Fringe benefit 2024: beni, servizi, rimborsi bollette, fitto, mutuo ai dipendenti

I Fringe benefit per l'anno 2024 sono beni e servizi, nonché somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa, tutti esentasse. Spettano ai lavoratori dipendenti pubblici e privati nel limite di 1.000 euro annui per dipendenti senza figli e 2.000 euro annui per dipendenti con figli a carico, ma a decidere l'erogazione è il datore di lavoro. Vediamo cosa è cambiato rispetto al 2023, quali sono i vantaggi e come funzionano i fringe benefit 2024.

6 Febbraio 2024
11:00
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Fringe benefit 2024: beni, servizi, rimborsi bollette, fitto, mutuo ai dipendenti
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
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I Fringe benefit 2024, fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli e fino a 1.000 euro per dipendenti senza figli, sono beni, servizi, somme e rimborsi in denaro, anche in busta paga, esentasse per i lavoratori, che possono essere erogati dal datore di lavoro nell'anno d'imposta 2024, usufruendo delle agevolazioni fiscali dell'art. 51 del TUIR in favore del dipendente.

Tali agevolazioni fiscali legate ai fringe benefit sono state maggiorate dalla Legge di Bilancio 2024 in favore dei dipendenti con e senza figli a carico.

Ecco i limiti annuali dei fringe benefit per l'anno 2024:

Fringe benefit: Dipendenti senza figli Dipendenti con figli
Beni e servizi Fino a 1.000 euro  Fino a 2.000 euro
Somme o rimborsi bollette acqua, luce e gas Fino a 1.000 euro Fino a 2.000 euro
Somme o rimborsi affitto prima casa Fino a 1.000 euro Fino a 2.000 euro
Somme o rimborsi interessi mutuo prima casa Fino a 1.000 euro Fino a 2.000 euro

Alcuni li chiamano bonus dipendenti 2024, altri bonus fringe benefit 2024, altri ancora bonus 1.000 o 2000 euro in busta paga. Sui fringe benefit ai dipendenti, da quando sono state estese le misure ai sensi dell'art. 51, comma 3 del TUIR, prima nel 2023 fino a 3.000 euro per i soli dipendenti con figli e poi nel 2024 nei limiti di 1.000 e 2.000 euro, rispettivamente per i dipendenti senza o con figli, anziché gli storici 258,23 euro annui, può generarsi confusione.

Confusione tra i lavoratori dipendenti privati e pubblici che si crea soprattutto in merito a chi spetta ed a chi paga questi bonus tra Stato e datore di lavoro, chi ne ha diritto, come funzionano, se sono obbligatori per il datore di lavoro ed un diritto del lavoratore.

Se poi si parla di rimborso di bollette acqua, luce e gas, degli interessi sul mutuo o del canone di affitto, i lavoratori vogliono giustamente avere maggiori informazioni sui loro diritti.

Approfondiamo come funzionano i fringe benefit anno 2024, quali sono i beni e servizi, nonché i rimborsi eventualmente spettanti ai dipendenti e cosa dice soprattutto la normativa italiana in materia di fringe benefit fino a 2.000 euro.

Sommario

Cosa sono i fringe benefit in busta paga e come funzionano

I fringe benefit non sono bonus ai dipendenti, non sono somme di denaro spettanti ed erogate dallo Stato al dipendente, non sono obbligatori e non sono un diritto del lavoratore dipendente pubblico o privato.

I fringe benefit sono delle opportunità, concesse dalla Legge al datore di lavoro, di erogare ai lavoratori beni e servizi ma anche somme o rimborsi in denaro al dipendente, il tutto esentasse.

Fringe benefit (in inglese) significa beneficio accessorio (in italiano). Stesso la parola, anche se in inglese, vuole quindi abbracciare tutti quelle retribuzioni diverse dal denaro netto in tasca che possono essere erogate al dipendente.

Retribuzioni diverse vuol dire retribuzioni in natura, oppure in beni e servizi, oppure attraverso rimborsi spese esentasse in busta paga (anche se in denaro).

