In occasione del Festival del Lavoro, il Direttore di Lexplain.it Dott. Antonio Barbato, ha intervistato il Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Dott. Rosario De Luca.
Presidente, etica e sicurezza sul lavoro nell’era dell’AI, il titolo del Festival del lavoro 2024. Secondo le stime della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la domanda di professionalità per l’innovazione delle aziende ammonta a circa 1 milione e 277mila l’anno. Quali sono gli obiettivi in termini di etica, innovazione e produttività che devono porsi aziende, lavoratori e professionisti nei prossimi mesi?
"Nell’era dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione, etica e sicurezza sul lavoro acquisiscono una dimensione ancora più strategica. Le aziende devono puntare all'innovazione etica, garantendo che la tecnologia sia usata per migliorare le condizioni lavorative e non per sostituire indiscriminatamente il lavoro umano. È fondamentale che i lavoratori si formino e si aggiornino, affinché siano protagonisti attivi di questa trasformazione. L’obiettivo deve essere quello di aumentare la produttività attraverso strumenti che migliorino efficienza e sicurezza, mantenendo sempre al centro l'individuo e i suoi diritti. In questo scenario, i professionisti hanno il compito di guidare il cambiamento, assicurando che innovazione e etica procedano di pari passo".
Spesso viene detto "l'AI cambierà il mondo". Come va sfruttata, ottimizzata, inserita al meglio l'AI nel mondo del lavoro e delle imprese? E qual è il reale impatto sui lavoratori? Cosa occorre loro per essere pronti?
"Innanzitutto, l’intelligenza artificiale necessita di un’adeguata regolamentazione affinché non comprometta le tutele dei lavoratori e i parametri di sicurezza in azienda. Al Festival del Lavoro ci soffermeremo sullo stato dell’arte dei processi normativi volti a disciplinare questo strumento innovativo a livello internazionale e nazionale. Ma parleremo anche di come adeguare le proprie abilità professionali in chiave tecnologica. Per essere pronti ad affrontare la sfida della digitalizzazione e restare al passo con le esigenze del mercato, tutti gli attori del mondo del lavoro devono riconvertire le proprie competenze. In questo caso, dunque, la parola d’ordine è e resterà formazione continua per tutti: imprenditori, lavoratori e professionisti. L’intelligenza artificiale, infatti, deve essere adeguatamente gestita con lo scopo di accompagnare l’attività umana, migliorare l’efficienza organizzativa e produttiva e snellire le procedure ripetitive e meccaniche".
La transizione digitale è anche transizione professionale e imprenditoriale. C'è un tema di esposizione mediatica generale: imprese, imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi, chiamati dal loro stesso settore o ambiente alla divulgazione sui social network delle proprie attività. Fioccano storie di successi con importanti impatti in termini di guadagno, ma anche tanti flop e cadute di stile. Lei è un Presidente che ritiene importantissima la comunicazione, quale è secondo lei il giusto approccio?
"Penso sia cruciale che ogni imprenditore, lavoratore e professionista trovi il giusto mezzo per gestire con sapienza la propria immagine online. La chiave sta nel trovare un equilibrio tra visibilità e discrezione, qualità del contenuto e quantità. Bisogna puntare su trasparenza e autenticità per costruire una reputazione solida e duratura. Ma anche evitare l'autocelebrazione vuota e concentrarsi su contenuti che apportino valore aggiunto alla comunità e al proprio settore. In questo modo, si possono minimizzare i rischi e massimizzare i benefici di una presenza attiva anche sui social network. Ricordiamoci che la digitalizzazione trasforma non solo il modo di fare impresa, ma anche i lavori, le professioni e il modo con cui si comunica".
La materia del lavoro, del fisco e della previdenza è sempre più raccontata. Sembra un momento d'oro per tematiche centrali della professione del Consulente del Lavoro. Argomenti come l'orario di lavoro su 4 giorni, lo smart working, il salario minimo e una infinità di "bonus" spettanti (o non) ai lavoratori si leggono tutti i giorni sui giornali e sul web. Cosa ne pensa?
"Parto dal salario minimo. Che a nostro avviso, non rappresenta la soluzione al problema dei bassi salari. È più opportuno, invece, valorizzare la contrattazione collettiva. Il salario minimo, inoltre, non aumenta la produttività. Ecco perché si dovrebbe puntare su premi, detassazione e decontribuzione a favore di piccole e medie imprese. Siamo tendenzialmente contrari ai cosiddetti sussidi “a pioggia” ai quali preferiamo sostegni concreti affinché i cittadini possano integrarsi nel mondo del lavoro. Come il Supporto per la Formazione e il Lavoro e l’Assegno di Inclusione, introdotti dal D.L. n. 48/2023, che hanno incoraggiato la ricerca di un’occupazione, il ricollocamento sul mercato e l’aggiornamento delle competenze. Per quanto riguarda lo smart working, crediamo che si debba introdurre una regolamentazione più chiara. In questo momento gestiamo il lavoro fuori dai locali aziendali con le regole del lavoro in azienda. Non dobbiamo confondere, inoltre, l’attuale conformazione del lavoro agile – che implica, tra gli altri, un riassetto tecnologico dell’azienda – con l’home working emergenziale adottato in pandemia. Sul capitolo della settimana corta, invece, dobbiamo tutti porci una domanda: chi paga? Solo le grandi aziende possono ridurre l’orario di lavoro mantenendo la stessa retribuzione per i dipendenti. Non le micro, piccole e medie imprese che invece sopporterebbero un costo del lavoro enorme e problemi di organico. Anche in questo caso, la miglior soluzione da adottare va stabilita in sede di contrattazione collettiva: il terreno su cui si può svolgere un confronto proficuo tra rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro".
Capitolo giovani. I Consulenti del lavoro, attraverso la propria Associazione Giovani, stanno investendo tanto nell'orientamento nelle scuole e nelle università. E' il momento di intercettare l'interesse dei giovani verso il lavoro ed il loro futuro con qualche anno in anticipo rispetto al passato? Ci anticipi qualche sfida che la Categoria coglierà in tal senso.
"Sicuramente nei prossimi incontri formativi che organizzeremo nelle scuole approfondiremo ancor di più i temi della sicurezza, dell’etica e della legalità nel mondo del lavoro. Per noi è fondamentale che le nuove generazioni siano consapevoli dei loro diritti e doveri per essere pronti ad affrontare le sfide del mercato occupazionale con consapevolezza e responsabilità. I giovani, che costituiranno la classe dirigente, imprenditoriale e lavoratrice del domani, devono essere i primi ambasciatori di una cultura del lavoro etico e sicuro. È da loro che bisogna partire per realizzare un mondo del lavoro equo e inclusivo e per rendere il nostro Paese ancora più competitivo. Numerose, poi, saranno anche le attività che dedicheremo ai più giovani al Festival del Lavoro. Nell’Aula dell’Orientamento al Lavoro parleremo, infatti, dei mestieri del futuro e delle competenze particolarmente ricercate dalle aziende (come quelle STEM e, più in generale, quelle “filodigitali”). I ragazzi, inoltre, riceveranno utili consigli su come affrontare il mercato del lavoro, tra curriculum, colloquio e assunzione. Tra diritti, doveri e primo stipendio".