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20 Aprile 2024
17:00

Decoro architettonico del condominio, è possibile sostituire i portoni sulla facciata?

L’edificio condominiale è un bene comune (art. 1117 c.c.) per cui qualunque intervento che possa alterare in maniera significativa e visibile la struttura e l’armonia si ritiene essere un’innovazione vietata. Così come la sostituzione dei portoni e degli accessi sul prospetto principale.

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Decoro architettonico del condominio, è possibile sostituire i portoni sulla facciata?
Dottoressa in Giurisprudenza
Decoro architettonico del condominio, è possibile sostituire i portoni sulla facciata?

La sostituzione dei portoni che siano di accesso al prospetto principale è in grado di alterare in maniera significativa e sensibile l’armonia estetica dell’edificio, così come a lederne il decoro architettonico.

Stesso discorso vale anche nel caso dei portoni dei garage posti dal lato principale.

Il fatto

Il condominio Sempronio decideva di impugnare in giudizio la delibera assembleare con cui era stata autorizzata l’opera di ripristino del decoro architettonico dell’edificio condominiale, chiedendo che fosse invalidata.

Sempronio rappresentava che, dopo l’acquisto dell’unità immobiliare, aveva provveduto ad apportare delle modificazioni tale da variare la destinazione d’uso che da negozio-ufficio diventava garage.

Per questa ragione, inoltre, aveva provveduto a sostituire le pregresse porte di ingresso con due portoni in legno dello stesso colore, tipo e consistenza sia per il portone di ingresso che per l’accesso all’autorimessa presenti nel cortile condominiale.

La delibera assembleare aveva approvato il ripristino del decoro architettonico omettendo quali opere fossero fortemente impattanti, risultando indeterminato l’oggetto.

In via riconvenzionale, il condominio chiedeva che i portoni lignei venissero sostituiti con quelli originari in ferro e vetro, poichè posti sulla facciata principale erano lesivi del decoro architettonico.

La decisione

Il Tribunale di Modena, sezione 1, civile, con sentenza 18/2024 ha ritenuto di dover dichiarare la nullità della delibera assembleare poichè adottata con indeterminatezza dell’oggetto, tale da non specificare neppure nel verbale di assemblea, quali fossero le modifiche “fortemente impattanti” sulla facciata e neppure le attività necessarie da compiersi per il relativo ripristino del decoro architettonico.

D’altro canto, tuttavia, il Tribunale provvedeva ad accogliere la domanda riconvenzionale proveniente dal condominio e ritenendo che i portoni in legno avessero alterato l’armonia architettonica e il decoro dell’edificio nel suo insieme.

L’edificio condominiale è un bene comune (art. 1117 c.c.) per cui qualunque intervento che possa alterare in maniera significativa e visibile la struttura e l’armonia si ritiene essere un’innovazione vietata.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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