Calendoci nella normativa italiana, il Testo unico delle imposte sui redditi prevede all'art. 51 del TUIR le modalità di determinazione del reddito di lavoro dipendente. Il comma 2 contiene l'elenco tassativo delle voci che non concorrono al formare il reddito (tra i quali contributi previdenziali, buoni pasto, welfare aziendale, ecc.).

Il comma 3 dell'art. 51 del TUIR, in particolare la prima parte del terzo periodo, prevede che "Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d'imposta ad euro 258,23 euro (le vecchie 500 mila lire); se il predetto valore è superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito".

E' questa la normativa che riguarda i fringe benefit ai dipendenti erogati in busta paga.

Si tratta di beni ceduti al dipendente e servizi prestati al dipendente, che per essere esentasse, ossia per far sì che il loro valore non rientri nel reddito di lavoro dipendente del lavoratore, non devono superare un importo complessivo (dei beni ceduti e dei servizi prestati) di 258,23 euro nell'anno d'imposta.

Ed è su questa norma che interviene la Legge di Bilancio 2024 elevando in maniera importante i limiti di importo, da 258,23 euro a 1.000/2.000 euro per il solo anno 2024.

Non solo un aumento del limite annuo, la Legge di Bilancio 2024 estende questa norma anche ad alcuni rimborsi in denaro in busta paga.

Fringe benefit esentasse fino a 1.000 euro per dipendenti senza figli

Il comma 16 dell'art. 1 della Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, meglio conosciuta come Legge di Bilancio 2024, ha previsto che "Limitatamente al periodo d'imposta 2024, in deroga a quanto previsto dall'articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro:

  • il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti,
  • nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Fringe benefit esentasse fino a 2.000 euro per dipendenti con figli a carico

Continua il comma 16 dell'art. 1 della Legge di Bilancio 2024: "Il limite di cui al primo periodo e' elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimoni o riconosciuti e i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 12, comma 2, del citato testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986.

I datori di lavoro provvedono all'attuazione del presente comma previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.

Il limite di cui al comma 16, secondo periodo, si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli".

L'elevazione ai dipendenti con figli riguarda i figli, compreso quelli nati fuori del matrimoni o riconosciuti e i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 12.

L'art. 12 del TUIR richiamato prevede che i figli devono essere a carico fiscalmente del lavoratore dipendente. Ossia che possiedano un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica, non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Per i figli di età non superiore a ventiquattro anni il limite di reddito complessivo è elevato a 4.000 euro.

La condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata al 31 dicembre 2024, secondo il principio di unitarietà del periodo d’imposta.

Fringe benefit 2024 novità: cos’è cambiato rispetto al 2023

Le modifiche normative sono importanti perché nell'anno 2023 era previsto che per i dipendenti senza figli il limite era di 258,23 euro, ai sensi dell'art. 51 comma 3 del TUIR.

Mentre per i dipendenti con figli era previsto un limite di 3.000 euro. Quindi superiore di 1.000 euro per i dipendenti con figli, ridotto da 1.000 a 258,23 euro per i dipendenti senza figli.

Nell'anno 2023 poi era previsto, per i soli dipendenti con figli, un elevazione a 3.000 euro del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale.

Nell'anno 2023, non rientravano tra le somme che potevano essere erogate o rimborsate dal datore di lavoro al dipendente con figli, le spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Quindi le novità dell'anno 2024 in materia di fringe benefit sono le seguenti:

  • elevazione del limite da 258,23 a 1.000 euro per i dipendenti senza figli;
  • riduzione del limite da 3.000 a 2.000 euro per i dipendenti con figli; 
  • possibilità erogazione o rimborso di somme (quindi denaro) al dipendente in busta paga, esentasse, a titolo di spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa, accanto all'erogazione o rimborso di somme per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale.

Chi ha diritto ai fringe benefits 2024?

Partiamo da un concetto fondamentale: il TUIR, che è il Testo unico delle imposte sui redditi, disciplina l'imposta Irpef.

