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27 Settembre 2024
13:00

Fisco iniquo per 8 italiani su 10. La soluzione? Tassare i super ricchi

I risultati di una recente indagine condotta dall’Istituto Demopolis per Oxfam Italia, i cui risultati sono stati presentati al Senato.

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Fisco iniquo per 8 italiani su 10. La soluzione? Tassare i super ricchi
Esperta in Diritto Tributario
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Per oltre 8 italiani su 10, ossia l'85%, il fisco è poco o per niente equo con la conseguenza che si accentuano le disuguaglianze  per redditi, patrimoni e sanità. La soluzione? Tassare i grandi ricchi. E’ chiara la fotografia che scatta la nuova indagine dell’Istituto Demopolis per Oxfam Italia su come gli italiani percepiscono oggi il Fisco.

Un quarto vorrebbe meno tasse, due terzi le vorrebbero meglio distribuite, ma emerge soprattutto che ben il 70% è a favore di un'imposta sui grandi patrimoni.

Cresce la stanchezza di sentirsi dire che non ci sono abbastanza risorse per abbattere le liste d’attesa nella sanità o per stabilizzare il personale precario nelle scuole – ha detto Mikhail Maslennikov, policy advisor sulla giustizia economica di Oxfam Italia – Stiamo parlando di un tributo che non graverebbe sui ceti meno abbienti , ma solo il vertice della piramide, un gruppo sociale che ha visto nell’ultimo trentennio un aumento della propria quota di ricchezza.

Per gli italiani il fisco è iniquo

L’indagine rivela in primis la percezione diffusa di un aumento delle disuguaglianze in Italia negli ultimi cinque anni, con un'attenzione particolare alle disparità di reddito, all'accesso ai servizi sanitari, al lavoro e alla distribuzione del patrimonio.

Ben l’83% degli intervistati percepisce un peggioramento nelle disuguaglianze di reddito, il 70% nell'accesso ai servizi sanitari e il 55% nel mondo del lavoro. Questi divari sono visti come una minaccia per la coesione sociale e per il futuro dei giovani, con l’86% che ritiene che abbiano un impatto negativo anche su crescita economica (79%) e qualità della democrazia (71%).

Per quanto riguarda la tassazione, la percezione di iniquità è elevata. Solo il 15% degli intervistati la giudica "molto" o "abbastanza equa", con percentuali ancora più basse tra gli elettori di sinistra e centro-sinistra (7% M5S, 11% PD, 14% AVS). Anche tra gli elettori di destra la fiducia nel sistema fiscale rimane minoritaria (24% Fratelli d’Italia, 23% Lega, 24% Forza Italia).

La soluzione è la patrimoniale per i grandi ricchi

Ebbene per ovviare a questa situazione, il 67% ritiene che per ridurre le disuguaglianze sia necessario aumentare la progressività della tassazione, cioè far pagare di più ai molto ricchi. Un 16% preferirebbe incentivare i ricchi a fare donazioni filantropiche, mentre il 20% opterebbe per una soluzione di “meno tasse per tutti” senza distinzioni.

E andando nel dettaglio dell’indagine, tra quel 67% che ritiene necessario aumentare il prelievo a carico dei più ricchi, la motivazione è che in tal modo tutti possano godere di maggiori e migliori servizi pubblici. Tassare i grandi patrimoni in sostanza potrebbe generare risorse aggiuntive per finanziare politiche a sostegno di scuola, sanità, ma anche inclusione sociale e transizione ecologica.

A conti fatti, la tassazione sui grandi patrimoni dello 0,1% più ricco della popolazione, circa 50 mila persone con patrimoni netti superiori a 5,4 milioni di euro, trova concordi ben sette italiani su 10 tra i 4 mila intervistati nell’indagine di Demopolis e Oxfam Italia.

Una patrimoniale insomma che però preoccupa un 38% degli intervistati che crede sia un “rischioso precedente” che potrebbe poi essere estesa ai ceti medi. Un 30 per cento inoltre punta il dito contro quella che definiscono una vera e propria demonizzazione di chi “ha il merito di aver prodotto ricchezza”.

A fronte di risorse pubbliche insufficienti ad affrontare le sfide del momento, come l’espandersi dell’area della vulnerabilità o il finanziamento di una transizione ecologica giusta, e visti gli stringenti vincoli di bilancio dettati dalle nuove regole fiscali europee, l’ampio supporto pubblico di cui gode in Italia la proposta di un’imposta sui grandi patrimoni è un chiaro richiamo alla politica – ha concluso Maslennikov -. Sta ora a essa agire nel solco di una maggiore equità fiscale e in linea con la volontà di chi è stanco di sentirsi dire che non ci sono abbastanza risorse per abbattere le liste d’attesa nelle strutture sanitarie pubbliche, per stabilizzare il personale precario nelle scuole dei propri figli, per l’edilizia residenziale popolare, per gli alloggi universitari, per trasferimenti adeguati a chi è intrappolato o sprofonda nella povertà».

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