Il "Golden Power" è una normativa italiana che conferisce al Governo poteri speciali in determinati settori strategici al fine di proteggere interessi nazionali cruciali.
Questa disciplina è stata introdotta per la prima volta nel 2012 e successivamente modificata nel corso degli anni.
I poteri del Golden Power includono la facoltà di imporre condizioni specifiche, bloccare transazioni, limitare il trasferimento di quote, arrivando sino alla possibilità di ordinare la cessione di determinate attività.
Vediamo la disciplina del Golden Power, cosa significa Golden Share e in quali contesti può essere applicata.
Cosa significa Golden Power
In Italia, il termine "Golden Power" è spesso utilizzato per descrivere una disciplina giuridica che interviene su temi di interesse e sicurezza nazionali, reputati per questa ragione cruciali.
Il Governo esercita un controllo speciale su imprese e investimenti esteri, allo scopo di salvaguardare la sicurezza nazionale, la difesa e altri interessi fondamentali strategici.
Notoriamente, infatti, gli ambiti strategici sono ricompresi nel settore trasporti, energia e comunicazione.
Nel corso del tempo, il potere speciale del Golden Power è diventato sempre più rilevante e utilizzato, perseguendo gli intenti di politica economica italiana.
Il Governo italiano può adottare diverse misure per esercitare il Golden Power, tra cui:
- imporre condizioni specifiche agli investimenti esteri;
- limitare o vietare operazioni che potrebbero compromettere la sicurezza nazionale;
- assumere il controllo diretto o indiretto di imprese coinvolte in settori strategici.
Ecco perché le imprese che sono coinvolte in operazioni rilevanti in tutti quei settori rimessi alla normativa del Golden Power hanno l’obbligo di ottenere preventivamente un’autorizzazione da parte del Governo.
Soltanto dopo aver ottenuto il consenso, sarà possibile procedere con l’operazione.
E’ bene specificare però che l’autorizzazione può essere concessa esclusivamente nel caso in cui l’operazione non costituisca una minaccia per la sicurezza, la difesa, l’economia e altri settori strategici del sistema-Paese.
Il quadro normativo
La legge sul Golden Power riflette l'equilibrio tra la promozione degli investimenti esteri e gli obiettivi del sistema-Paese.
I principali riferimenti normativi includono leggi e decreti che conferiscono al Governo italiano il potere di intervenire a tutela di interessi strategici
La disciplina del controllo speciale esercitato dal Governo italiano a mezzo del Golden Power ha le sue radici nella Legge del 7 aprile 1974, n. 56 che regolamenta il controllo delle partecipazioni statali in imprese private.
Sebbene questa normativa non possa dirsi specificamente centrata sul concetto di Golden Power, rappresenta un punto di partenza fondamentale in quanto istituisce per la prima volta il principio del controllo statale nelle imprese.
A ben vedere però, lo strumento è stato introdotto formalmente nel nostro panorama normativo a seguito dell’intervento del Governo Monti, ovvero con il Decreto Legislativo del 15 marzo 2012, n. 21 e che per primo ha introdotto delle modifiche sostanziali alla disciplina precedentemente applicata.
A partire da questo momento, infatti, il potere speciale di intervento riconosciuto al Governo italiano ha ampliato la propria portata, rispondendo anche alla necessità di attualizzazione dei contesti strategici degli attori in gioco.
Parliamo di decision makers capaci di intervenire in settori cardine della politica economica e delle relazioni internazionali del Paese, come: infrastrutture critiche, settori energetici, telecomunicazioni e trasporti.
Successivamente, i settori di applicazione del Golden Power sono stati ulteriormente definiti e aggiornati.
Tra le più recenti novità in materia normativa si sono susseguite poi la Legge del 19 ottobre 2017, n. 155, intitolata “Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza” e che ha riconosciuto maggiori poteri di intervento al Governo nella disciplina delle imprese.
La Legge del 18 novembre 2019, n. 133 ha ampliato ulteriormente l’ambito di applicazione, includendo anche le reti di telecomunicazione a banda larga, la tecnologia 5G e più in generale le infrastrutture di cybersecurity.
Il Decreto Liquidità, ovvero il Decreto Legge dell’8 aprile 2020, n. 23 ha introdotto misure straordinarie in risposta agli impatti economici della pandemia di COVID-19. Ha previsto disposizioni specifiche per il rafforzamento del Golden Power, garantendo un maggiore controllo nelle operazioni di acquisizione di imprese italiane da parte di investitori stranieri.