Assoggettati all'imposta Irpef sono i contribuenti che posseggono dei redditi imponibili.

Tra i redditi imponibili vi è il reddito da lavoro dipendente, questo a prescindere se il dipendente è del settore pubblico o privato. In quanto il lavoratore dipendente è assoggettato ad Irpef sul proprio reddito prodotto e quindi è un contribuente.

Quindi bisogna concentrarsi sulla circostanza che le norme del TUIR sono scritte per il contribuente.

Fringe benefit 2024 dipendenti privati: chi ne ha diritto?

Partendo dalla considerazione che se c'è un lavoro dipendente, vi è un reddito di lavoro dipendente, anche l'applicazione delle norme dell'art. 51 del TUIR spettano a tutti i lavoratori dipendenti.

La conseguenza è che il datore di lavoro che paga uno stipendio, secondo il contratto collettivo, sta erogando un reddito imponibile Irpef sul quale il dipendente paga le imposte (Irpef e addizionali regionali e comunali). 

Altrettanto, al di fuori dei diritti del lavoratore stabiliti dal contratto collettivo e dal contratto individuale di lavoro, è il datore di lavoro che decide di cedere beni o erogare servizi al dipendente.

In questo caso, a livello fiscale, eroga nei suoi confronti beni e servizi che, nei limiti previsti dal TUIR (dall'art. 51 appunto), non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente, quindi sono esentasse.

Sulla base di questo principio, il Governo nella Legge di Bilancio 2024 ha concesso ai datori di lavoro un'agevolazione fiscale in favore del dipendente consistente nella possibilità di erogare beni e servizi, ma anche somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Quindi, partendo dalla considerazione che i fringe benefit sono erogati dal datore di lavoro e che sono agevolati dalla legge, hanno diritto ai fringe benefit tutti i lavoratori dipendenti privati.

Ma ne godranno esclusivamente i lavoratori ai quali il datore di lavoro riconoscerà, per propria scelta, dei beni e servizi o le erogazione o rimborso di somme di denaro previste dalla norma.

Fringe benefit 2024 dipendenti pubblici: chi ne ha diritto?

E' chiaro che sentendo parlare di bonus ai dipendenti e di fringe benefit in busta paga, che si spingono anche al rimborso delle bollette acqua, luce, gas o rimborso di spese per l'affitto della prima casa o interessi sul mutuo, i lavoratori dipendenti pubblici, quindi dello Stato, si chiedono se tali somme o rimborsi o beni o servizi spettano nel loro caso.

Come abbiamo detto, la normativa italiana in materia fiscale non distingue tra dipendenti pubblici e privati, perché sono tutti contribuenti.

Ai lavoratori dipendenti pubblici, nella loro qualità di contribuenti, spetta il diritto alle agevolazioni fiscali legate ai fringe benefit ai sensi dell'art. 51 del TUIR.

Ma anche in questo caso ne godranno esclusivamente i lavoratori ai quali il datore di lavoro, per propria scelta, riconoscerà dei beni e servizi o le erogazione o rimborso di somme di denaro previste dalla norma.

Fringe benefit: decide il datore di lavoro, anche ad personam

Il lavoratore non ha diritto ai fringe benefit nell'anno 2024, ha diritto all'agevolazione fiscale in caso di erogazione di beni o servizi o somme di denaro, anche rimborsate, per le finalità della norma. E l'agevolazione fiscale è che sono beni o servizi o somme di denaro esentasse per lui.

Il  datore di lavoro può corrispondere fringe benefit anche ad personam, quindi solo ad alcuni lavoratori, questo in qualsiasi momento dell'anno 2024. 

La norma prevede un solo adempimento per il datore di lavoro, che sono tenuti a provvedere all'invio di una informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.

La domanda della maggior parte dei dipendenti a questo punto sarà: per quale motivo e convenienza, il datore di lavoro, non essendo obbligato, riconoscerà un fringe benefit ad un lavoratore di tasca sua?

