Il Decreto liste d'attesa è stato approvato definitivamente alla Camera e adesso diventa legge. Ecco quindi il disco verde da Montecitorio con 171 voti favorevoli e 122 voti contrari.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, dopo l’approvazione della conversione in legge del decreto ha dichiarato "Il decreto sulle liste d’attesa è legge: diamo risposte concrete ai cittadini e maggiore efficienza al servizio sanitario nazionale. Dopo anni di inerzia, questo Governo interviene in maniera strutturale con misure che affrontano tutti i fattori che hanno contribuito a un aumento intollerabile delle liste d’attesa".
Le novità sono molteplici e l'auspicio è quello di dotare la Sanità di un sistema di monitoraggio finalmente efficace, coadiuvando il lavoro delle Regioni nella tutela del diritto alla salute.
Decreto liste d'attese: cosa prevede il testo ufficiale
Il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, ovvero il "Decreto liste d'attesa", recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, è stato definitivamente approvato ieri dalla Camera.
Ecco tutte le novità.
La piattaforma nazionale delle liste d'attesa di Agenas
L'articolo 1 istituisce la piattaforma nazionale delle liste d'attesa che viene gestita dal Ministero della Salute e dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas).
Lo scopo è di coadiuvare le già esistenti liste d'attesa locali, ovvero quelle relative a ogni Regione e Provincia autonoma.
La piattaforma intende essere un punto di interoperabilità sia per i cittadini, assicurando l'accesso ai servizi sanitari, ma anche per il personale medico e in modo da gestire il carico dei pazienti.
Agenas, mediante la piattaforma nazionale, potrà quindi monitorare le liste d'attesa e i relativi tempi su tutto il territorio nazionale.
CUP, cosa cambia per il centro unico per le prenotazioni
Novità anche per il CUP, ovvero il Centro unico di prenotazione, che sarà riferibile sia regionale che infra-regionale.
Sempre con l'intento di processare rapidamente le prenotazioni e smaltire i tempi di attesa, le strutture sanitarie sia pubbliche sia private convenzionate, potranno adottare tutte le soluzioni digitali idonee per confermare o cancellare gli appuntamenti anche da remoto.
In ogni caso, il paziente che prenoterà una prestazione tramite il Centro unico di prenotazione (CUP) e, senza preavviso adeguato, decidesse si non presentarsi, sarà comunque tenuto a pagare il ticket. In questo modo si intende richiamare i cittadini al senso di responsabilità, ovvero avvertire per tempo della propria disdetta e poter cedere il proprio posto ad altri pazienti interessati alla prestazione.
Il salta fila
Ribattezzata da molti come "norma salta fila", intende spalmare i tempi di attesa e le relative liste in un lasso di tempo più ampio.
Le visite e gli esami presso laboratori e ambulatori da adesso potranno anche essere fissate nei giorni di sabato e domenica.
In caso di ritardi, le ASL potranno avvalersi di professionisti privati che, in servizio presso ospedali o centri privati convenzionati, potranno prendere in carico le prenotazioni.
Le visite diagnostiche e specialistiche, inoltre, saranno ampliate anche sotto il punto di vista orario – ovvero estendendo le fasce orarie prenotabili per le diverse prestazioni.
Flat tax al 15% per gli straordinari del personale medico
Per le prestazioni orarie aggiuntive svolte dal personale medico, il Decreto liste d'attesa introduce una flat tax al 15% sugli straordinari.
"Aboliamo dal 2025 il tetto di spesa per le assunzioni di personale, diamo ulteriori incentivi al personale con la detassazione delle prestazioni aggiuntive e garantiamo che ai cittadini sia sempre erogata la prestazione", afferma Orazio Schillaci, Ministro della Salute.
Infine, per il 2024 il tetto di spesa per l'assunzione del personale sanitario verrà innalzato al 15% per il Fondo sanitario regionale.