Tra questi anche l’obbligo di notifica preventiva da parte di investitori provenienti da Paesi extra-UE.
Il sistema così delineato ha permesso di parlare di un quadro di Golden Power “rafforzata” e ricomprendente nuovi settori sino a quel momento esclusi, tra cui il settore sanitario e alimentare.
Il principio di proporzionalità
L’esercizio del potere speciale del Golden Power da parte del Governo non è illimitato, ma anche è soggetto a limiti e condizioni imposti dal legislatore.
Tra questi spiccano del resto la necessità di osservare l’imparzialità, la trasparenza e la proporzionalità delle misure adottate. Ragion per cui, le decisioni intraprese sono soggette al controllo degli organi giudiziari.
Alla stregua di ciò, quindi, l’esercizio del controllo da parte del Governo può anche essere delegato ad altri organi che abbiano il compito di monitorare e valutare i rischi per gli obiettivi strategici nazionali e la corrispondenza dei requisiti richiesti allo Stato.
Quali sono i settori strategici
Il Golden Power, ovvero il potere speciale esercitabile dal Governo, viene applicato in quei settori di rilevanza strategica per lo sviluppo del Paese, ovvero le infrastrutture critiche.
Sono settori strategici la difesa, la sicurezza nazionale, il settore dei trasporti, energia e comunicazione, ma anche le tecnologie 5G.
Più recentemente, grazie al Regolamento EU 452/2019 (entrato in vigore nel 2020), il novero degli ambiti di rilevanza strategia è stato esteso anche all'intelligenza artificiale, alle biotecnologie, al settore agroalimentare, l'acqua, l'archiviazione di dati, la sanità, la cybersicurezza, le infrastrutture nucleari e aerospaziali, così come la libertà dei media.
Golden Power e Golden Share
La contrapposizione tra Golden Power e Golden Share in Italia riguarda due strumenti differenti utilizzati dallo Stato per esercitare controllo o influenzare imprese considerate di interesse strategico per la sicurezza nazionale o altri motivi di rilevanza pubblica.
Mentre, da un lato, il Golden Power può essere definito come una disciplina legale che conferisce allo Stato il potere di intervenire in operazioni aziendali ritenute strategiche, occorre sapere che questo intervento avviene attraverso l'esercizio di poteri speciali da parte del Governo.
Le ragioni di politica economica possono guidare le scelte di Governo, imponendo condizioni o vietando determinate operazioni che potrebbero minacciare la sicurezza nazionale o altri interessi fondamentali.
Dall’altro lato, invece, il Golden Share è uno strumento legale che si basa sulla detenzione di azioni speciali da parte dello Stato in un'azienda privata.
Queste azioni speciali conferiscono al Governo uno strumento più diretto su quelle decisioni aziendali ritenute cruciali per la sicurezza nazionale, dal momento che il Governo detiene una partecipazione azionaria speciale che gli consente di agire con vere e proprie misure amministrative.
Mentre entrambi gli strumenti hanno l'obiettivo di proteggere gli interessi nazionali, c'è una differenza chiave nella modalità di intervento: il Golden Power è una disciplina che concede al Governo il potere di intervenire in settori specifici senza necessariamente detenere azioni in un'impresa, mentre il Golden Share implica la detenzione diretta di azioni speciali per esercitare il controllo su decisioni chiave dell'azienda.
Come funziona e come si applica il Golden Power
I settori di intervento entro i quali il Governo ha il potere speciale di controllo e intervento alla stregua del Golden Power sono ampi e riguardano gli obiettivi strategici e sensibili del Paese.
Tra questi vi sono i settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Ma anche telecomunicazioni, banda larga, tecnologia 5G e sicurezza cibernetica.
Successivamente, data l’accresciuta consapevolezza di strategicità sono stati inclusi anche i comparti di difesa, sicurezza, sanità e settori alimentari.
In tutti questi casi, Il Governo può intervenire in presenza di operazioni condotte dalle imprese italiane, valutando l’interesse nazionale perseguito.
In caso di mancato rispetto da parte delle imprese delle disposizioni del Golden Power, il Governo può adottare misure sanzionatorie, come:
- la revoca dell'autorizzazione;
- la modifica delle condizioni;
- altre azioni correttive.
In conclusione, il potere conferito a mezzo del Golden Power interviene in operazioni che potrebbero avere impatti negativi e fino a minacciare gli interessi strategici e di sicurezza dell’Italia.