La risposta è che molto spesso i datori di lavoro hanno intenzione di riconoscere una somma di denaro aggiuntiva ai lavoratori, anche a titolo di premio, magari in occasione di particolari momenti della vita del lavoratore o della sua famiglia.

La legge concede la possibilità di farlo attraverso beni, servizi o pagamenti o rimborsi di bollette, interessi del mutuo, fitto della prima casa, ossia con strumenti che non comportano un aggravio di costi del personale legati al versamento di contributi previdenziali o della tassazione Irpef.

Fringe benefit: spetta ad entrambi i genitori con figli

Il maggior limite per i dipendenti con figli di 2.000 euro si applica per intero a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un unico figlio, purché a carico di entrambi.

Quindi in una famiglia possono esserci due datori di lavoro che erogano ai due genitori fino a 2.000 euro a lavoratore dipendente per un totale di 4.000 euro di fringe benefit. 

Hanno diritto all’agevolazione anche i genitori lavoratori che non possono beneficiare della detrazione per figli fiscalmente a carico in quanto beneficiari dell’assegno unico e universale (AUU).

Entrambi i genitori hanno diritto al beneficio (per un potenziale di 4.000 euro) nel caso in cui si accordino per attribuire la detrazione per i figli a carico interamente al genitore con il reddito più elevato.

Una volta chiariti questi aspetti, vediamo come funzionano i fringe benefit in busta paga.

Fringe benefits: beni e servizi erogati al lavoratore in busta paga

Abbiamo capito che la norma prevede una possibilità per il datore di lavoro di cedere beni o erogare servizi esentasse al lavoratore, in particolare fino a 1.000 euro elevabili a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico.

Ma quali sono i fringe benefit in beni ceduti e servizi prestati erogabili al lavoratore?

In realtà tutti i beni e servizi che sono rientranti anche nel welfare aziendale.

Proviamo a citare i più conosciuti.

Buoni spesa o benzina

Rientrano tra i beni erogabili dai datori di lavoro ai dipendenti i cosiddetti buoni spesa, i buoni acquisto online dei grandi negozi e dei BIG della distribuzione commerciale, ma anche buoni spesa per piccoli esercizi commerciali.

Rientrano tra i beni erogabili tutti i buoni carburante, quindi i buoni benzina a sostegno delle spese di trasporto dei dipendenti.

Servizi prestati ai dipendenti

Come per il welfare aziendale, il datore di lavoro può mettere a disposizione dei dipendenti dei servizi, come:

  • i servizi di educazione e istruzione (a titolo esemplificativo: corsi extraprofessionali, corsi di formazione, corsi di lingua, servizi di orientamento allo studio, libri di testo, rette scolastiche);
  • servizi di ricreazione (a titolo esemplificativo: abbonamenti pay-tv, cinema, teatro, palestre, centri sportivi, quotidiani, pacchetti completi di viaggio, viaggi e soggiorni, mostre, musei, biblioteche, ingressi a competizioni sportive come lo Stadio e altre attività ricreative)-

Un datore di lavoro può ad esempio erogare dei servizi riguardanti il matrimonio di un dipendente, quali pagare al dipendente servizi di fotografia, di stampa, servizi di ristorazione ecc. inerenti all'evento.

Fin qui abbiamo parlato di beni e servizi che il datore di lavoro eroga al dipendente, non somme di denaro rimborsate allo stesso.

Fringe benefits: denaro o rimborsi in busta paga al lavoratore

Con la Legge di Bilancio 2024 accanto al valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, sono state inserite come rientranti nell'agevolazione anche le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

La grande differenza rispetto ai beni ceduti e servizi prestati, è che in questo caso in busta paga finiscono somme rimborsate oppure al lavoratore sono destinate somme di denaro (quindi euro in busta paga) per le specifiche finalità indicate dalla norma.

Bonus bollette dipendenti 2024

Quando si parla di somme erogate o rimborsate ai lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, significa che il datore di lavoro ha due possibilità:

  • pagare le bollette acqua, luce e gas al dipendente;
  • rimborsare le bollette acqua, luce e gas al dipendente in busta paga, in maniera esentasse.

