Le spese mediche sostenute per effettuare la crioconservazione degli ovociti sono detraibili nel modello 730.
Si tratta, infatti, di spese mediche specialistiche che possono essere detratte nella misura del 19% per la parte che eccede l’importo di 129,11 euro.
Per ottenere la detrazione, come ha chiarito l'Agenzia delle Entrate, è necessario che il trattamento venga effettuato nelle strutture autorizzate e dal documento di spesa deve risultare la descrizione della prestazione e l’iscrizione della struttura nel Registro istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.
La crioconservazione degli ovociti è una tecnica di fecondazione assistita con cui si effettua il congelamento degli ovociti: in questo modo la donna avrà la possibilità di posticipare la maternità, senza incorrere in problemi di fertilità connessi con il passare degli anni.
Vediamo, di seguito, a chi spetta la crioconservazione degli ovociti e come ottenerla.
A chi spetta la detrazione Irpef per crioconservazione degli ovociti
La detrazione irpef per crioconservazione degli ovociti spetta a tutti i soggetti passivi IRPEF, dunque a tutte le persone fisiche che compilano la dichiarazione IRPEF e ricorrono a tale tecnica di fecondazione assistita.
L’Agenzia delle Entrate con Circolare 14/E del 2023 ha chiarito che "La spesa per gli interventi di procreazione medicalmente assistita (PMA) è detraibile da entrambi i componenti della coppia ed in particolare è detraibile dal soggetto intestatario della fattura; in caso di fattura cointestata la spesa è detraibile nella misura del 50 per cento da ciascuno".
In particolare, ha chiarito l'Agenzia delle Entrate, la detrazione spetta per: "prestazioni di crioconservazione di ovociti e degli embrioni effettuate nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita, disciplinata dalla legge 19 febbraio 2004, n. 40, nonché dalle linee guida aggiornate, da ultimo, con decreto del Ministero della salute del 1° luglio 2015".
Inoltre, "Il trattamento deve essere effettuato nelle strutture autorizzate e dal documento di spesa deve risultare la descrizione della prestazione resa e l’iscrizione della struttura nell’apposito Registro istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità".
L'Agenzia delle Entrate ha inoltre richiamato il contenuto di due circolari sul punto: Circolare 06.05.2016 n. 18/E, risposta 1.2, e Circolare 24.04.2015 n. 17/E, risposta 1.3.
Il rispetto delle stesse condizioni è richiesto per tutte le tecniche di procreazione medicalmente assistita (ad esempio, inseminazione, fecondazione in vitro, ecc.).
La detrazione può essere effettuata, inoltre, per: "prestazioni di crioconservazione degli ovociti e degli embrioni, così come le spese sostenute per il trattamento di iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita, sostenute all’estero a condizione che siano eseguite per le finalità consentite in Italia e attestate da una struttura estera specificamente autorizzata ovvero da un medico specializzato italiano".
In questi casi, ha chiarito l'Agenzia delle Entrate, la documentazione sanitaria in lingua estera deve essere corredata da una traduzione in italiano.
L'Agenzia delle Entrate, inoltre, richiama anche quanto precisato nella Circolare 06.05.2016 n. 18/E, risposte 1.3 e 1.4.
Le spese sostenute per la crioconservazione degli ovociti si detraggono dall’imposta IRPEF, poiché si tratta di una delle spese sanitarie per prestazioni specialistiche previste dalla normativa in tema di detrazioni per spese sanitarie (art. 15 TUIR, comma 1, lettera c)).
Quanto spetta
Si possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sanitarie per la parte che eccede l’importo di 129,11 euro.
La detrazione spettante, dunque, è pari al 19% della differenza tra il totale della spesa e la somma di 129,11 euro.
La spesa sostenuta per la crioconservazione degli ovociti, dunque, concorre a determinare il totale delle spese sanitarie sostenute che saranno poi oggetto di detrazione.
Come ottenere la detrazione e che documenti occorrono
Per ottenere la detrazione IRPEF per crioconservazione degli ovociti è necessario indicare le spese nella dichiarazione dei redditi che riguarda l’anno in cui le stesse sono state effettuate.
La spesa per crioconservazione degli ovociti, poi, deve essere documentata con fatture, ricevute fiscali e scontrini “parlanti”.
Per ottenere la detrazione IRPEF per crioconservazione degli ovociti, dunque, va presentata la ricevuta fiscale o la fattura rilasciata dall’ospedale, dal centro sanitario o dallo specialista che ha effettuato la prestazione.
In mancanza, si può presentare la ricevuta del versamento bancario o postale o la ricevuta del pagamento effettuato tramite carta di debito o credito.
Per ottenere la detrazione, inoltre, è necessario che il trattamento venga effettuato nelle strutture autorizzate e dal documento di spesa deve risultare la descrizione della prestazione e l’iscrizione della struttura nel Registro istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.
Come si dichiara nel 730/2024
Nel 730/2024 si dovrà indicare la detrazione per le spese relative alla crioconservazione degli ovociti sostenute nell'anno 2023.
Per l'anno 2024, il contribuente potrà programmare la spesa sanitaria per crioconservazione degli ovociti tenendo conto di questa agevolazione fiscale che si potrà poi detrarre nel 730/2025 o nel modello Redditi Persone Fisiche 2025.
Le spese sanitarie vanno dichiarate nel rigo E1.
Come si dichiara nel modello Redditi PF 2024
Seguendo lo stesso criterio, le spese per crioconservazione degli ovociti vanno dichiarate, in caso di presentazione del modello Redditi Persone Fisiche (che è il modello di dichiarazione dei redditi di coloro che hanno la partita IVA come lavoratori autonomi, ad esempio), nel Rigo RP1 – Spese sanitarie nel quadro E – Oneri e Spese, sezione I – Spese per le quali spetta la detrazione d'imposta del 19%, 26%, 30%, 35% o 90% del modello Redditi Persone Fisiche 2024.
Le spese sostenute per crioconservazione degli ovociti, anche in questa ipotesi, vanno sommate a tutte le altre spese sanitarie sostenute nell'anno d'imposta 2023 e vanno dichiarate nel rigo RP1, tenendo conto che c'è la franchigia di 129,11 euro, pertanto spetta la detrazione del 19% per la parte eccedente i 129,11 euro di spese sanitarie sostenute.