Il contratto di lavoro part-time consente ai lavoratori di dedicare un numero di ore inferiore rispetto al classico full-time (o tempo pieno).
La legge non fissa un numero di ore minime per il part-time e, per questo motivo, occorre fare riferimento ai contratti collettivi: spesso i CCNL fissano le ore settimanali minime da 12-16 fino a 39 (se 40 è il tempo pieno).
Esistono 3 tipologie di contratto part-time: verticale, in cui si lavora esclusivamente alcuni giorni alla settimana ma full-time; orizzontale, si lavora tutti i giorni con un orario minimo; misto, ovvero una forma ibrida tra i precedenti. Quindi, le ore lavorative possono essere suddivise a seconda delle esigenze.
Vediamo come funziona il part-time verticale, cosa si intende per part-time orizzontale e cosa sapere del part-time misto.
Come funziona il part-time verticale
Il contratto di part-time verticale tra datore di lavoro e lavoratore deve essere regolato da un accordo scritto in cui si evince chiaramente la distribuzione dell'orario di lavoro e l’alternanza con i periodi di riposo.
Questo perché il lavoro part-time verticale richiede al dipendente un impegno a tempo pieno esclusivamente in alcuni giorni o periodi specifici.
Il part-time può essere applicato a tempo determinato o indeterminato, garantendo un’occupazione flessibile conciliabile con altri impegni lavorativi o personali.
Il part-time verticale consente, infatti, di impegnare il proprio tempo per un certo numero di ore e limitatamente solo ad alcuni giorni. A titolo esemplificativo, solo il martedì, il mercoledì.
A seconda della contrattazione collettiva nazionale, le ore settimanali minime possono andare da 12-16 fino a 39 ore (o comunque un'ora in meno del full-time).
Il dipendente assunto come part-time verticale ha diritto alla maturazione delle ferie, così come alla malattia e agli altri istituti contrattuali, ma sempre in via proporzionale rispetto al tempo effettivamente lavorato.
Part-time verticale: esempio e quanto viene pagato
Facciamo un esempio per spiegare meglio il part-time verticale.
Caio, assunto con un contratto part-time verticale, è un dipendente assunto dell'azienda Beta in cui si prevede l’orario standard di 40 ore settimanali.
Il contratto di Caio prevede che questi debba lavorare 3 giorni alla settimana (ad esempio solo lunedì, mercoledì e venerdì) con un orario di 8 ore al giorno: Quindi, il totale previsto è di 24 ore settimanali e circa il 60% rispetto a un lavoratore a tempo pieno.
La retribuzione è proporzionale al numero di ore effettive lavorate, in base a quanto disposto dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile e in cui vengono stabiliti i minimi salariali.
Se un lavoratore full-time percepisce, ipotizziamo, 2.000 euro lordi al mese, il lavoratore part-time verticale, che lavora il 60% delle ore, percepirà il 60% del salario.
Lo stipendio del part-time verticale sarà calcolata così: 60% di 2.000 euro = 1.200 euro lordi al mese (circa 1.000 euro netti in tasca)
Cosa si intende per part-time orizzontale
Il part-time orizzontale è un tipo di contratto di lavoro che consente al dipendente di essere impegnato per un orario ridotto, a differenza del classico tempo pieno.
Con il part-time orizzontale, sostanzialmente, il dipendente lavora tutti i giorni previsti dal contratto ma per meno ore. Per esempio, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:30, oppure dalle 13:30 alle 18:30.
In altre parole, possiamo dire che l'orario di lavoro di un dipendente assunto come part-time orizzontale è costante ogni giorno, vengono semplicemente ridotte il numero di ore rispetto a quelle previste per il full-time.
Per quanto riguarda le ore di lavoro, invece, è sempre consigliabile fare riferimento al CCNL poichè al suo interno saranno indicate il numero di ore minime lavorative.
La retribuzione viene percepita in maniera proporzionale in base al numero di ore lavorate.
La maturazione delle ferie avviene in base alle ore o ai giorni effettivamente lavorati.
Part-time orizzontale esempio e stipendio
Vediamo qualche esempio utile e il calcolo dello stipendio.
Se un contratto a tempo pieno prevede un orario di 40 ore a settimana, Tizio, lavoratore part-time orizzontale, potrebbe lavorare 4 ore al giorno per 5 giorni alla settimana, totalizzando 20 ore settimanali.
Tizio, quindi, che lavora al 50% del tempo (20 ore a settimana) rispetto al full-time riceverà un salario proporzionato alle sue ore.
Se il salario di un lavoratore a tempo pieno è di 2.000 euro lordi al mese, bisognerà calcolare il 50% di 2.000 euro = 1.000 euro lordi al mese (circa 800 euro netti).
Part-time misto: cos’è e come funziona?
Parlare di part-time misto significa riferirsi a quella forma contrattuale che combina le caratteristiche del part-time verticale e orizzontale.
Per certi versi, il part-time misto può essere definito come un impegno di lavoro ibrido capace di alternare periodi di lavoro a tempo pieno e solo in giorni specifici (come per il part-time verticale), con periodi di lavoro a orario ridotto tutti i giorni (part-time orizzontale).
Si tratta di una forma contrattuale applicata meno frequentemente, ma che assicura al dipendente la possibilità di un lavoro flessibile e al datore invece di adeguare il personale alle diverse esigenze produttive, concentrando il lavoro nei periodi di maggiore affluenza.
Quanto viene pagato il part-time misto?
Anche in questo caso, lo stipendio è commisurato in base al numero di ore lavorate, variando a seconda di come vengono spalmate le ore.
Per esempio, se il lavoratore lavora 3 giorni a tempo pieno e 2 giorni a tempo parziale, la retribuzione sarà calcolata in base al tempo effettivo di lavoro per ciascuna modalità.