Chiaramente questa possibilità è concessa fino a 1.000 euro per l'anno 2024 per i dipendenti senza figli (ma anche per quelli con figli). Ed elevabile fino a 2.000 euro per i soli dipendenti con figli, ma a condizione che il dipendente dichiari al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli.

Le somme relative alle utenze del lavoratore pagate o rimborsate nel corso dell’anno precedente, che si riferiscono a consumi di competenza del medesimo anno, devono essere escluse dalla nuova agevolazione per evitare la duplicazione del beneficio.

Bonus dipendenti 2024 per il mutuo

Quando si parla di  somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle spese per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa, il datore di lavoro ha la possibilità di rimborsare gli interessi sul mutuo al lavoratore dipendente, dietro presentazione da parte di quest'ultimo di documentazione che evidenzi l'ammontare degli interessi stessi.

Bonus dipendenti 2024 per l’affitto

Quando si parla di somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle spese per l'affitto della prima casa, significa che il datore di lavoro ha due possibilità:

  • pagare l'affitto della prima casa al dipendente;
  • rimborsare l'affitto della prima casa al dipendente in busta paga, in maniera esentasse.

Chiaramente, essendo il fitto di un'abitazione principale ogni mese una cifra che supera i limiti di 1.000 e 2.000 euro, il datore di lavoro potrà erogare queste somme di denaro, esentasse per il lavoratore, nei limiti previsti dalla norma.

Fringe benefit 2024: vantaggi per datore di lavoro e lavoratore

Abbiamo capito che i fringe benefit non sono obbligatori, che l'erogazione è una decisione del datore di lavoro, quindi sono beni e servizi o somme che il datore di lavoro spende in favore del dipendente su sua decisione.

Il vantaggio per il lavoratore è ovviamente il percepire beni o servizi o somme di denaro esentasse.

Il vantaggio per il datore di lavoro è che il costo dei beni o servizi o la somma di denaro rimborsata o erogata al lavoratore rientrano tra i costi deducibili dal reddito d'imposta, in particolare nel costo del lavoro.

E' chiaro che molti potrebbero sostenere che si tratta di una erogazione aggiuntiva e facoltativa al dipendente e che non è sempre una volontà del datore di lavoro.

In questa ottica, la Legge di Bilancio consente al datore di lavoro, soprattutto a quei datori di lavoro che in alcuni momenti della vita del dipendente vogliono sostenere il suo potere di acquisto, oppure per quei datori di lavoro abituati a premiare a fine anno i dipendenti con ulteriori somme, di poter agevolmente sostenere il dipendente con dei beni, dei servizi o dei rimborsi di spese sostanzialmente mensili dei dipendenti quali le bollette acqua, luce o gas oppure un fitto o degli interessi sul mutuo.

Fringe benefit 2024: come richiederli

I lavoratori dipendenti non possono richiedere i fringe benefit. Sono erogati dal datore di lavoro.

Nel caso il datore di lavoro voglia erogare i fringe benefit al lavoratore, egli dovrà attuare l'erogazione previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti. Per tale adempimento basta una pec.

Inoltre, se il datore di lavoro intende erogare fringe benefit fino a 1.000 euro ad un dipendente senza figli, ma anche con figli, non sarà necessaria alcuna comunicazione o adempimento da parte del lavoratore.

Laddove il datore di lavoro, invece, intenda erogare fringe benefit nei confronti di un lavoratore dipendente con figli a carico fino a 2.000 euro, quindi oltre i 1.000 euro, sarà necessario un adempimento da parte del lavoratore.

Dovrà dichiarare al datore di lavoro di aver diritto all'erogazione fino a 2.000 euro indicando nella dichiarazione il codice fiscale dei figli.

A tal fine molti  lavoratori cercano per il bonus fringe benefit il modulo. Si tratta in realtà di un'autodichiarazione riguardo lo status di figlio a carico ed il codice fiscale del figlio o dei figli interessati. Ne basta uno per aver diritto ai fringe benefit fino a 2.000 euro.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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