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27 Settembre 2023
11:00

Decreto Sud: cosa prevede il testo e quali sono i punti chiave

Il Decreto sud istituisce, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (ZES unica) che riguarderà le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

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Decreto Sud: cosa prevede il testo e quali sono i punti chiave
Avvocato
decreto sud

A partire dal 1° gennaio 2024 sarà istituita la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (ZES unica) che riguarderà le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

La misura è contenuta nel decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124 recante “Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione”, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 19 settembre 2023, n. 219.

La ZES ovvero “Zona Economica Speciale” è un’area geografica ove vengono riconosciuti determinati benefici economici e vengono previste una serie di semplificazioni di tipo amministrativo a favore delle imprese già presenti e a favore delle imprese che vorranno insediarsi.

Le imprese che intenderanno avviare un’attività nelle aree indicate, interessate dall’istituzione della ZES, dovranno presentare allo sportello  unico  digitale la relativa istanza,  allegando  la  documentazione  e   gli eventuali elaborati progettuali previsti dalle normative di  settore.

In via telematica è rilasciata apposita ricevuta ove sono indicati i termini entro i quali l'amministrazione è tenuta a rispondere, ovvero i termini entro i quali il silenzio  dell'amministrazione  equivale  ad  accoglimento dell'istanza.

Articoli e regolamenti di riferimento

Il Decreto sud (decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124) è stato emanato sulla base di una serie di norme:

  • gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
  • il Regolamento (UE) 2021/241 del  Parlamento  europeo  e  del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza;
  • il decreto-legge 24 febbraio 2023,  n.  13,  convertito,  con modificazioni,  dalla  legge  21  aprile   2023,   n.   41,recante “Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e  resilienza  (PNRR)  e  del  Piano  nazionale  degli   investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”.

Obiettivi del decreto Sud

Le misure introdotte con il decreto Sud mirano a sostenere le politiche di coesione e a ridurre il divario tra nord e sud del Paese favorendo gli investimenti nel Mezzogiorno.

Tra gli obiettivi perseguiti con l’adozione del decreto, ci sono i seguenti (art. 1 decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124):

  • Rafforzamento ulteriore delle attività di sostegno delle politiche di coesione.
  • Promozione dello sviluppo  economico  e della competitività del Paese.
  • Superamento del divario economico e sociale delle regioni del Mezzogiorno rispetto alle altre aree del Paese, anche introducendo misure per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese.
  • Superamento della grave situazione socio-economica nell'isola di Lampedusa, conseguente all’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai Paesi del Mediterraneo.

Punti chiave del Decreto-Legge

Il Decreto sud è caratterizzato da una serie di punti chiave che verranno esaminati di seguito.

Cabina di regia ZES

Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è istituita  la Cabina  di  regia  ZES,  con compiti di  indirizzo e monitoraggio, e la Struttura di missione ZES che, tra l’altro, assicura, sulla base degli orientamenti della  Cabina  di  regia ZES, supporto all'Autorità politica delegata in materia di  ZES e svolge compiti di coordinamento e attuazione  delle  attività previste nel Piano strategico della ZES unica.

 Piano strategico della ZES unica

Il Piano strategico  della  ZES  unica  ha  durata  triennale  e definisce, anche sulla base di quanto stabilito con il PNRR, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare e gli  interventi  prioritari per lo sviluppo della ZES unica.

Portale web della ZES unica

Per favorire la conoscibilità della ZES unica e dei benefici  connessi,  è  istituito  presso  la Struttura di missione il portale web della ZES unica.

Il portale fornisce tutte le informazioni sui benefici riconosciuti  alle  imprese  nella ZES unica.

Sportello unico digitale ZES – S.U.D. ZES

Al fine di garantire un rilancio unitario delle  attività produttive  del  territorio  del del  Mezzogiorno è istituito,  presso  la Struttura di missione lo  sportello unico digitale ZES per  le  attività produttive  nella  ZES  unica, denominato S.U.D. ZES, che rappresenta il livello essenziale delle prestazioni e ha competenza in relazione a una serie di procedimenti amministrativi che riguardano, ad esempio, produzione di beni e servizi ovvero la  realizzazione di impianti produttivi o interventi di trasformazione del territorio.

Procedimento unico

I  progetti   inerenti alle  attività economiche   ovvero all'insediamento di attività produttive non  soggetti a segnalazione  certificata  di  inizio  attività,  sono  soggetti ad autorizzazione unica, che sostituisce tutti i titoli abilitativi e autorizzatori.

Le imprese che intendono avviare attività economiche,  dunque, devono presentare allo sportello unico digitale l'istanza,  allegando la documentazione e gli eventuali elaborati progettuali.

Entro  tre  giorni  dalla  ricezione  della  documentazione,  la Struttura  di  missione  ZES  indice   la   conferenza   di   servizi semplificata di cui all'articolo 14-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 e la determinazione motivata di conclusione  della  conferenza  di servizi sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere e consente la realizzazione di  tutte  le  attività  previste  nel  progetto.

Il Decreto-Legge nel dettaglio

Il punto centrale del Decreto sud è rappresentato dalla previsione di un credito d’imposta per l'anno 2024, alle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali  destinati a strutture produttive ubicate nelle  zone  considerate.

L'agevolazione in questione non si applica a una serie di soggetti.

Tra questi:

  • a coloro che operano nei settori  dell'industria  siderurgica, carbonifera  e della lignite, dei trasporti e delle relative  infrastrutture, della produzione, dello   stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture  energetiche,  della banda larga nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo;
  • alle  imprese che si trovano in stato di liquidazione o  di scioglimento e alle imprese in difficoltà come definite dall'articolo 2 punto 18 del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Viene inoltre precisato che il credito d'imposta è  utilizzabile esclusivamente in compensazione e deve essere indicato nella  dichiarazione  dei redditi relativa al periodo d'imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta successivi fino a quello nel quale  se  ne  conclude l'utilizzo.

Laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato e ho svolto la professione di avvocato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". 
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