Il Governo, riunitosi lunedì 27 novembre 2023, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, ha approvato il nuovo DL Energia: sotto i riflettori vi sono gli interventi in tema di sicurezza energetica, sviluppo delle energie rinnovabili e sostegno alle imprese.
Tuttavia, tra le disposizioni in esame, il provvedimento non contiene la proroga del mercato tutelato che invece era stata anticipata nei mesi precedenti.
Dopo la presentazione al Consiglio del Ministri, il DL Energia era stato rinviato varie volte e, proprio per questa ragione, il mercato tutelato rimaneva una partita aperta che però non è entrata in questa modifica.
Infatti, il termine per il gas fissato al 10 gennario 2024 e quello per l’elettricità al successivo 1 aprile, non sono stati prorogati perchè presente tra gli impegni dell’Italia con l’UE per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il Decreto Energia.
DL Energia cosa sapere
Il nuovo decreto legge, intitolato “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia”, intende investire circa 27,4 miliardi di euro, in modo da adeguare la disciplina italiana a quella europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato nel corso del Consiglio dei Ministri svoltosi ieri a Palazzo Chigi che “Con questo decreto vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese sul fronte delle rinnovabili. Sosteniamo famiglie e imprese, rendendole protagoniste di una transizione bilanciata e realistica”.
Ecco tutte le aree di intervento individuate dal Governo.
Sostegno alle imprese
Il tema del sostegno alle imprese al centro del decreto legge prevede da un lato l’adozione di nuovi incentivi alle aziende energivore per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, dall’altro un prezzo vantaggioso per il gas e nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi.
Sono aziende energivore quelle imprese a a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile: in Italia se ne contano circa 3.800 che potranno avere accesso agli incentivi per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Per i primi 3 anni, il GSE anticiperà gli effetti della realizzazione degli impianti, assicurando un pezzo per l’energia rinnovabile in linea con i costi della tecnologia. Dopo i successivi 20 anni, l'energia anticipata potrà essere restituita.
Per quanto riguarda, invece, il gas a prezzo vantaggioso per le aziende gasivore e nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi, rappresenta una misura rivolta alle realtà siderurgiche, della carta e del vetro (di cui circa 1000 sul territorio).
Grazie alla coltivazione di nuove concessioni, sarà possibile acquistare gas a un prezzo vantaggioso da imprese che lo estraggano dal territorio nazionale. Inoltre, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al GSE, verranno rilasciati nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi.
Promozione e sviluppo delle rinnovabili
La promozione e lo sviluppo delle energie rinnovabili di cui al DL Energia si dirama attraverso 5 linee direttrici.
Nasce un fondo per Regioni e Province Autonome con 350 milioni l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee.
Il Fondo si alimenta con i proventi delle aste di Co2 per 200 milioni annui e con un contributo in capo ai produttori di energia da FER che abbiano impianti di taglia superiore a quella domestica.
In questo modo, le Regioni possono chiedere ai titolari delle concessioni la presentazione di un piano di investimenti pluriennale nei territori e nel settore che, considerata la strategicità del geotermico, dovrà essere sottoposto all’approvazione dell'Ente per la rimodulazione della concessione.
Le concessione geotermoelettriche saranno assegnate mediante partecipazione alle gare che, indette 2 anni prima della scadenza di quelle in vigore, andranno ad allinearsi a quelle previste per il 21 dicembre 2026.
La promozione delle rinnovabili passa anche attraverso lo sviluppo dell’eolico offshore nel Mezzogiorno. Vengono quindi individuate due aree demaniali marittime nel Sud Italia che, con i relativi specchi d’acqua, saranno destinare a infrastrutture per lo sviluppo di investimenti nella cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti.
Al vaglio del DL Energia viene inoltre previsto che un intervento per le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse, sono considerate di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Una norma importante per impianti come quelli di Porto Empedocle e Gioia Tauro.
Infine, nella direzione del risparmio idrico, si consente l’installazione di condensatori ad aria in impianti già dotati di quelli ad acqua.
Sicurezza energetica e decarbonizzazione
Tra le misure in esame, anche la cattura e lo stoccaggio di Co2 in tema di rilascio di licenze e autorizzazioni nei siti ritenuti idonei dalla legge, cioè quelli di estrazione di idrocarburi esauriti.
Viene adottata la possibilità di rilasciare licenze di esplorazione, autorizzazione a svolgere programmi sperimentali, autorizzazioni allo stoccaggio geologico di Co2 secondo procedure concorrenziali.
Uno studio del MASE sugli aspetti necessari per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio (CCS) sarà funzionale a una successiva revisione normativa del settore.
Così come la possibilità di avanzare autocandidature per il deposito di rifiuti radioattivi: gli enti territoriali non ricompresi nella CNAI (ovvero, la Cartna Nazionale delle Aree idonee), potranno candidarsi per ospitare il Deposito Nazionale di Rfiuti radioattivi.