video suggerito
video suggerito
22 Gennaio 2024
13:00

E’ uno stalker il padre che vuole a tutti i costi un rapporto con sua figlia: lo ha stabilito la Cassazione

La Corte di cassazione ha confermato la sentenza con cui è stato condannato per stalking un padre che tentava di instaurare rapporti con la figlia contro il volere di quest’ultima, chiedendole l’amicizia su facebook e tentando un incontro fuori la scuola.

446 condivisioni
E’ uno stalker il padre che vuole a tutti i costi un rapporto con sua figlia: lo ha stabilito la Cassazione
Avvocato
Stalker il padre che vuole rapporti con la figlia

Con sentenza depositata il 19 gennaio 2024, n. 2501, la Corte di Cassazione ha stabilito l’inammissibilità del ricorso in Cassazione che mira a una rivisitazione del compendio probatorio e alla prospettazione di una alternativa ricostruzione della vicenda processuale, poiché al di fuori del perimetro del giudizio di legittimità.

La Corte di cassazione ha dunque confermato la sentenza con cui è stato condannato per stalking un padre che tentava di instaurare rapporti con la figlia contro il volere di quest’ultima, chiedendole l’amicizia su facebook e tentando un incontro fuori la scuola.

I fatti di causa

La Corte di appello di Brescia confermava la sentenza emessa dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Bergamo con cui un padre era stato condannato per stalking, ai sensi dell’art. 612 bis del Codice penale.

Avverso tale sentenza, veniva presentato ricorso in Cassazione.

In particolare, quanto all’episodio della richiesta di amicizia su Facebook, nel ricorso veniva sottolineato che all’epoca dei fatti l’imputato era detenuto e la richiesta suddetta era stata inviata dalla sorella che gestiva il profilo.

Quanto all’episodio dell’invio di un video tramite social, l’imputato affermava di averlo fatto solo dopo aver letto un messaggio pubblicato sullo stesso social da parte della figlia in cui la stessa affermava di provare nostalgia nei confronti del padre.

Quanto al tentativo effettuato dall’imputato di incontrare la figlia fuori la scuola, l’imputato sottolineava di essersi tenuto a distanza e che le presunte minacce che le avrebbe rivolto non sono state provate.

Per quanto concerne, infine, i regali inviati in occasione delle festività natalizie, l'imputato affermava di non essersi fatto vedere in alcun modo dalla figlia.

La sentenza della Corte di cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato dal padre della ragazza e ha confermato la condanna per stalking.

In particolare, la Cassazione ha affermato che è inammissibile il ricorso in Cassazione che mira a una rivisitazione del compendio probatorio e alla prospettazione di una alternativa ricostruzione della vicenda processuale, poiché al di fuori del perimetro del giudizio di legittimità.

In sentenza era stato già chiarito, inoltre, come “la persona offesa avesse chiarito che la frase postata sul social network esprimesse il sentimento di mancanza derivante dall’assenza di un rapporto con la figura paterna, ma non certo il bisogno di riprendere i contatti con l’imputato; così come, anche in relazione agli episodi dell’avvicinamento a scuola, la minore avesse riferito all’estrema invasività con cui aveva vissuto tali vicende (pag. 7 della motivazione), in coerenza con quanto dichiarato anche dal teste che aveva descritto il rifiuto della minore di tornare a scuola, temendo di essere nuovamente avvicinata”.

In definitiva, la Corte di cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
Sfondo autopromo
Segui Lexplain sui canali social
api url views