuta a fare chiarezza sul punto.

Il fatto

Tizio e Caia, proprietari dell’immobile ed esasperati dalla perdurante morosità del locatario Sempronio, decidevano di interrompere la fornitura delle utenze domestiche di gas e acqua.

La condotta aveva lo scopo di costringere l’inquilino a lasciare l’appartamento in tempi rapidi.

Sia in primo grado che in appello, tuttavia, veniva confermata la condanna dei coniugi per il reato di violenza privata. Avverso quest'ultima sentenza ricorrevano gli imputati, tramite il difensore.

La decisione

La Corte di Cassazione, sezione 5, sentenza 16 gennaio 2023, n. 1388 ha confermato la condanna.

Secondo gli ermellini, la condotta del proprietario di un immobile che, alla scadenza del contratto di locazione, di fronte al mancato rilascio dell’immobile da parte del conduttore, anziché avvalersi dell’azione di sfratto, decide di agire autonomamente configura il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, ai sensi dell’art. 392 del Codice Penale.

Ciò vale anche nel caso in cui il proprietario decida di sostituire la serratura della porta d’ingresso e apponendovi un lucchetto, realizzando un'alterazione nella destinazione del bene, attuando una coazione materiale in luogo della tutela legale prevista dall’ordinamento.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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